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giovedì 21 febbraio 2008

東京で。ホテルで。僕の部屋2(La mia stanza d'albergo a Tokyo, parte seconda)


Se non riuscite a vedere il filmato su questo blog, cliccate qui!!

Seconda e ultima parte del filmato girato nella piccolissima camera del ホテルアーバイン蒲田(Hoteru Aabain Kamata - Urbain Hotel Kamata), a 蒲田(Kamata), 大田(Ōta-ku - circoscrizione speciale di Ota), 東京(Tōkyō). Divertentissime le bizzarre brochure sui canali televisivi pornografici a pagamento, disponibili semplicemente acquistando una scheda prepagata nelle macchinette automatiche presenti ad ogni piano di tutti gli alberghi di questa categoria. Aprendo la finestra (si apre di pochi centimetri, la videocamera ci passava appena) si vede Tokyo coi suoi rumori da megalopoli (fantastico lo scooterone truccato che accelera proprio in quel momento...). La camera ha tutto il necessario, anche il bollitore per il the e il the (per i Giapponesi è necessario, e non manca MAI in nessun albergo, di qualsiasi categoria esso sia) e l'umidificatore, per il quale ci sarà bisogno di un post apposito in futuro. E arriviamo al mistero di questo video: cosa è quell'aggeggio che appare nel video, accompagnato da un punto interrogativo? Se qualche anima buona potesse svelarmi questo mistero, sarebbe fantastico!! Per poter utilizzare il condizionatore (Daikin, con comandi completamente in Giapponese e per niente intuitivi) ho avuto bisogno dell'aiuto di N-chan: purtroppo la direzione dell'albergo non concedeva a nessuno oltre il proprietario di salire nella stanza (cosa che invece al Park Hyatt era permessa, come fosse un mega condominio..), e abbiamo dovuto supplicare non poco per avere questa gentile concessione! Questa linea di comportamento deriva dal fatto che a Kamata ci sono moltissimi bordelli, e questa politica impedisce alle prostitute di svolgere il proprio lavoro nell'albergo. Che stile Kamata!!

Qui la prima parte del filmato; qui il post fotografico sull'albergo e qui il post sul quartiere di Kamata.

lunedì 18 febbraio 2008

東京で。ホテルで。僕の部屋1(La mia stanza d'albergo a Tokyo, parte prima)


Se non riuscite a vedere il video su questo blog, cliccate qui!!

Ho già fatto un post sul mio albergo a Tokyo, ora è il momento dei video! Si, perchè visto che la sera passavo del tempo senza far niente, mi improvvisavo regista e riprendevo di tutto! Diciamo che l'apice del mio talento si è rivelato al Park Hyatt, del quale ho documenti filmati preziosissimi e rarissimi, ma anche qui ci difendiamo bene! Si comincia con il corridoio, undicesimo piano, la luce rossa dell'estintore, poi la musica rilassante di sottofondo, che però senti solo quando esci dalla stanza e ti da una sensazione strana, come il voler dare una finta sensazione di tranquillità: a me metteva una strana inquietudine. La camera aveva le serrature a schede magnetiche, ed era piccolissima. La prima volta che sono entrato mi sono venuti i capogiri, pensavo di essere in una prigione, ma dopo qualche ora ti rendi conto di avere uno spazio estremamente razionale e ben organizzato, dove "nulla" è sprecato. Il bagno, che si vede in questo filmato, ne è l'esempio: talmente piccolo da non permettere dispersioni di calore, ma grande abbastanza da contenere una vasca, irrinunciabile in qualsiasi bagno Giapponese; il lavandino come nella maggior parte dei bagni d'albergo sta per almeno un quarto della sua estensione in pianta sopra la vasca, condividendone lo scarico. Il WC, poi, è un capolavoro. scriverò un post monografico sui WC giapponesi, ma per ora godetevi questo Inax modello base, ma con tutte le bizzarre "comodità" dei WC elettronici Giapponesi! I bagni domestici, però sono diversi, è estremamente difficile trovare un tale layout in una casa Giapponese, WC escluso: ne parlerò in seguito. Scusate la mia pessima abitudine nel ripetere "incredibile", ma l' avevo questa "incredibile-mania", perchè lì tutto è strano, tutto è diverso...per questo il blog si chiama "Cose Incredibili In Giappone", e se volete farvi delle risate, leggete i post scritti in Giappone, la tag è "diari di viaggio scritti in loco"!! Con questo post iniziamo una nuova serie chiamata "Camere d'Albergo". La prossima puntata vedremo il resto della camera!! A presto!

