venerdì 31 dicembre 2010

明けましておめでとうございます! (Buon anno nuovo!)

Due lottatori di sumo che combattono in mezzo a tanti babbi-Natale?
E' il bellissimo biglietto d'auguri tridimensionale che ho ricevuto dalla mia sorellona Kazu-zen e dal mio amico Yuichiro! Visto che è troppo bello e che è uno dei doni più belli che ho ricevuto quest'anno vorrei condividerlo con voi nell'augurarvi che quello che verrà possa essere il migliore anno di sempre!!!!

Vi voglio bene amici miei!

Nicola

martedì 21 dicembre 2010

Nicola e la sfiga Giapponese

Un giorno i vicini comprarono l'auto nuova: una bellissima fiammante Polo blu scuro. Shiho vide l'auto e inorridì. Io le chiesi, stupefatto (ma neanche tanto) e rassegnato, "perchè"?

- "
Porta sfortuna".

Ma torniamo all'inizio di questa storia. Beh, io alla superstizione dei Giapponesi ci ho fatto oramai il callo. Come quando mi venne l'idea di acquistare un'auto usata, e Shiho proferì un secco e perentorio "no". Io, stupefatto chiesi "perchè"?

- "
Perchè quando una persona compra un'auto nuova, ci mette dentro il suo spirito, quindi quando compri un'auto usata, compri un'auto con lo spirito di un'altra persona".

Io, sempre stupefatto e divertito le dissi: "haha, oggi hai dimenticato di prendere la pastiglia per le allucinazioni", ma lei sempre più convinta ed assolutamente seria rispose:

- "
Dico davvero, anzi se davvero decidi di comprare un'auto usata, sarò costretta a dirlo a mia madre, e lei si arrabbierà molto".

Al che naturalmente cominciò l'alterco, io chiaramente impauritissimo le dissi di dire a sua madre di farci avere i soldi per un'auto nuova, visto che disdegnava l'idea di un'auto usata. Ed ecco come scoprii che i Giapponesi sono alquanto superstiziosi, oltrechè ossessionati dai fantasmi, ma questa è un'altra storia.

Ma torniamo all'auto dei vicini: la Polo blu fiammante. Perchè portava sfiga? Era nuova, ed era al suo primo proprietario. Dopo una breve indagine scoprii il perchè: era targata **444** (ometto le vere lettere per ovvi motivi).
Il numero 4 in Giappone porta sfiga.

(Foto da qui) In lingua Giapponese "quattro" si scrive e si legge 四(Yon), ma si legge pure 四(Shi). Quest'ultima lettura è però la stessa dell'ideogramma 死(Shi), che vuol dire "morte". Quindi per questo il numero quattro è sfigato. MAI regalare quattro cose uguali ad un Giapponese.

Ecco perchè quando eravamo nella cittadina di 庵治(Aji), nella 高松(Takamatsu-shi - municipalità di Takamatsu), 香川(Kagawa-ken - prefettura di Kagawa), nell'isola di 四国(Shikoku), Shiho voleva scappare da quel distributore di benzina abbandonato (la foto qui sopra): un bimbo-minchia o un suo equivalente aveva sistemato i numeri della pompa in rovina in modo da formare un bel 444.4...

(Picture from Wikipedia) Ma i Giapponesi sono abbastanza coraggiosi, comunque: la 国道444号(Kokudō Yon-hyaku yon-jū yon gō - strada nazionale 444), che corre per 73,5 chilometri dalla prefettura di Nagasaki alla prefettura di Saga, ne è la prova. Comunque il numero quattro non viene mai omesso, nè nella numerazione dei posti degli aerei di linea, nè delle carrozze ferroviarie.

Ma veniamo all'altro giorno: mi sono comprato uno scooter nuovo. E' il mio
quarto scooter (dopo 3 vespe). L'ultimo giorno di utilizzo dell'ultima Vespa, quella argentata, arrivo in garage, la parcheggio, e guardo il contachilometri: segnava 56.444!!! Mi sono fermato un attimo e ho pensato: e se portasse sfiga? Era tipo l'una di notte, in silenzio ho tirato di nuovo fuori la Vespa dal garage, l'ho accesa e ho fatto il giro dell'isolato, tanto per arrivare a 56.445...

Così andrà bene?? :D

Ultimo capitolo del film dell'orrore: ieri notte il termometro dell'orologio cazzutissimo che ho in camera si è rotto per qualche minuto, e segnava 4.0 gradi!!!!!! Vi giuro non l'ho messo nel freezer per fare la finta, si è davvero bloccato così... porterà sfiga???

