mercoledì 14 ottobre 2009

Volo JL0400-AZ7788 FCO-NRT, 20 settembre 2009, seconda parte

Continua da qui...

(Picture from Airliners.net) Stiamo per prendere il volo JL400, un Boeing 747-446 della Japan Airlines con marche JA8920 che da Roma Fiumicino (LIRF/FCO) in 12 ore ci porterà direttamente al al 成田国際空港(Narita Kokusai Kūkō - Aeroporto internazionale Narita) o com'era conosciuto fino al 2004 (e com'era chiamato dalla speaker nella splendida e indimenticabile sequenza iniziale di Lost In Translation), 東京国際空港成田(Shin-Tōkyō Kokusai Kūkō Narita - Nuovo aeroporto internazionale di Tokyo Narita)(RJAA/NRT), che si trova nella 千葉(Chiba-ken - prefettura di Chiba).

(Picture from Seatguru.com) Dopo aver superato il gate 30 con il nostro tagliandino d'imbarco in mano ci becchiamo il saluto cortese dell'assistente di volo JAL che è scesa dall'aereo proprio per darci il benvenuto lì proprio al gate, scendiamo le scale mobili che dal livello partenze ci portano al mezzanino nel quale ci sono gli accessi ai finger ed entriamo nel finger. dalle finestre alla nostra sinistra possiamo vedere il bestione in tutta la sua maestosità.

Ci sono due entrate: il finger si sdoppia per consentire un accesso separato ai pezzenti della economy (quindi noi) e ai fighetti della business. Noi della economy dobbiamo percorrere qualche passo in più, superiamo l'entrata alla classe business e dopo una leggera curva a sinistra arriviamo alla porta dell'aereo. Un'altra assistente di volo ci dà il benvenuto, tanto per cominciare ad abituarci ai milioni di "benvenuto" che incasseremo nella nostra vacanza in Giappone.

Io so già dove andare, ho tediato il tipo del check-in per avere un posto nell'upper deck, quella specie di "olimpo" del viaggiatore di economy che vuole sentirsi un pò fighetto e viaggiare in quello che assomiglia meno ad un carro bestiame, ma che alla fine è sempre un carro bestiame ma più piccolo e silenzioso. La scala per l'upper deck è lì davanti a me, solo un pò a destra rispetto all'entrata, è impossibile non notarla all'istante e non devo neanche scomodare l'assistente di volo che comunque si prodigherebbe volentieri a indicarmela. Dalla mappina qui sopra si può vedere il percorso da fare, segnato in rosso. Non mi attardo neanche a sbirciare nella business: non ci sono gli Shell Flat Neo, i nuovi sedili business della JAL, esclusiva delle tratte americane (Chicago, Los Angeles, San Francisco e New York), e neanche gli allettanti sedili Shell Flat Seat, cioè la serie precedente, che saranno disponibili sui JL409/JL400 da Roma FCO e JL417/418 da Milano MXP solo dal 25 ottobre (qui i dettagli). La classe "C" del nostro JA8920 è equipaggiata con gli Skyluxe Seat. Per quanto riguarda l'economy, i sedili sono i soliti: scomodi, grigiastri e tristissimi, e come sul JA8921 dell'anno scorso sono equipaggiati con un vetusto sistema PTV modello MAGIC-1. Ma saliamo le scale e andiamo a prendere posto: il mio è il 76C, Davide ha il 76D...

La fila 76 sta proprio davanti alla agognata fila 77 (dannazione!!): dà le spalle allo spazio antistante le diagonalissime uscite di sicurezza dell'upper deck. Tralasciando gli indubbi e già citati vantaggi di stare nell'upper deck (spazio più "intimo", minore affollamento con solo 66 persone nel ponte, servizio più accurato con ben 2 assistenti di volo a gestire il ponte, e ben 2 servizi igienici a diposizione quasi sempre senza fila), il vantaggio principale della fila 76 è solo uno e non è trascurabile: l'assenza di passeggeri dietro di te, il che vuol dire niente calci o scossoni al tuo schienale, e la possibilità eventualmente di utilizzare lo spazio sotto la tua poltrona, oltrechè quello sotto la poltrona davanti alla tua, per riporre oggetti.

Ma c'è un prezzo da pagare: vedete questa fessura di forma rettangolare qui sopra? Sta sul soffitto, proprio sopra la fila 76, ed è uno dei due split di aria condizionata della sezione corridoio dell'upper deck: questo vuol dire GELO POLARE sopra le vostre teste per 12 ore. Davide, notoriamente sensibile all'aria condizionata, si è travestito da suora per gran parte del volo (indossava la coperta in dotazione sopra la testa, non l'ho fotografato per pietà), mi sembra che si sia fatto dare una seconda coperta e in più portava il giubbotto. Penso che, se si hanno Giapponesi dietro, e se i suddetti Giapponesi non hanno dei dannati bambini al seguito, le possibilità di avere scossoni al sedile siano praticamente nulle, e in un volo come il nostro la percentuale di Giapponesi era del 95% almeno: quindi penso di poter tranquillamente sconsigliare i posti corridoio della fila 76 (76C e 76D) agli individui sensibili all'aria condizionata.

