mercoledì 10 dicembre 2008

建長寺の総門(Kenchō-ji: il Sō-mon)[UPDATED]

Ed eccoci al 建長(Kenchō-ji). Seguendo il percorso descritto qui e qui dalla 鎌倉(Kita-Kamakura eki - Stazione di Kamakura-nord) o dal complesso precedentemente visitato, cioè il 円覚(Engaku-ji) arriviamo davanti alla scuola 鎌倉園(Kamakura gakuen): superate l'ingresso adiacente alla scuola, un grande portale chiamato 天下(Tenka-mon - cancello Tenka), conosciuto anche come 西外門(Nishi gemon - Cancello esterno occidentale), il quale architrave è ornato da una placca di legno con incisa la scritta 林禅下天, che come al solito va letta al contrario, quindi 天下林(Tenka Zenrin - Il [primo] tempio Zen del mondo / Il [primo] tempio Zen del paese): questa scrittura è giustificata dal fatto che il 建長(Kenchō-ji) è il primo in classifica dei templi di 鎌倉(Kamakura) nell'ambito del 刹制度(Gozan Jissetsu Seido - Sistema delle cinque montagne e dei dieci monasteri). Se arrivate da 鎌倉(Kamakura) prendete il cancello più a sud e avrete davanti a voi questo:

Una muraglia fittizia (nella foto si vede parte delle due corte sezioni presenti) che si apre su di un enorme portale, il 総(Sō-mon). Questo cancello fu costruito nel 1783 nel tempio 般舟昧院(Hanju Zanmai-in) a 京都(Kyōto), e smontato e ricostruito in questo sito nel 1943.

[UPDATE](Picture from Kazu-san) La placca di legno che orna l'architrave riporta la seguente scrittura: 山福巨, che vista così non significa un bel nulla, ma letta al contrario, cioè così: 巨福, si legge "Kofuku-san": l'iscrizione riporta l'ideogramma 巨(Ko) con un inusuale stroke (colpo di pennello) aggiuntivo impossibile da riprodurre con i database di scrittura attuali...
Questo tipo di aggiunta di strokes agli ideogrammi si chiama 百貫(Hyakkan-ten) , è uno stroke che dà valore al carattere: con questa pennellata in più l'ideogramma acquisisce dignità. La parola 巨福(Kofuku-san) e una parte del nome esteso del complesso 建長(Kenchō-ji), che è 巨福山建長興国禅(Kofuku-san Kenchō kōku zen-ji).

All'ingresso del complesso c'è questa simpatica mappa che mostra la disposizione dei templi...

E ai visitatori anglofoni una vola acquistato il biglietto viene consegnato questo opuscolo in inglese, che riporta in maniera assai sintetica la storia e le caratteristiche delle construzioni all'interno del complesso.

Questa è la parte posteriore (è un pieghevole a sei facce), con una mappa zenitale e le semplici regole da rispettare all'interno del complesso, che sono: 1) State lontani dai cantieri 2) Seguite esclusivamente il percorso designato 3) Non fumate all'interno del complesso 4) Non gettate rifiuti 5) Non deturpate le costruzioni 6) Non entrate nelle aree proibite 7) Attenzione ai vostri passi quando il terreno è bagnato e scivoloso 8) Non correte all'interno del complesso 9) L'acqua del 水屋(Mizuya) non è potabile, è disponibile solo per il lavaggio delle mani 10) Seguite le istruzioni della guida 11) Lasciate il complesso entro le 17:30. La sfilza di "please" iniziali sono un piccolo strascico della formalità giapponese...

Questo è il biglietto, che reca la riproduzione fotografica della placca del 天下(Tenka-mon - cancello Tenka), citata in precedenza, e anche il ricorrente simbolo della 北条(Hōjō-shi - famiglia Hojo), i tre triangoli rettangoli disposti a formarne uno più grande: il costo per un adulto è di 300 yen (al disastroso cambio attuale 2,49 euro)...