E vado a dormire con questo pensiero terrificante. Buonanotte...

mercoledì 1 dicembre 2010

Passaporto: le marche da bollo (terza edizione)[UPDATED]

Ancora una volta aggiorno questo post: vorrei tanto essere diplomatico ma i continui aggiornamenti su questo argomento sono la dimostrazione di: 1) quanto sia macchinosa la burocrazia Italiana; 2) quanto sia difficile reperire info a riguardo; 3) quanto questa storia delle marche da bollo (ora chiamate "tassa di concessione governativa") sul passaporto sia proprio difficile da digerire.

Il post nella sua seconda stesura "update" aveva una piccola imprecisione, che poteva diventare molto grave in alcune situazioni particolari, quindi, in caso avessi fatto qualche danno con le mie precedenti info, me ne scuso.

Penso sia scontato dire che per andare in Giappone, cosiccome accade per qualsiasi paese non aderente ai trattati di Schengen o non oggetto di accordi o deroghe con lo stato Italiano in materia di circolazioni di persone o merci, sia necessario avere il passaporto. Non è obbligatorio quello elettronico, cioè che contiene un microchip nella copertina posteriore. Non è invece altrettanto scontato parlare delle marche da bollo.

[Definizioni: Accordi di Schengen - Unione Europea]

Il passaporto è valido per viaggiare al di fuori degli stati della comunità europea e/o aderenti all'accordo di Schengen (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria [non tutti i paesi sopra elencati aderiscono all'accordo di Schengen e non tutti i paesi sopra elencati fanno parte della comunità europea]) solo se si paga la tassa di concessione governativa di 40,29 euro.

Ecco un estratto dal testo pubblicato dal Ministero Dell'Interno
a cura del DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA - DIREZIONE CENTRALE DELL'IMMIGRAZIONE E DELLA POLIZIA DELLE FRONTIERE - Ufficio Affari Generali e Giuridici concernente i "chiarimenti sulla concessione governativa per passaporti" (o marca da bollo telematica per passaporti o contrassegno telematico per passaporti):

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"Per il rilascio del passaporto è necessario presentare, apposta sulla prevista istanza, una (1) concessione governativa per passaporti (= marca da bollo telematica per passaporti = contrassegno telematico per passaporti) di euro 40,29.

Il passaporto ha una validità di 10 anni dalla data di rilascio.

Dal settembre 2007, la marca da bollo telematica ha sostituito quella cartacea che è stata dichiarata fuori corso. Pertanto, attualmente, sono in distribuzione (presso le tabaccherie) e devono essere utilizzate, esclusivamente, le marche da bollo in formato di contrassegno telematico.

La concessione governativa per passaporti si riferisce all’anno legale, che decorre dalla data di rilascio del passaporto. La concessione governativa, apposta nel corso dell’anno, vidimata dalle autorità di P.S. competenti al rilascio del passaporto ovvero dal personale di polizia di frontiera, scadrà, in ogni caso, il giorno ed il mese corrispondenti a quelli di scadenza del passaporto.

Qualora il passaporto non venisse utilizzato, con continuità, per l’espatrio verso Paesi diversi da quelli aderenti all’Unione Europea, il contrassegno telematico potrà non essere apposto annualmente. Si ritiene opportuno precisare che il pagamento della concessione governativa per il rilascio del passaporto deve avvenire mediante l’utilizzo delle marche da bollo telematiche.

Al riguardo, l’Agenzia delle Entrate (con interpello n.954–749/2008–PROT.N.954- 2009/7527), ha chiarito che il pagamento effettuato per mezzo dei conti correnti postali è ammesso solo nel caso in cui l’interessato si trovi nella oggettiva impossibilità di reperire i contrassegni telematici, connessa ad eventi eccezionali quali sciopero dei rivenditori, gravi calamità naturali."

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Quindi al rilascio del passaporto, l'Utente paga una tassa di concessione governativa della validità di un anno dalla data di emissione del passaporto:

Queste sono le marche da bollo elettroniche di cui parla il testo, con evidenziata in rosso la smarcatura, cioè il timbro-data che viene apposto dalle autorità preposte...

E questa è la dicitura che appare da qualche anno nei nuovi passaporti, che sostituisce la marca da bollo che prima veniva incollata in occasione dell'emissione e smarcata. Chiunque facesse adesso il passaporto, non avrà nessuna marca da bollo incollata al passaporto e deve cominciare a preoccuparsi della marca da bollo dopo un anno dall'emissione dello stesso!!