(Foto by Dcassaa) E io? Diciamo che dopo un'estate di lavoro senz'aria condizionata ho provato un pò di piacere (non è vero, c'era un freddo cane ma questa è una piccola protesta personale verso la sciagurata società di gestione dell'aeroporto in cui lavoro...). Avevo una felpa, la coperta sulle gambe ma non ho mai indossato il giubbotto. In questa foto sono abbastanza energico (erano le prime ore. La tipa al mio fianco era già morta, mentre il fidanzato ancora resisteva comunque già ubriaco dei fumi del "sonno da mezzo di trasporto" tipico dei Giapponesi...

(Foto by Dcassaa) In fondo il volo è lungo oltre ogni immaginazione, siamo solo all'inizio...
Ma cominciamo a parlare del cibo: l'anno scorso (2008) subito dopo il decollo le assistenti di volo ci avevano servito uno snack e qualcosa da bere...

Ma quest'anno niente da fare, niente snack! Sarà forse un segno delle difficoltà economiche della JAL? Penso che gli snack fossero comunque disponibili verso poppa vicino alla galley, quella che loro chiamano "SKY OASIS".

Si passa direttamente alla cena: come al solito si poteva scegliere tra "carne" o "pesce", ma al contrario dell'anno scorso (2008), non si poteva scegliere il menù occidentale, ma solo quello Giapponese. Se sceglievi "carne", ti davano questo: nel piatto riscaldato c'era del pollo al カレー(Karee - Curry Giaponese) con riso bianco, 漬物(tsukemono) e piselli; a freddo i noodles di そば(Soba) da condire con la salsa per Soba fornita nella fialetta di plastica in dotazione, poi in alto a destra c'era un piattino con due fette di un dubbio salume, che non sono riuscito a capire nè ad apprezzare nonostante la buona volontà, il quale era servito con qualche pezzo di verdura vergognosamente ossidata. Assieme al pasto veniva servita una bibita, io ho preso il succo d'arancia. Le assistenti di volo sarebbero passate più tardi con caffè o the da versare nella tazza vuota. La cosa che non ho capito è quella micro-fetta (singola) di pane francese confezionato...

Facendo il confronto con il pasto equivalente del volo dell'anno scorso (2008), siamo in netta perdita: il piatto caldo conteneva un più abbondante quantitativo di carne, servita in due tipi diversi, e un discreto quantitativo di uova strapazzate sopra il riso, oltre al solito 漬物(tsukemono) arancione il cui gusto non guasta affatto. Al posto del "dubbio salume" c'era un più allettante salmone affumicato servito con burro (io lo adoro!), e c'era un piattino con una specie di deliziosa mousse zuccherosa alla fragola, dessert quest'anno purtroppo completamente assente a cena.

(Foto by Dcassaa) Ma cerchiamo di affrontare il lungo volo: Dopo la cena le assistenti di volo ci hanno dato la solita bottiglietta di acqua da 33cl. Come da consiglio del buon seaman mi sono munito di tappi per le orecchie, ma siccome odio qualsiasi cosa mi entri nell'orecchio, ho portato le cuffie Peltor che utilizzo a lavoro quando sono di servizio in piazzale aeromobili, abbattimento pazzesco del rumore! Ho preso una maschera per gli occhi e il cuscino a "U". Qui dovevo essere addormentato, come i miei due tranquilli compagni di viaggio nei sedili 76A e 76B.

Superata la Siberia, quando oltrepassiamo la città di Khabarovsk (forse nel mio personale immaginario la città in assoluto più lontana dal resto del mondo), a soli 30 km dalla Cina e stiamo per cominciare a sorvolare il Mar Del Giappone, ci servono la "colazione". Ecco Davide col suo Giubbotto e la faccia particolarmente allegra che ci mostra il ridottissimo spazio in cui bisogna pur passarle, quelle dannate 12 interminabili ore di volo...

La colazione era composta da: piatto caldo con homelette ripiena di roba tipo ketchup e formaggio (una roba da film horror), del prosciutto strano, delle patate strane e un pomodoro ciliegia. Poi un piattino con frutta pulita male, un succo di frutta confezionato di marca Italiana e un croissant confezionato. Non venivano servite bibite ma come prima le assistenti di volo passavano con caffè o the da versare nell'apposita tazzina.

L'anno scorso (2008), la schifezza nel patto caldo era una specie di salsiccia pre-arrostita (spero che quei segni di griglia non fossero stati fatto con un pennarello), delle patate a purè e delle crèpes salate sempre con roba tipo pomodoro in mezzo, e sopra una specie di mousse; c'era il croissant confezionato e la frutta mal tagliata. Veniva servita una bibita a scelta (qui il solito succo d'arancia) e non un succo di frutta confezionato, e pure una barretta di cioccolato Mars e uno Yogurt alla fragola. Diciamo che per gli amanti della colazione all'Italiana (dolce) c'era più da mangiare l'anno scorso.

