mercoledì 17 dicembre 2008

建長寺の三門 (Kenchō-ji: il San-Mon). Cenni di architettura Giapponese

Rieccoci a 鎌倉(Kamakura): stiamo visitando il complesso Zen chiamato 建長(Kenchō-ji), che si trova nella zona di 鎌倉(Kita Kamakura - Kamakura nord), circoscrizione di (Yamanouchi), 鎌倉(Kamakura-shi - Città di Kamakura), 神奈川(Kanagawa-ken - prefettura di Kanagawa). Una volta entrati all'interno del 建長(Kenchō-ji), è impossibile non rimanere impressionati dal cancello monumentale che, maestoso, osserva il cammino del visitatore. Cosiccome i cristiani avevano inventato il Gotico o il Romanico per creare mirabolanti opere che in qualche modo potessero incutere un rispettoso timore e riverenza ai fedeli, i costruttori Giapponesi inventarono i 三/山(San-mon), chiamati raramente anche 三解脱(Sangedatsu-mon - porta dell'illuminazione). Pur avendo lo Zen una fortissima influenza politica e psicologica, come d'altronde tutte le religioni dell'umanità sfruttate dai loro vertici soprattutto come sistema di controllo e di influenza psicologica, mai la progettazione di simili strutture fu rivolta all'incutere lo stesso terrore o paura sui quali è sempre stato basato il cristianesimo. Personalmente penso che l'obbiettivo fosse di dimostrare l'esistenza di un'istituzione stabile e ferrea nella sua enormità, ma aperta nella sua dottrina anche al piccolo essere umano che aveva un contatto con essa e portatrice di sapere e saggezza, più che di terrore e penitenza. I cancelli monumentali (questo è il secondo che vediamo, dopo l'omonimo a guardia del complesso 円覚(Engaku-ji), sono aperti, non reggono enormi e pesanti portali, se non ci vuoi passare sotto in qualche caso li puoi pure aggirare, talvolta infatti non ci sono recinti o muri a delimitare il territorio del quale sono a perenne guardia.

Come ho già consigliato nel post sul 山(San-mon) del 円覚(Engaku-ji), se proprio volete passare sotto il cancello, non calpestate nè toccate coi piedi l'enorme trave a sezione quadrata che troverete a sbarrarvi la strada sotto il cancello, ma semplicemente saltatelo: nei cancelli dei templi, come questo, nelle soglie delle porte delle stanze interne dei templi e nelle aperture in generale ci sono sempre o un listello o un grosso trave di legno, per terra, ed è assolutamente VIETATO calpestarli! Dovete agilmente saltarli in caso l'altezza non vi consenta di effettuare un passo normale, o semplicemente oltrepassarli senza sfiorarli. Sono completamente all'oscuro del motivo di tutto ciò, cosiccome sono all'oscuro di altri aspetti della vita del povero turista-fai-da-te all'interno dei templi Giapponesi, come ad esempio del perchè non si possa utilizzare il cavalletto in un certo tempio a 京都(Kyōto) (ma questa è un'altra storia)...

Qui il 山(San-mon) è posizionato a circa 70 metri a nord-est del 総(Sō-mon - cancello So), cioè l'entrata del complesso. E' una costruzione immensa alta 30 metri, costruita completamente in legno e senza l'ausilio di chiodi, ma solo con un ingegnoso gioco d'incastri, come vuole la tradizione. La sua (ri)costruzione risale al 1754, ad opera dell'Abate Bansetsu (1697-1769) che in quel tempo era il 201° Abate del tempio. Bansetsu fu aiutato finanziariamente da tutta la popolazione della regione del Kantō per la (ri)costruzione del cancello. La leggenda dice che un 狸(Tanuki) contribuì alla causa trasformandosi in un monaco (i Tanuki, animali dell'iconografia mitologica Giapponese, sono in grado di assumere la forma che vogliono...leggi anche qui) per ripagare la gentilezza e la forza di volontà dell'Abate, per questo ancora oggi questo cancello viene chiamato 狸(Tanuki-mon - il cancello del Tanuki).

Vorrei precisare innanzitutto che il termine non è un nome proprio di luogo, ma un nome comune architettonico di edificio. Esistono tanti tipi di 三/山(San-mon) in Giappone: questo in particolare è un 二重(Nijuu-mon), cioè un cancello a due livelli con un falso tetto inferiore che circonda la struttura in corrispondenza della separazione dei due livelli, e come copertura un 入母屋屋根(Irimoya-yane), che è un tetto a due falde spioventi che nella parte inferiore si trasforma in un tetto a quattro falde spioventi lasciando così due luci triangolari nei lati o nelle facciate a seconda della sua disposizione (nel San-Mon ad esempio le luci sono posizionate nei fianchi). Questo tipo di copertura, tipica degli edifici 入母屋造(Iri-moya zukuri) fu introdotta in Cina, assieme al Buddismo stesso, all'incirca nel sesto secolo, e in giappone ebbe una eccezionale popolarità e diffusione durante il 鎌倉時代(Kamakura-jidai - Periodo Kamakura) che va dal 1185 al 1333. Nelle costruzioni religiose Giapponesi solitamente la parte a doppio spiovente della copertura sovrasta il nucleo centrale, chiamato 母屋(Moya), mentre la parte inferiore a quattro spioventi sovrasta il corridoio anulare esterno, chiamato 廂(Hisashi): Nei cancelli monumentali, vista la tipologia di edificio, non c'è un corridoio anulare esterno, e le falde del tetto sporgono anche per alcuni metri al di fuori dei muri perimetrali. Questo 三/山(San-mon) non è un elemento di recinzione, quindi ai suoi lati non vi sono i muri di recinzione classici per questi cancelli, gli 塀(Hei). La principale anomalia del soffitto (perlomeno per quanto riguarda riguarda i 三/山(San-mon) del periodo Kamakura) è l'inusuale "abbaino" in facciata, all'interno del quale è contenuta l'enorme placca di legno:

(Picture from WikiKorea, all rights reserved) Ripropongo questi prospetti: l'elemento che interessa il nostro tetto è il 破風(Nori-Karahafu), cioè quello disegnato nella parte superiore dell'immagine qui sopra (Per maggiori info sul Karahafu leggi pure qui)...

Come i può vedere da questo crop della foto precedente, anche qui sono rispettati tutti i canoni del 唐破風(Nori-Karahafu): vi è un unico pesantissimo architrave portante ondulato, dotato di cuspidi decorative 茨(Ibara) e del comune "pendente" centrale 懸魚(Gegyo) installato sui Karahafu e chiamato 兎毛通(Unokedōshi - Copertura di pelle di coniglio) o 唐破風懸魚(Harahafu gegyo). A proposito di questi pendenti, c'è da dire che gli 兎毛通(Unokedōshi) sono gli unici a non avere sigilli o ornamenti metallici, ma sono costruiti completamente in legno.

La placca appesa riporta la scritta 建長興国禅(Kenchō Kokoku Zen-ji), che è una parte del nome completo del comlpesso che è 巨福山建長興国禅寺(Kofuku-san Kenchō kōku zen-ji). Si dice che riporti la calligrafia del 後深草天皇(Go-Fukakusa-tennō - Imperatore Go-Fukakusa)(1243-1304) in persona.

Il "piano terra" del cancello è completamente aperto e non contiene ambienti, ma solo colonne, che formano in pianta una "scacchiera" 3x2 con una sola entrata nella "bay" centrale del lato lungo: un modulo indentificato come 間一戸(Sangen-ikko - tre spazi, un'entrata).

(Pictures from here...) Ho trovato questi rendering in 3D del San-mon del 建長(Kenchō-ji), sono utilissimi soprattutto per capire la complessità della struttura lignea...

Il secondo piano contiene le statue dei 五百羅漢(Gohyaku Rakan - cinquecento Arhat), cioè dei Buddha che hanno raggiunto il Nirvana non attraverso una dottrina sviluppata autonomamente, ma attraverso l'insegnamento di un altro Buddha vivente o passato. Per l'esattezza sono presenti 489 statuette di bronzo raffiguranti 阿羅漢(Arakan - Arhat), delle dimensioni variabili dai 15 ai 30 centimetri di altezza, e a loro volta raffiguranti ognuna diversi tipi di emozioni, come gioia, tristezza, rabbia, pietà etc. Nel centro c'è una statua costruita tra il 1830 e il 1860, raffigurante il Buddha 釈迦牟尼(Shakamuni) o Siddharta, cioè il fondatore del Buddhismo. Purtroppo questa parte è chiusa al pubblico.

Visto da dentro, il cancello è sempre di un'enormità disarmante, è una struttura di costruzione talmente mirabile che resistette addirittura al 関東大震災(Kantō daishinsai - Grande terremoto del Kanto) del 1923. Da vedere assolutamente!!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Mmm, ora che ci penso me lo ricordo, il divieto di fotografare dentro un tempio di Kyoto, ma non mi ricordo il tempio!!!!
Era il Kiyomizu???
complimenti per lo splendido post e sui cenni di architettura giapponese, io la adoro, ma non e`facilissimo trovare materiale in giro, dunque alla fine aspetto che le cose le pubblichi tu!! :P

Anonimo ha detto...

Se cè una cosa del giappone che mi piace e non ne conosco la ragione, sono proprio queste enormi porte!!
Sono di una bellezza spaventosa!!

C'è un videogioco, della Capcom, fatto dalla non più esistente Clover Studio, che parla della leggenda della dea Amaterasu. Una vera avventura grafica poetica, che sembre essere interamente fatto con la classica pittura giapponese, in cui c'erano tantissime porte che erano di una magnificenza unica. Penso che mi sia "innamorato" di tali porte, dopo aver gioccato a questo gioco che si chiama Okami.

panapp ha detto...

Eccezionalmente interessante, grazie!!!

Weltall ha detto...

Questa della trave da non calpestare e una cosa che non possiamo proprio capire...anche perchè neanche i giapponesi sono in grado di spiegarcela ^__*

nicolacassa ha detto...

>Marco> Grazie! Ho trovato dei siti di supporto molto validi, soprattutto uno che ti consiglio:

http://www.aisf.or.jp/~jaanus/

Un dizionario enciclopedico online (in inglese) sull'architettura e la storia dell'arte Giapponese con più di 8000 voci, compilato dalla dottoressa Mary Neighbour Parent.

>Taro> Io adoro Okami, poesia pura!

>panapp> Davvero? Mi fa piacere, grazie!

>Cuggino> E' vero neanche loro ci riescono!! Che ridere!!

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