venerdì 27 luglio 2007

A proposito della Dogana...

Ringrazio Valerio per la domanda postami nei commenti del post precedente: rimaniamo in argomento acquisti per affrontare un argomento abbastanza ostico, quello doganale. Andiamo con ordine: il nostro obbiettivo è quello di passare indenni al controllo doganale a nostro rientro nel nostro paese d'origine, che può avvenire agli arrivi internazionali di Fiumicino, per esempio, o di Malpensa. Consideriamo innanzitutto che dobbiamo postare con noi una considerevole mole di apparecchiature elettroniche per il viaggio, videocamera, macchina fotografica, magari un laptop, e altre diavolerie. Le apparecchiature elettroniche saranno il tema principale del controllo, visto che torniamo dal Giappone e, diciamo, lì ne capiscono abbastanza di transistor e vari. Quindi, rechiamoci alla dogana del nostro aeroporto di partenza (per me era Cagliari, e visto che partivo per Tokyo il giorno stesso era indifferente, tanto valeva la data del 18 gennaio), e richiediamo il modulo sottostante...
Questo modulo serve a dichiarare che, al momento della partenza, queste apparecchiature, con i relativi codici seriali, erano in nostro possesso, e quindi siamo già in regola col pagamento dell'IVA per le suddette. All ritorno sarà necessario mostrare il modulo, timbrato e firmato da un funzionario doganale (pubblico ufficiale di polizia tributaria) per dimostrare di essere in regola. Argomento a parte sono gli acquisti effettuati fuori dal territorio nazionale, ora comunitario, per i quali è necessario il pagamento dell'IVA. Il modulo tax free Giapponese mostrato nel post precedente nulla ha a che fare con l'Italia, in quanto trattasi dell'esonero dal pagamento della Tassa di consumo Giapponese per gli stranieri non residenti in Giappone. Quindi, per fare chiarezza dividiamo i prodotti che avevamo alla partenza, per i quali abbiamo compilato il modulo doganale, dai prodotti comprati in Giappone per i quali dobbiamo, innanzitutto, presentare il modulo alla dogana in partenza, e, in secondo luogo, pagare il dazio e l'IVA all'arrivo in Italia. Diciamo che quello che si risparmia col Tax Free, si recupera con il dazio e l'IVA. Parlando in termini pratici, questa è la mia esperienza: alla partenza, seguendo il mio spirito di Italiano un pò allergico alle tasse, non so per quale istinto di paura ho staccato il foglietto tax-free prima della presentazione del passaporto all'immigrazione di Kansai, Osaka, per la partenza; all'arrivo a Malpensa, NESSUNO si è presentato per controllare alcun passeggero, quindi avrei potuto comprare tutta Akihabara e passarla liscia. Suppongo che i controlli doganali siano fatti a campione, l'unica cosa è sperare di non essere gli sfortunati scelti dal doganiere. Diciamo che in questi tempi le forze dell'ordine sono alla ricerca più che altro di droga, o illeciti, piuttosto che di un iPod. Un'ultima cosa: attenzione ai vostri acquisti in Giappone: leggete il mio post sull'elettricità in Giappone, e comprate solo prodotti per l'esportazione: nei duty free tra i prodotti per il mercato occidentale sono frequenti le super offerte di prodotti giapponesi a prezzi scontatissimi, chiaramente da noi inutilizzabili: occhi aperti! E buona caccia!

