Dopo una lunga pausa torniamo con la rubrica più golosa del blog: Il Piatto Del Giorno! Ho sentito parlare per la prima volta di とんかつ(Tonkatsu) leggendo una rivista femminile di mia madre in cui c'era uno dei soliti reportage super stilosi e d'avanguardia su Tokyo in cui ci sono foto colorate, sfuocate e confuse di "nonsocchè", artisticamente scattate comunque a Tokyo e racconti di posti e persone di un altro mondo ma assolutamente poco interessanti per una persona comune che non andrà mai a vestirsi in un negozio a forma di scimmia o non gliene frega un piffero dei graffiti a Shibuya. Una cosa però mi aveva colpito, il ristorante di Tonkatsu, parola simile ad una parolaccia in Sardo, simpatica da pronunciare e facile da dimenticare: parlava di una bistecca succulenta di maiale impanata a regola d'arte dal gusto divino e mi chiedevo se fosse possibile nella patria del sushi mangiare cotoletta alla milanese...risultato? "voglio provare il Tonkatsu".
Il Tonkatsu viene da un passato non molto remoto e non è di origine Giapponese, infatti spopolava prima in Francia come côtelette poi in Inghilterra col nome di Cutlet, e arrivò infine in Giappone dove il mago cattivo del katakana lo storpiò col nome カツレツ(katsu-retsu). Siamo tra la fine del 1800 e l'inizio del '900. Inizialmente la carne del Katsu-retsu era di manzo, ma presto venne inventata una variante con carne di maiale, che si dice venne servita per la prima volta a Ginza. Nel 1930 venne coniato il nome とんかつ(Tonkatsu) unendo il termine 豚(ton - maiale) con "Katsu" di "Katsu-retsu".
La caratteristica che contraddistingue il Tonkatsu dalla comune cotoletta è innanzitutto il tipo di carne, cioè il maiale. Del maiale si utilizzano due parti in particolare: ヒレ(hire - filetto) o ロース(rōsu - lombo). La cottura, della quale ogni cuoco è fiero detentore di mitici segreti è per lo più effettuata con 'ausilio di un'impanatura di farina, uova e pane grattuggiato e attraverso una doppia frittura a temperature diverse: la prima a 180°C per formare la crosta esterna, la seconda ad una temperatura più bassa per riscaldare e cuocere la carne all'interno. La carne si cuoce alla perfezione rimanendo succosa per via del grasso, e la spessa crosta esterna crocchia alla perfezione formando un mix di gusto e sensazione organolettica piacevolissimo. Il 大根(Daikon) con il quale si accompagna il Tonkatsu e milioni di altri piatti giapponesi è una verdura a forma di ravanello gigante completamente bianco che viene tagliato a filetti. Di gusto abbastanza insipido anonimo, il Daikon si accoppia all'insipidità del riso bianco immancabilente offerto in una ciotola per se non altro esaltare il gusto eccelso della carne!
Io mangerei solo Tonkatsu! Il primo incontro con questa meravigliosa cotoletta e' stato sconvolgente!
RispondiEliminaChissà se in Giappone fanno pure la caponata di melenzane...
RispondiEliminaio non ho avuto ancora il piacere! ma,vista la descrizione...NON VEDO L'ORA.
RispondiEliminaHai provato anche il かつどん??? Buonissimo!
RispondiEliminaLù
Finalmente è tornata la rubrica di cucina!!!
RispondiEliminaQuesto tonkatsu deve essere fenomenale!!!
Però Nori-chan e Sato non è che se ne stanno comodi a casa loro a raccontare come si cucina questo o quello...vengono qui e ci cucinano qualcosa per noi poveri occidentali ^____^
@ginoilsalumiere: la caponata di melanzane...grande ^________^
Da lombarda adottiva, il tonkatsu è stato uno dei piatti che mi sono risultati più familiari in Giappone.
RispondiEliminaMa non ho capito la storia delle bacchette Nicola: qual è stata la difficoltà?
Buonoooooooooooooooooo!!!!!!!!!
RispondiElimina>Ale> A chi lo dici...
RispondiElimina>Gino> Sei un grande
>Kiaras> anche io non vedo l'ora di mangiarlo di nuovo!
>Lù> Si è buonissimo, non ho ancora capito se sei Giapponese o no...
>Cuggino> Hai visto? E che numeri! Dobbiamo trovare il modo di far scendere N-chan a cucinarci l'impossibile!