Potrete viaggiare in lungo e in largo per il mondo col vostro passaporto. Qui però scatta il trabocchetto, perchè l'onesto cittadino, sapendo questo, come il senso comune suggerirebbe dal fatto che al rilascio viene incollata una marca da bollo di validità annuale, dopo la prima scadenza ogni anno compra la marca da bollo elettronica al tabacchino o in ricevitoria e la incolla al passaporto. Innanzitutto c'è da dire che se non viaggiate in uno stato extra-europeo o extra-Schengen dopo la scadenza della marca da bollo pagata all'atto dell'emissione, non comprate un'altra marca da bollo elettronica, è una spesa inutile: nonostante la scadenza della tassa di concessione governativa il passaporto non scade, rimane un valido documento d'identità sino alla sua scadenza naturale (vale 10 anni dall'emissione).

E se volete viaggiare fuori dagli stati sopra elencati ed è passato più di un anno dall'emissione del passaporto? Dovete pagare la tassa di concessione governativa comprando la relativa marca da bollo elettronica al tabacchino o in qualsiasi altro posto in cui la vendono, e le forze dell'ordine potrebbero "smarcarla", cioè timbrarla con un timbro-data (vedi la foto all'inizio del post, il quadrato rosso evidenzia la smarcatura). Ormai non esistono più le tasse di concessione governativa fatte come i francobolli, sono stampate da una macchina, ma niente paura: la data elettronicamente stampata su di essa non vale ai fini fiscali.

Ma qui comincia la jungla perchè dopo la scadenza dell'anno dall'emissione e quindi la scadenza naturale della tassa governativa pagata all'emissione del passaporto ci sono diverse situazioni da tenere in considerazione: fondamentalmente bisogna tenere bene a mente la data di emissione del vostro passaporto e regolarsi di conseguenza. Di seguito mostrerò degli esempi che si applicano ad un passaporto emesso il 1 Giugno 2007. Tutti gli esempi s'intendono solo per il campo d'utilizzo extra-comunitario ed extra-Schengen del passaporto, cioè per partenze dirette dall'Italia verso paesi extra-Europei o extra-Schengen.

Esempio 1) Il vostro viaggio non avviene in corrispondenza dell'anniversario dell'emissione del passaporto, marca da bollo non smarcata alla partenza o al rientro:

La prima marca da bollo vale un anno, quindi dal 1 Giugno 2007 al 31 Maggio 2008. Non avete viaggiato e giustamente non l'avete rinnovata. Organizzate un viaggio a Novembre 2009. Comprate la marca da bollo prima del viaggio e applicatela sul passaporto, in una delle pagine con scritto "Visti-Visa". Se la marca da bollo non viene smarcata dalla Polizia di Frontiera alla partenza o dalla Guardia di Finanza al vostro rientro, varrà indefinitamente fino a quando non verrà smarcata, quindi potrete partire senza limitazioni di sorta, fino a che qualcuno non si degnerà di metterci sopra un timbro.

Esempio 2) Il vostro viaggio non avviene in corrispondenza dell'anniversario dell'emissione del passaporto, marca da bollo smarcata alla partenza o al rientro:

Organizzate un viaggio a Novembre 2009. Comprate la marca da bollo prima del viaggio e applicatela sul passaporto, in una delle pagine con scritto "Visti-Visa". La Polizia di Frontiera alla partenza o la Guardia di Finanza al rientro smarcano la vostra marca da bollo: la sua validità scadrà al primo anniversario venturo dell'emissione del passaporto, quindi il 31 Maggio 2010. Potrete viaggiare senza limitazioni fino a quella data, dopodichè per ulteriori viaggi extra-Europei o extra-Schengen sarà necessario comprarne un'altra.

Esempio 3) Il vostro viaggio avviene in corrispondenza dell'anniversario dell'emissione del passaporto (Attenzione in questo caso servono 2 marche da bollo!!!), marca da bollo non smarcata alla partenza o al rientro:

Organizzate un viaggio dal 2 Maggio al 25 Giugno 2009. Comprate la marca da bollo prima del viaggio e applicatela sul passaporto, in una delle pagine con scritto "Visti-Visa". Se la marca da bollo non viene smarcata dalla Polizia di Frontiera alla partenza o dalla Guardia di Finanza al vostro rientro, varrà indefinitamente fino a quando non verrà smarcata, quindi potrete partire senza limitazioni di sorta, fino a che qualcuno non smarcherà la marca da bollo. E' comunque necessario avere due marche da bollo (una non incollata) per i motivi indicati nel seguente esempio 4.