E questo è il retro del biglietto. L'indirizzo del complesso è 神奈川鎌倉山ノ内8 (Kanagawa-ken, Kamakura-shi, Yamanouchi, 8 - Prefettura di Kanagawa, Città di Kamakura, circoscrizione di Yamanouchi, numero 8), codice avviamento postale 247-8525, telefono (0081) 0467-22-0981.

13 commenti:

Weltall ha detto...

"Attenzione ai vostri passi quando il terreno è bagnato e scivoloso"
Mi fa piacere che oltre alle regole comportamentali pensino anche alla nostra incolumità ^__*

Anonimo ha detto...

Ciao, leggo spesso il tuo blog, però ho un appunto da farti: la lettura dei tuoi post pieni zeppi di caratteri giapponesi è faticosa per chi non li mastica. Significano continue interruzioni e difficoltà a mantenere un filo logico di ciò che si sta leggendo.
Se usassi solo parole traslitterate, sarebbe molto meglio.

Anonimo ha detto...

La mia regola preferita è la 10. "Seguite le istruzioni della guida" XD
Comunque dev'essere veramente un bel posto! Da visitare assolutamente.

Scusate la mia ignoranza...ma...come mai gli ideogrammi sull'architrave sono al contrario?
C'è una ragione specifica?

Luca S., io trovo che l'aggiunta degli ideogrammi sia molto bella come cosa, primo perché ti da la possibilità di vedere come si scriverebbero realmente le parole traslitterate, e secondo lo trovo molto utile per quelle persone che lo stanno imparando il gipponese. E poi quasi nessuno (purtroppo) lo fa!
Ma questo è solo un mio parere :)

panapp ha detto...

Spiegazione coem sempre più che perfetta.

Il simbolo della famiglia Hojo, i tre triangoli che ne formano uno, è stato usato da Shigeru Miyamoto come simbolo della Triforza, una sacra reliquia d'oro che rappresenta il potere, la saggezza ed il coraggio nel mondo di Hyrule nella bellissima saga di videogame The legend of Zelda!!! (・∀・)

nicolacassa ha detto...

>Weltall> Si ci stanno attentissimi! Sentissi quanto sono ripetitivi e martellanti gli annunci di questo tipo nei treni...

>Luca S.> Ciao, grazie per aver scritto! Questo è lo stile del blog da molto tempo: una parola giapponese è vera se scritta nella sua lingua d'appartenenza, la traslitterazione è solo un "mezzo di fortuna" per renderne il suono e la lettura i più simili possibile, saprai che esistono diversi metodi di traslitterazione e quindi la scienza dello scrivere il giapponese con caratteri occidentali è tutt'altro che stabile.
La scrittura delle parole in giapponese, soprattutto per alcune è frutto di ore di lavoro e di ricerca da parte mia: oltre che per gli altri, io scrivo il blog anche per "me stesso", e tante volte la pubblicazione della mia traslitterazione in Hepburn di alcune parole e della relativa traduzione in Italiano è un pezzo unico non solo nel panorama web Italiano, ma a volte anche in quello mondiale: mi è estremamente utile trovare di nuovo ciò che mi serve nel blog, dato che oltrechè Wikipedia, quasi nessuno rende le parole o i nomi giapponesi in questo modo (originale, traslitterato Hepburn e tradotto).
E poi penso che conoscere la vera forma di nomi e parole giapponesi sia estremamente utile a coloro che si accingono da fare un viaggio fai-da-te in Giappone, e traggo questa convinzione dalla mia esperienza personale: per dirne una, quest'estate ero alla stazione di Shibuya, e dovevo prendere la Keiō Inokashira Line per raggiungere un'amica a Shin-Daita. Beh quando ero sulla banchina, se non avessi conosciuto la differenza tra 各駅停車(Kaku-eki teisha - Treno locale) e 急行(Kyūkō - treno espresso), visto che non c'erano indicazioni traslitterate, probabilmente non avrei mai preso il treno giusto e magari mi sarei fermato 2 fermate oltre la mia destinazione. Prova ad andare in un ristorante a Tokyo e decifra i menu, o prova a leggere il nome di una stazione dal treno in corsa!