>Elisabetta> Hai visto, anche lo scambio interculturale Lombardia-Giappone! Per le bacchette, essendo i pezzi pensanti non è facile sollevarli per chi è alle prime armi!
Ah ah, adesso ho capito! In effetti le prime volte ho rischiato di sparare salsa ovunque... ma poi mi sono impratichita, altroché!!!
RispondiEliminaSe passi per la Capitale ti porto da Rokko a mangiare un Katsudon da urlo! Confesso che ogni tanto mi prendono delle vere e proprie crisi di astinenza e mi precipito a placare il palato sofferente :D
RispondiEliminaPS se fai quel post su Akasaka ti giuro che mi metto a piangere ^^
Rokko? Annotato per la prossima trasferta romana...
RispondiElimina>Elisabetta> Allora ci andiamo assieme!
RispondiElimina>Claudia> Asakusa, farò tanti post su Asakusa, forse più di quelli che ho fatto per Harajuku. Non sono mai stato ad Akasaka com'è?
>Gaijin> Ciaooooooooooooooooo!!!
RispondiEliminaSe po' ffa', mooooolto volentieri!
RispondiEliminaComincerò a piangere anch'io quando ci riporterai ad Asakusa...
>Elisabetta> Allora piangeremo tutti insieme appassionatamente!!
RispondiElimina... c'ho già i kleenex a portata di mano, guarda...
RispondiEliminaAkasaka non e' una zona tanto interessante turisticamente parlando. Ci sono ditte, ambasciate e ristoranti, molti dei quali di un certo livello. Io la ricordo solo per il ristorante gestito da un certo Baba, che ha studiato in Sardegna (a Olbia o la Maddalena se non ricordo male, poi a Cagliari al ristorante dal Corsaro). Si mangia bene e al momento e' l'unico posto dove ho potuto mangiare sebadas. E' caruccio, ma ero in crisi di astinenza e ne e' valsa la pena.
RispondiEliminaPurtroppo non sono giapponese, 日本語の翻訳者です^_^.
RispondiEliminaLù
>SirDic> Forse per quello non mi ci hanno portato!
RispondiElimina>Lù> Wow, interprete! Grande
Nicola potresti ridarmi il tuo contatto MSN? Ho cambiato il mio e non ce l'ho più. Mi servirebbero info da parte tua su Tokyo, dato che si è improvvisamente presentata la possibilità di un viaggio prima del previsto....
RispondiEliminache bontà mammamiaaa *_*
RispondiEliminaanche se la mia "versione" preferita di maiale infarinato e fritto, è il katsudon *Q*
ottimo post nicola ;D
Volevo dire Asakusa ma mi è venuto di scrivere Akasaka, dove sono stata diverse volte e, come dice SirDic, è più per giapponesi che per turisti, dato che la zona è un po' esclusiva... ^^
RispondiEliminaAllora vi aspetto tutti a Roma per provare il mitico katsudon di Rokko!!! Intanto domani mi avvantaggio e vado a mangiarlo eheheh.
Baciiii
Sembra proprio delizioso!!!
RispondiElimina>Gaijin> indirizzo msn e mail, per chiunque fosse interessato:
RispondiEliminanicolacassa@tiscali.it
Ci sentiamo presto allora!
>Amandale> Ho già sentito il katsudon ma non l'ho mai provato! Dev'essere buonissimo!
>Claudia> Allora presto andremo ad Asakusa coi kleenex, ci sono già delle persone in fila! Per il Katsudon io ci sonooo!!
>Francy> Si lo è!!!mmm!!!
Grazie! Però traduttrice, non interprete ^_^.
RispondiEliminaLù
Per chi vuole provare un ottimo Tonkatsu, consiglio "Tonki" a Meguro. Non lontano dalla stazione della JR (andate su Google maps e cercate "Tonki, Meguro", troverete subito la location).
RispondiEliminaAl piano terra trovate un lungo bancone davanti al quale i cuochi cucinano tonkatsu servito con insalata. Appena entrati vi chiederanno subito quale tipo di "Tonkatsu" e quindi vi faranno accomodare sulle sedie in attesa che si liberi il bancone. Questo ristorante e' spesso pieno, ma l'attesa non e' lunghissima.
Marco
>Skyman> Wow allora la prossima volta ci vado subito!!
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