Esempio 4) Il vostro viaggio avviene in corrispondenza dell'anniversario dell'emissione del passaporto (Attenzione in questo caso servono 2 marche da bollo!!!), marca da bollo smarcata alla partenza, il viaggiatore non possiede la seconda marca da bollo:

Organizzate un viaggio dal 2 Maggio al 25 Giugno 2009. Comprate una marca da bollo prima del viaggio e applicatela sul passaporto, in una delle pagine con scritto "Visti-Visa". Se la Polizia di Frontiera alla partenza smarca la marca da bollo, questa scadrà prima del vostro rientro, ovvero il 31 Maggio 2009. L'essere sottoposti a controllo al rientro senza avere un'altra marca da bollo potrebbe costarvi una multa...

Esempio 5) Il vostro viaggio avviene in corrispondenza dell'anniversario dell'emissione del passaporto (Attenzione in questo caso servono 2 marche da bollo!!!), prima marca da bollo smarcata alla partenza, seconda marca da bollo non smarcata al rientro:

Organizzate un viaggio dal 2 Maggio al 25 Giugno 2009. Comprate due marche da bollo prima del viaggio e applicatene sul passaporto, in una delle pagine con scritto "Visti-Visa". Se la Polizia di Frontiera alla partenza smarca la prima marca da bollo che varrà quindi fino al 31 Maggio 2009, applicate la seconda marca da bollo, questa se non smarcata dalla Guardia di Finanza al rientro varrà indefinitamente fino a smarcatura.

Esempio 6) Il vostro viaggio avviene in corrispondenza dell'anniversario dell'emissione del passaporto (Attenzione in questo caso servono 2 marche da bollo!!!), prima marca da bollo smarcata alla partenza, seconda marca da bollo smarcata al rientro:

Organizzate un viaggio dal 2 Maggio al 25 Giugno 2009. Comprate due marche da bollo prima del viaggio e applicatene sul passaporto, in una delle pagine con scritto "Visti-Visa". Se la Polizia di Frontiera alla partenza smarca la prima marca da bollo, applicate la seconda marca da bollo, se anche la seconda viene smarcata al rientro, varrà fino al prossimo anniversario d'emissione del passaporto, quindi fino al 31 Maggio 2010.

Tanti mi hanno scritto dicendomi di essere stati "graziati" per la mancanza della marca da bollo: c'è da dire innanzitutto che neanche le forze dell'ordine sanno con certezza a chi compete smarcare le marche da bollo. La conseguenza è che alcuni semplicemente non controllano le marche da bollo. In alcuni casi si tratta di semplice fortuna, oppure svogliatezza, distrazione o svista del controllore, per quanto riguarda gli altri casi contemplabili, semplicemente quando hanno lasciato l'Italia non andavano in Giappone, ma raggiungevano lo scalo per il Giappone, sicuramente in zona Schengen o in zona comunitaria. Esempio: Volo per il Giappone Air France Roma-Parigi-Tokyo: chiaramente si lascia l'Italia per un paese comunitario, la Francia, per viaggiare verso il quale basta solamente un documento d'identità, e poi da lì si raggiunge il Giappone. Nei controlli Francesi l'agente verificherà la data di scadenza del passaprto e la sua validità, ma il pagamento o no della tassa annuale di concessione governativa di 40.29 euro, il controllo e la relativa smarcatura competono esclusivamente le autorità Italiane. Quindi se partite dall'Italia per un paese extra-Schengen, munitevi della marca da bollo, se invece fate scalo in Europa, non dovreste avere problemi e l'acquisto della marca da bollo è inutile!

A questo riguardo rispondo anche ad un commento ricevuto sempre su questo post dal lettore Giovanni, che ringrazio ed al quale attribuisco il merito della pubblicazione dell'update di questo post: confermo che è praticamente impossibile che qualcuno controlli le marche da bollo di un passaporto che parte in zona comunitaria o Schengen: è come se un camionista raggiungesse con la sua auto personale il posto di lavoro ed una pattuglia della stradale (completamente all'oscuro del fatto che egli sia un camionista), gli chiedesse la patente per la guida dei camion oltre a quella per la guida delle automobili. Sempre per la mia esperienza, conoscendo la struttura di un aeroporto, posso affermare al 100% che è impossibile essere sottoposti ad un qualsiasi controllo di frontiera o doganale se si parte da un paese comunitario o Schengen. Non ho notizia di controlli retroattivi. controllare a posteriori potrebbe essere estremamente lungo oltretutto, e penso che chiunque si asterrebbe dal farlo...

E quando si ritorna da un volo intercontinentale o verso una destinazione extra-Europea o extra-Schengen facendo scalo in un aeroporto comunitario o Schengen??