Qui la seconda parte del filmato; qui il post fotografico sull'albergo e qui il post sul quartiere di Kamata.

giovedì 26 aprile 2007

ホテルアーバイン蒲田, 蒲田地区, 大田区, 東京 (Hotel Urbain Kamata, Kamata-chiku, Ōta-ku, Tōkyō)

Quando stavo a Tokyo alloggiavo qui, presso l'hotel Urbain Kamata, nel quartiere di Kamata, circoscrizione di Ōta. L'Urbain è quello che si può definire un "business hotel", cioè un hotel di bassa categoria dove non si alloggia mai per più di un giorno o due. In Giappone non ho mai visto riferimenti di categoria alberghiera espressi in stelle come in Italia, penso che questo albergo si possa paragonare ad un nostro tre stelle, con il personale da cinque stelle (i giapponesi sono molto cortesi e disponibili nei confronti del cliente). Se volete visitare il sito della catena Urbain, lo trovate qui. Per arrivarci seguite la mappina qui sotto: prendete l'uscita ovest della stazione JR di Kamata, e seguite i trattini fino all'albergo: la mappa qui sotto è elaborata in questo modo per evitare il Pachinko e altri locali a luci rosse del quartiere.


Se invece volete vedere dei tipi loschi con auricolare che vi chiamano per farvi entrare e delle signorine allegre che vi si offrono molto discretamente, allora seguite la mappa del percorso che facevo io. Un business Hotel è frequentato da abbienti サラリーマン(impiegati di basso e medio livello) quando magari vanno a bere fuori coi colleghi e perdono l'ultimo treno (i meno abbienti o quelli che hanno speso tutto in alcoolici pernottano ai capsule hotel, o dormono anche per strada. Vista la presenza di locali erotici, bordelli e un pò di malavita Giapponese (niente a che fare con la nostra), all'interno dell'Hotel è proibito portare amici o altre persone che non siano paganti e registrate in camera. Vai a dirgli che non sai accendere l'aria condizionata e vorresti che il tuo amico salisse per spiegartelo...

Questa è la vista da camera mia il 20 gennaio 2007: tempo incerto, temperature basse ma non troppo, e una bella rete a coprirmi la visuale.

La finestra si poteva aprire di pochi centimetri, forse per evitare i suicidi, e penso che la rete avesse lo stesso scopo.

Appena entrato in camera ero talmente stanco dal viaggio che non capivo più niente, ma lo shock di una camera così piccola è stato devastante, ai limiti della claustrofobia. I vetri sono opachi e armati da una reticella annegata all'interno (precauzioni antisismiche penso). Il letto era da una piazza e mezzo, con doghe larghe sotto il materasso, e la coperta era come quelle dei futon, rivestita in nylon e non traspirante.

Nonostante la camera fosse angusta era molto ergonomica e organizzata alla perfezione con ogni comfort: televisore, frigorifero, umidificatore (importantissimo), linea ADSL gratuita, aria condizionata, scalda-acqua per il the (ovunque).

Purtroppo lo spazio non consentiva di aprire la valigia completamente. Il bagno era una cabina di plastica inserita dentro il muro, il gradino per entrare era abbastanza alto come si vede dalla foto. Non mancavano calzascarpe e phon (che a me non serve...)

Aperta la porta ecco il bagnetto minuscolo, ma estremamente funzionale. Notare la carta igienica: in Giappone la carta igienica NON ha gli strappi, quindi vi ci vorrà un pò per abituarvi a tagliarla con il coperchetto del porta carta che è fatto apposta; le donne delle pulizie fanno un piccolo origami per l'inizio del rotolo, in modo che si presenti in questo modo. Il fatto che fosse tutto di plastica non rendeva atroce il contatto della pelle coi sanitari freddi, e la tavoletta del water era riscaldata...

Il rubinetto del water serviva anche la vasca e vi era collegata la doccia. Miscelare l'acqua non era un problema enche se c'erano due rubinetti al posto del canonico miscelatore. La vasca fungeva anche da piatto doccia. Sulla mensola c'era il classico bundle ボディソープ, シャンプー, ヘアーリンス(Bodisoopu, che vorrebbe dire bagno schiuma dall'inglese body soap; shanpuu, che vuol dire shampoo; e heaarinsu, che vuol dire balsamo, da hair rinse), contenuti in tre contenitori uguali: troverete la stessa cosa OVUNQUE in giappone.

L'intero bagno era un'installazione della Inax, e il water era tecnologico come tutti i water Giapponesi: farò un post specifico più avanti su questo argomento!


Poi ho scoperto che nel corridoio della mia stanza c'era una porta finestra che dava ad un balcone: ed eccomi all'undicesimo piano mentre guardo verso Kawasaki.

Un'altra immagine simile.

Il palazzo di fronte aveva il terrazzo ingabbiato in questo modo, forse per i corvi giganti di Tokyo che sono ovunque...

Strapiombo. In Giappone i palazzi non sono MAI collegati tra loro, c'è sempre un piccolo spazio, sia esso di qualche metro o di poche decine di centimetri.

Sopra il letto c'è il pigiama che offriva l'albergo, ogni giorno uno pulito, cosiccome le lenzuola e gli asciugamani: la pulizia della stanza era maniacale.

La porta si chiudeva automaticamente, e si apriva con una tessera magnetica.

Sul televisore c'era la guida dei canali, e una brochure informativa sui programmi pornografici disponibili nella TV a pagamento, della quale si potevano acquistare le tessere nella hall da un distributore automatico...

Ecco l'interno della brochure...

Sfido chiunque a regolare con successo la velocità della ventola del condizionatore...