>Taro> Il Kencho-ji è molto più maestoso, te ne accorgerai nei prossimi post!

>Panapp> Si, ne abbiamo parlato con Weltall in passato riguardo ai fregi dei tetti dell'Engaku-ji, mitico Zelda e mitico Shigeru Miyamoto!

Anonimo ha detto...

si dice sempre che ci riesce a spiegare con parole chiare concetti complessi è un profondo conoscitore...

riprova questo post..

grande nicola

Anonimo ha detto...

@Luca S.: effettivamente, Nicola ti ha già risposto, e ciascuno ha le sue opinioni, ma, per chiunque studi il giapponese, è davvero un'occasione unica poter leggere gli ideogrammi (dei luoghi, in particolare) con letture difficili, formulare un'ipotesi e poi vedere subito dopo la traslitterazione, per vedere se hai azzeccato (quasi mai...), e magari memorizzare quella lettura particolare, che di sicuro ti verrà utile in qualche altra occasione. Dunque, secondo me, per quanto possa disturbarti, ti prego ti accettare questo piccolo fastidio riconoscendo il grande servizio che Nicola, con fatica e costanza (perché trovare le letture degli ideogrammi può essere un'impresa, fidati), ci rende.
Per chi mastica un po'di ideogrammi, tra l'altro, è anche simpatico vedere cosa vogliano dire i nomi dei luoghi, che spesso sono suggestivi o chiarificatori... per fare un esempio banale, Toukyou (Tokyo) vuol dire "capitale dell'est", oppure, il "Tenka" di "tenka mon" vuol dire "portale sotto il cielo"... senza gli ideogrammi, non lo avrei mai capito!
Tra l'altro, come vorrei ribadire, scrivere le parole giapponesi in italiano è una forzatura, perchè porta all'illusione che sia possibile convertire perfettamente i suoni del giapponese in italiano, mentre qualsiasi traslitterazione nel nostro alfabeto ha un certo margine di imprecisione... per non parlare del fatto che, in Giappone, gli indirizzi non te li scrivono certo in romaji, ma sempre in kanji!
Pertanto, sebbene comprenda il fastidio per te che non hai necessità di apprendimento dei kanji, sono sicuro che, pur grande che sia, non raggiungerà senz'altro la comodità per noi giapponofili.
Chissà che non possa, un giorno, durante una visita in Giappone, venire utile anche a te! E poi, suvvia, vuoi mettere quanto sono belli, gli ideogrammi, con la loro armonia e complessità, piuttosto di una prosaica traslitterazione?
;-)
@Nicola: beh come al solito il post è perfetto! una piccola nota tecnica... c'è una fotografia intrusa dal post sulla fuji terebi!
ciao,
marco

Anonimo ha detto...

Marco, molto interessante la traduzione di Tokyo , che io non conoscevo. E mi sapresti dire che cosa vuol dire Kyoto!?
Che se non mi sbaglio, nel tempo che fu, era la capitale.

Per finire...c'è qualcuno che sa rispondere alla domanda che avevo scritto prima?
grazie

nicolacassa ha detto...

>G&K> Siete troppo buoni!! Grazie mille!!

>Marco> Grazie per il supporto!! Ma a quale foto ti riferisci??

