giovedì 26 aprile 2007

ホテルアーバイン蒲田, 蒲田地区, 大田区, 東京 (Hotel Urbain Kamata, Kamata-chiku, Ōta-ku, Tōkyō)

Quando stavo a Tokyo alloggiavo qui, presso l'hotel Urbain Kamata, nel quartiere di Kamata, circoscrizione di Ōta. L'Urbain è quello che si può definire un "business hotel", cioè un hotel di bassa categoria dove non si alloggia mai per più di un giorno o due. In Giappone non ho mai visto riferimenti di categoria alberghiera espressi in stelle come in Italia, penso che questo albergo si possa paragonare ad un nostro tre stelle, con il personale da cinque stelle (i giapponesi sono molto cortesi e disponibili nei confronti del cliente). Se volete visitare il sito della catena Urbain, lo trovate qui. Per arrivarci seguite la mappina qui sotto: prendete l'uscita ovest della stazione JR di Kamata, e seguite i trattini fino all'albergo: la mappa qui sotto è elaborata in questo modo per evitare il Pachinko e altri locali a luci rosse del quartiere.


Se invece volete vedere dei tipi loschi con auricolare che vi chiamano per farvi entrare e delle signorine allegre che vi si offrono molto discretamente, allora seguite la mappa del percorso che facevo io. Un business Hotel è frequentato da abbienti サラリーマン(impiegati di basso e medio livello) quando magari vanno a bere fuori coi colleghi e perdono l'ultimo treno (i meno abbienti o quelli che hanno speso tutto in alcoolici pernottano ai capsule hotel, o dormono anche per strada. Vista la presenza di locali erotici, bordelli e un pò di malavita Giapponese (niente a che fare con la nostra), all'interno dell'Hotel è proibito portare amici o altre persone che non siano paganti e registrate in camera. Vai a dirgli che non sai accendere l'aria condizionata e vorresti che il tuo amico salisse per spiegartelo...

Questa è la vista da camera mia il 20 gennaio 2007: tempo incerto, temperature basse ma non troppo, e una bella rete a coprirmi la visuale.

La finestra si poteva aprire di pochi centimetri, forse per evitare i suicidi, e penso che la rete avesse lo stesso scopo.

Appena entrato in camera ero talmente stanco dal viaggio che non capivo più niente, ma lo shock di una camera così piccola è stato devastante, ai limiti della claustrofobia. I vetri sono opachi e armati da una reticella annegata all'interno (precauzioni antisismiche penso). Il letto era da una piazza e mezzo, con doghe larghe sotto il materasso, e la coperta era come quelle dei futon, rivestita in nylon e non traspirante.

Nonostante la camera fosse angusta era molto ergonomica e organizzata alla perfezione con ogni comfort: televisore, frigorifero, umidificatore (importantissimo), linea ADSL gratuita, aria condizionata, scalda-acqua per il the (ovunque).

Purtroppo lo spazio non consentiva di aprire la valigia completamente. Il bagno era una cabina di plastica inserita dentro il muro, il gradino per entrare era abbastanza alto come si vede dalla foto. Non mancavano calzascarpe e phon (che a me non serve...)

Aperta la porta ecco il bagnetto minuscolo, ma estremamente funzionale. Notare la carta igienica: in Giappone la carta igienica NON ha gli strappi, quindi vi ci vorrà un pò per abituarvi a tagliarla con il coperchetto del porta carta che è fatto apposta; le donne delle pulizie fanno un piccolo origami per l'inizio del rotolo, in modo che si presenti in questo modo. Il fatto che fosse tutto di plastica non rendeva atroce il contatto della pelle coi sanitari freddi, e la tavoletta del water era riscaldata...

Il rubinetto del water serviva anche la vasca e vi era collegata la doccia. Miscelare l'acqua non era un problema enche se c'erano due rubinetti al posto del canonico miscelatore. La vasca fungeva anche da piatto doccia. Sulla mensola c'era il classico bundle ボディソープ, シャンプー, ヘアーリンス(Bodisoopu, che vorrebbe dire bagno schiuma dall'inglese body soap; shanpuu, che vuol dire shampoo; e heaarinsu, che vuol dire balsamo, da hair rinse), contenuti in tre contenitori uguali: troverete la stessa cosa OVUNQUE in giappone.

L'intero bagno era un'installazione della Inax, e il water era tecnologico come tutti i water Giapponesi: farò un post specifico più avanti su questo argomento!


Poi ho scoperto che nel corridoio della mia stanza c'era una porta finestra che dava ad un balcone: ed eccomi all'undicesimo piano mentre guardo verso Kawasaki.

Un'altra immagine simile.

Il palazzo di fronte aveva il terrazzo ingabbiato in questo modo, forse per i corvi giganti di Tokyo che sono ovunque...

Strapiombo. In Giappone i palazzi non sono MAI collegati tra loro, c'è sempre un piccolo spazio, sia esso di qualche metro o di poche decine di centimetri.

Sopra il letto c'è il pigiama che offriva l'albergo, ogni giorno uno pulito, cosiccome le lenzuola e gli asciugamani: la pulizia della stanza era maniacale.

La porta si chiudeva automaticamente, e si apriva con una tessera magnetica.

Sul televisore c'era la guida dei canali, e una brochure informativa sui programmi pornografici disponibili nella TV a pagamento, della quale si potevano acquistare le tessere nella hall da un distributore automatico...

Ecco l'interno della brochure...

Sfido chiunque a regolare con successo la velocità della ventola del condizionatore...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

madonna che stanza *_*
piccola ma funzionalissima eh? :P
il WC è uno spettacolo, un mio caro Amico in questi gg si trova in Jap e mi ha mandato un video sulle funzionalità di questo tipo di wc ne sono rimasta ammaliata :P

Weltall ha detto...

Fantastico! Cugino a parte lo spazio non ti mancava niente! Una piccola nota sui bagni: il WC ha la tavoletta riscaldata ed è una cosa GENIALE!!! E allora mi chiedo: perchè la carta igienica non è tratteggiata? Come ci si può perdere in questi minimi dettagli??? Ahhhh Giappone, paese pieno di misteri ^______*

nicolacassa ha detto...

>Miky> I water sono un concentrato di tecnologia, e sono così ovunque. Alcuni hanno anche un getto di aria per "asciugare"!
>Matte> La tavoletta riscaldata oltre ad essere piacevole in inverno è pure lassativa! Per la carta igienica i primi giorni impazzivo, mi rimanevano i brandelli in mano, poi ho capito il sistema...

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Nicola