E le assistenti di volo? Avevo delle aspettative a riguardo (leggi qui). Le due ragazze assegnate al nostro ponte si sono comportate bene, senza eccessi. Intendo dire che a parte l'aver dimenticato di sparecchiare la parte sinistra della nostra fila dalla cena, non hanno dimostrato nei confronti miei e di Davide un servizio eccessivamente diverso da quello riservato ai Giapponesi. Certo c'era sempre una certa differenza ma non era così marcata. Si sono impegnate a parlare inglese, ma c'era sempre quella voglia da parte loro di fuggire al più presto (quando la tipa mi ha chiesto se avessi bisogno o no della carta di sbarco, io non l'ho capita, ma lei ha fatto finta di capire che io non ne avessi bisogno e non me l'ha data andando via di fretta). Una delle due era una senpai, si capiva dai modi con cui trattava l'altra, che si chiamava Aoyama. La signorina Aoyama è stata bravissima: col sorriso sempre stampato sulle labbra camminava continuamente avanti e indietro per il corridoio pronta a servire chi ne avesse bisogno. Quando l'aereo ha fermato le ruote al parcheggio, una signora della fila 77 si è accorta di aver perso un orecchino: la senpai si è inginocchiata (per non dire distesa) per terra senza curarsi della sua bella divisa e ha contribuito alle ricerche, poi letteralmente smontando i sedili dai cuscini e dai rivestimenti, con tutte le 12 ore di lavoro alle spalle. In aerostazione, mentre facevo le mie solite riprese con la videocamera ho visto la senpai passare affianco a me: mi ha pure riconosciuto e salutato! Diciamo, tutto considerato, pace fatta con le assistenti di volo JAL, ma il servizio ricevuto sui voli ANA di questa vacanza oscura totalmente quello ricevuto sul voli JAL. Avrò modo di parlarne più in là.

(Picture from Airliners.net) Ma Narita si avvicina, avete compilato la carta di sbarco e la dichiarazione doganale? Bene, non perdetevi la prossima puntata!

11 commenti:

Weltall ha detto...

Nella faccia del buon Deiv si legge una devastazione senza precedenti ^__^

Unknown ha detto...

Grande Nicola!!!

Mu ha detto...

confermo in tutto il menu. Io ho fatto il volo a settembre (stesso costo circa) ma non nell'upper. Freddo cmq, e i vecchietti che sedevano di fianco credo soffrissero di vescica debole

nicolacassa ha detto...

>Cuggino> Eh si, devastazione nucleare!

>Fabio> Grande Fabio!

>Mu> La vescica debole è un dramma se ad avercela è il tuo vicino...

Anonimo ha detto...

Ciao Nicola, stessa cena sul JL418 ad agosto. La fettina di pane francese la ricordo zuccherata... è sicuramente da intendersi come dolce. LOL

Ciao e complimenti, Claudio.

Silvia ha detto...

Che strano, dalla JAL mi aspettavo un menù + ricco e soprattutto + jappo... io ho volato con Finnair e Lufthansa ed entrambe, oltre ai loro pasticci, mi hanno dato soba al the verde e1 paio di rotolini di sushi al cetriolo, con tanto di decorazione floreale... Lufthansa poi distribuiva ottimi onigiri a richiesta e non è mancato il dolcetto, una sorta di piccola torta Sacher...

Seaman ha detto...

Non so perche' ma il pasto in aereo mi fa venire appetito, in genere, nonostante a molti fa schifo..
Ottimo resoconto. Bisognerebbe fare un blog apposta con i consigli su come viaggiare in aereo.
Pare che stiano considerando di fare di Haneda un hub con collegamenti diretti con citta' europee e americane..
Parigi, Londra, Amsterdam e altre citta' hanno gia' avviato negoziati e presto potrebbero esserci voli diretti dall'Europa ad Haneda..

http://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5gt21GccJuTnVEFRysjdRZYJkIP5w

nicolacassa ha detto...

>Claudio> Grazie per il chiarimento! Cose incredibili! hehe

>Silvia> Anche Alitalia ha offerto Onigiri, quasi-quasi devo dare un voto più alto all'alitalia che alla JAL per quanto riguarda la qualità dei pasti, dei sedili e del sistema d'intrattenimento! Comunque a me piacerebbe volare ocn la ANA in un volo intercontinentale per il Giappone, tu l'hai mai provata?

>Seaman> Haneda come HUB? Forte!!

Silvia ha detto...

Purtroppo non ho ancora avuto il piacere di volare verso il Giappone con compagnie giapponesi... per il prossimo viaggio stavo già pensando alla JAL ma da come dici forse punterò alla ANA... adoro la cortesia giapponese!
Ma le bacchette ve le hanno date? dalle foto nn si vede...

nicolacassa ha detto...

>Silvia> Se punti alla ANA, penso che parta da Francoforte, fa il code sharing con la Lufthansa, penso... Magari un volo diretto è più comodo però....

nicolacassa ha detto...

>Silvia> Le bacchette c'erano!! :)

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