giovedì 26 luglio 2007

L'acquisto in un Duty Free ad Akihabara

Siamo al 24 gennaio 2007, mercoledì. Dopo una mattinata persa ad arrivare a Tsukiji (il mercato di pesce più grande del mondo era chiuso proprio il mercoledì) abbiamo ripiegato su Asakusa, dopo giri in risciò e ristoranti incredibili di Soba (non preoccupatevi il tutto sarà spiegato prossimamente), abbiamo preso un taxi per tornare ad Akihabara: avendo riservato la visita alla electric town il primo giorno di viaggio con tutto il malessere da jet lag che ne consegue, ho voluto dare un'altra possibilità a questo quartiere e visitarlo con la testa più lucida. Altre visite ai duty free dei quali ho già parlato qui. L'iPod nano è venduto in una confezione strana, senza caricabatterie, solo con un cavo USB che gli fornisce l'elettricità attraverso il computer. All'interno c'erano tutte le lingue, costava il 25% in meno rispetto all'Italia, e l'ho acquistato: Ho preso anche una copia di Metal Gear Solid Portable Ops, uscito da poco in Italia, e ci ho giocato quindi con almeno 6 mesi di anticipo. Parliamo delle modalità di acquisto in un Duty free ad Akihabara (ce ne sono anche alla den-den town di Osaka).

Il negozio è dove vedete la piccola mongolfiera rossa con scritto A, la mappa viene dall'incredibile Google Maps. ラオックス(株) デューティフリー秋葉原, che vuol dire "LLaox (Corporation) Duty Free Akihabara", indirizzo: 日本千代田区外神田1丁目12-3 (capisco il vostro disappunto, non ci capisco niente neanche io, guardate la mappa è piu facile: si esce all'uscita Electric Town della stazione JR di Akihabara, 秋葉原駅, si prosegue fino a raggiungere la strada principale, si vede a destra il ponte verde del ラジオセンター(Radio Center), si gira a sinistra e dopo pochi passi, affianco ad Ishimaru c'è LLaox, uno dei tanti ma non il più grande), coordinate Google Earth 35°41'52.67"N 139°46'17.33"E. Il telefono è 03-3255-5301, gli orari di apertura sono dalle 10:00 alle 19:00.
Questo è lo scontrino dell'acquisto: L'iPod Nano 4 giga costava 22667 yen, che equivalgono a 137,05 euro (Lo Yen sta scendendo in una maniera vertiginosa...); MGSPO, il videogioco costava 6800 yen, cioè 41,11 euro.

All'acquisto viene richiesto il passaporto, e si compila questo modulo doganale, dove vengono indicati l'aeroporto di entrata, la nazionalità (イタリア"Itaria", io adoro il katakana) e altri dati. Il modulo viene pinzato al passaporto.

Il retro del modulo ci avverte di non liberarci dello stesso, e ci da altre informazioni che anche voi portete leggere cliccando sulla foto! Buoni acquisti felici a prezzi abbastanza convenienti (per alcune cose...).

lunedì 23 luglio 2007

クラッシュ(Crash), fotodivertiamoci con gli amici!!!!!

Tappa fondamentale per ogni buon turista di Tokyo è Akihabara, la patria dei videogiochi, delle sale giochi e delle stranezze! Girando per una delle tante sale giochi multipiano ci siamo imbattuti in questa macchina:
(Picture from taken from here.)
Si chiama クラッシュ(Kurasshu, ovvero il modo katakana di dire Crash): prodotta dalla Make Software. Qui si possono trovare tutte le informazioni sulla macchina e gli screenshot delle funzionalità del software (sito in Giapponese), La prima cosa che ti colpisce è che queste macchine sono installate in una zona della sala giochi off-limits per i maschi, o comunque con forti restrizioni all'ingresso degli stessi: nella sala giochi dove eravamo, noi potevamo entrare solo accompagnati da una ragazza, per fortuna c'era Noriko! Una volta entrati, c'erano diverse macchine del genere, e da sotto le tende sbucavano le gambe dalla pelle trasparente delle ragazzine in divisa scolastica, che si raccoglievano in gruppi a farsi milioni di foto di gruppo...Ci siamo infiltrati in una macchina vuota, e abbiamo fatto qualche scatto. All'interno c'è una piccolissima gradinata, ci possono stare anche sei persone, e si possono fare foto in piedi, seduti, in pose impossibili etc. Una volta terminati gli scatti si passa alla sezione "modifica", situata accanto alla cabina di posa, e dietro delle tende si modifica la foto su dei futuristici (per noi occidentali) touch screen, ecco nel video sotto Noriko che ci da dentro per completare l'opera d'arte...