Voi penserete che, come per il caso del partire verso un paese extra-Europeo o Extra-Schengen facendo scalo in un aeroporto Europeo o Schengen non ci siano problemi di sorta: NON E' COSI'!!! Per essere sicuri dovete porvi una domanda: "Faccio uno scalo (eventualità abbastanza rara) nell'aeroporto intermedio? Oppure faccio un transito (eventualità estremamente probabile)?"...diamo le definizioni, supponendo che siamo cittadini europei di ritorno da un viaggio in un paese extra-Europeo o extra-Schengen passando per un aeroporto intermedio situato all'interno dell'Unione Europea o nell'area Schengen...

Scalo - Si può chiamare anche in altri modi, è semplicemente una sosta in un aeroporto intermedio: ad esempio, abitate a Cagliari, il per qualche astrusa ragione o forse perchè magari il vostro travel planner ha trovato una tariffa vantaggiosa in questo senso il vostro itinerario di rientro è Tokyo-Parigi-Cagliari. Il volo da Tokyo a Parigi è effettuato con Air France, mentre il volo da Parigi a Cagliari è effettuato da Meridiana: le due compagnie non hanno nessun legame di code-sharing e ci sono due diversi codici di prenotazione per i due voli. Arriverete a Parigi e farete queste cose:

- Espletamento delle procedure d'immigrazione.
(ingresso nella Comunità Europea o nell'area Schengen).
- Ritiro del bagaglio da stiva (quello con l'etichetta...).
- Espletamento delle procedure di controllo doganale.
- Effettuazione di un nuovo check-in per il bagaglio da stiva
- Emissione di una nuova carta d'imbarco
- Nuovo volo per la destinazione finale.

Questo è il caso per cui non vale la pena di preoccuparsi: ai francesi non importa un fico secco della vostra stupida marca da bollo, a loro basta che il passaporto sia in corso di validità (come succede in tutti i paesi civili di questo pianeta). All'arrivo a Cagliari non avrete nessun controllo di qualsiasi genere visto che arrivate con un volo comunitario. Missione compiuta.

Transito - E' l'eventualità più probabile, visto che ormai le tariffe più convenienti si ottengono comprando pacchetti con più voli, magari effettuati dalla stessa compagnia aerea o da compagnie aeree appartenenti ad alleanze come One World o Sky Team, oppure da compagnie aeree legate da vincoli di code-sharing. Un pacchetto di voli con transito prevede un unico codice di prenotazione per tutti i voli. Quando di effettua il check-in per una serie di voli che prevedono dei transiti, di solito il bagaglio viene etichettato per essere spedito direttamente alla destinazione finale, e spesso ma non sempre si riceve un carnet con tutte le carte d'imbarco di tutti i voli che ci si accinge ad effettuare.

Facciamo l'esempio: Il vostro itinerario di ritorno è Tokyo-Parigi-Roma, tutto con Air France: avete un codice di prenotazione unico, quando vi presentate al check-in a Tokyo, il vostro bagaglio verrà etichettato con una tag che riporta NRT (Tokyo-Narita), CDG (Parigi Charles De Gaulle) e in bianco su sfondo nero FCO (Roma-Fiumicino) che è la destinazione finale. Avrete probabilmente due carte d'imbarco, una per il primo volo e una per il secondo, e in caso ve ne fosse stata data solo una, vi verrà richiesto di ritirare la seconda al banco transiti dell'aeroporto intermedio.

Quando farete il transito nell'aeroporto intermedio, non uscirete neanche dalla zona sterile, non farete controlli di sicurezza (questo comunque non è scontato) e dopo l'eventuale passaggio dal banco transiti per il ritiro della carta d'imbarco mancante arriverete senza problemi di sorta al gate per il volo successivo.

All'arrivo alla destinazione finale, farete queste cose:

- Espletamento delle procedure d'immigrazione.
(ingresso nella Comunità Europea o nell'area Schengen).
- Ritiro del bagaglio da stiva (quello con l'etichetta...).
- Espletamento delle procedure di controllo doganale.

Quando si effettuano voli con "transito" di ritorno da un paese extra-Europeo o extra-Schengen, l'ingresso nella comunità europea o nell'area Schengen avviene nell'aeroporto di destinazione finale, e se l'aeroporto di destinazione finale è Italiano, i relativi controlli d'immigrazione e doganali verranno espletati da personale Italiano: e qui è necessario essere in regola con la marca da bollo.

Per qualsiasi altro dubbio, ecco il link alla sezione del sito della Polizia Di Stato che fornisce spiegazioni riguardo le tasse del passaporto: http://img.poliziadistato.it/docs/chiarimenti_contrassegno.pdf