>Taro> Leggi qui:

http://nicolaingiappone.blogspot.com/2008/10/engaku-ji-la-zona-nord-orientale-cenni.html

Comunque, Shiho mi ha spiegato che antocamente il giapponese "orizzontale" (横書き[Yokogaki]) si leggeva e scriveva al contrario, quindi partendo da destra verso sinistra, un pò come per quello "verticale" (縦書き[Tategaki] o 縦組み[Tategumi]), nel quale le colonne si leggono in ordine da destra verso sinistra. La lettura da destra a sinistra nella scrittura orizzontale era predominante prima della seconda guerra mondiale: prima la dominazione americana e poi l'avvento della scrittura automatica e computerizzata segnarono la fine di questo sistema e l'adeguamento al comune senso di lettura e scrittura: ancora oggi alcuni quotidiani, nelle scritte presenti sul lato destro di autovetture (ad esempio nei pullman degli Uyoku Dantai), in cartelli e nomi di luoghi etc.

Anonimo ha detto...

@nicola: azz, ora è sparita! xD comunque, era quella del mostriciattolo col nasone rosa nella vasca da bagno. si è autocorretto?!
per la scrittura sugli autobus, confermo: anche su quelli della mia scuola le scritte sono al contrario! la prima volta mi fece un po'di impressione, anche perché non ci arrivai subito... xD
@taro: la traduzione di 京都(Kyōto) è abbastanza problematica, e ti spiegherò perché.
Il carattere 京 (kyō) ha in sé il significato di "capitale", ma era in passato il nome del luogo dove sorge Kyōto. 都 (to), invece, si legge anche "miyako", e vuol dire "capitale" [infatti, se leggi i post di Nicola prestando attenzione alla dovizia di particolari, ti renderai conto che il carattere 都 è lo stesso che compare in "Tōkyō-to", ed è spesso tradotto come "distretto metropolitano"]. A ciò si aggiunge che, in antichità, veniva spesso chiamata "京の都" (Kyō no miyako),e questo mi ha portato a concludere che una buona traduzione sia "capitale Kyō", dove "Kyō" è nome proprio di un luogo: ma, ricordando il significato di "Kyō", si può anche azzardare una traduzione più libera, in "città capitale", che però non riesce a rendere la complessità dei due ideogrammi né il fatto che Kyō era il nome del luogo! !Questo è quello che intendo quando dico che tradurre da ideogrammi Rōmaji sia una forzatura!!
Scusate la lunghezza!! Penso però che, quando si parla di cose con un significato "interpretabile" come gli ideogrammi, sia sempre difficile rendere bene la traduzione!
ciao,
marco

Anonimo ha detto...

Nicola. Grazie per il link! Pensa un po quanto sono scemo alcune volte...lo avevo letto non molto tempo fa quello che hai linkato, e sapevo pure della scrittura da destra verso sinistra, ma non avevo capito perché avessi scritto che era al contrario. XD
Alcuni giorni non arrivo a collegare niente!
Grazie ancora

Marco, grazie anche a te per avermi risposto. Effettivamente conoscendo i kanji, con i loro duplici significati, sarebbe un po più semplice anche lo studio di questa lingua. (Mi sono abituato troppo al romaji)

Anonimo ha detto...

cioè, non bastano gli ideogrammi standard, ci vogliono pure le variazioni! XD
che casotto mon dieu T_T
Mike

nicolacassa ha detto...

>Marco> Che strana la storia di quella foto clandestina!! Dovrò indagare su Blogger! Per quanto riguarda la spiegazione sul Nnome di Kyoto è interessantissima, e quella del nome di "Tōkyō" è collegata ad essa: il mio amico Atsushi mi spiegò che 東京(Tōkyō) è semplicemente l'abbreviazione del suo nome antico che era 東京都(Tō-Kyōto), cioè la Kyoto dell'est. Non so quanto questa ipotesi possa essere veritiera, ma è abbastanza verosimile visto che Tokyo diventò capitale in un periodo relativamente recente...

>Taro> Sapessi io, in questi giorni non riesco nemmeno a guardare il monitor del computer...

>Mike> Il Giapponese è una lingua elementare dal punto di vista sintattico, ma i dolori cominciano quando si deve leggere e scrivere!

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