Se non riuscite a vedere il video in questo blog, cliccate qui!
Si possono aggiungere scritte, inserire sfondi, aumentare la dimensione di alcune parti del corpo, come un semplice photoshop arcade, poi si stampa un foglio con le foto composte nella maniera scelta ed il gioco è fatto! Ecco il mio ricordo di quel giorno, era il 20 gennaio 2007, erano le 17:28 ad Akihabara.

martedì 17 luglio 2007

Le biglietterie automatiche JR-East


Se non riuscite a vedere questo video sul blog, cliccate qui!
In un
precedente post ho parlato dettagliatamente delle biglietterie automatiche Japan Rail East, cioè la maggiore rete ferroviaria che serve Tokyo e dintorni. Ecco un breve filmato di una delle macchine in azione: Sato seleziona 3 persone nella colonna di tasti a sinistra, seleziona la tariffa in base alla distanza prescelta, paga e va via. Un'operazione da 16 secondi esatti!!!!!

sabato 14 luglio 2007

納豆(Nattō)

Picture from Wikipedia
In questa puntata de "Il Piatto Del Giorno" parliamo di qualcosa per me abbastanza sgradevole: il 納豆(Nattō). Ho avuto due incontri ravvicinati con questo cibo durante il mio viaggio: il primo nell'Izakaya di Kamata, dove è stato ordinato dai miei amici buontemponi perchè io lo provassi (ho resistito stoicamente). La seconda volta a Toyama. Il Nattō sono fagioli si soia fermentati: appena aperta la confezione si presentano come la foto qui sopra, sembrano innocui, ma non è così. Il Nattō è, citando il mio connazionale stabile a Kyoto di nome "Bu", la quintessenza del ネバネバ(neba-neba), cioè di tutto ciò sia viscido, filamentoso, appicicaticcio. Caratterizzato da un odore potentissimo che ricorda il formaggio, è certamente un cibo ottimo per i giapponesi che lo adorano e lo mangiano con estremo piacere, un pò meno per un occidentale.
Io personalmente non l'ho provato, ma l'aspetto non è assolutamente invitante...

martedì 10 luglio 2007

居酒屋 (Izakaya), il pub Giapponese

La notte del 20 gennaio 2007, il mio secondo giorno (il primo intero) in Giappone, dopo aver visto 秋葉原(Akihabara), abbiamo incontrato un amico di Satoshi, chiamato Tsurumi-kun (il nome me lo ha detto ma è talmente impronunciabile che per rispetto non lo pronuncio). Ci siamo incontrati in un ristorantino ubicato nel ridente quartiere di 蒲田(Kamata), 大田区(Circoscrizione di Ota), 東京(Tokyo).

E' un 居酒屋(Izakaya), l'equivalente di un pub nostrano.

La parola 居酒屋(Izakaya) è la composizione di tre ideogrammi che significano: 居(Luogo); 酒(Alcolici); 屋(Parte, Casa, Luogo): è fondamentalmente un luogo dove si va per bere, e il nome non lo nasconde. Si può bere di tutto, birra, vino, liquori ,sake ,shou-chu, succo, whisky,...etc, ma si può anche mangiare. Le porzioni sono più piccole del normale, ma c'è veramente l'imbarazzo della scelta: si può mangiare carne, pesce, verdure, riso, dolci, roba fritta, in umido, alla piastra, alla griglia, fresca, cruda,sotto sale, etc.

Vi ho fatto venire fame? Ecco l'ingresso. Abbandoniamo per un momento il freddo mite dell'inverno 2007 inchinandoci sotto quelle tendine arancioni e facciamo scorrere la porta.

Il tavolo affianco al nostro, riservato. Essendo al primo giorno in Giappone mi colpiva qualsiasi cosa fosse Giapponese: questo scorcio mi sembrava molto Giapponese...

Eccomi che faccio a gara col fortissimo Tsurumi a strafogarci dei cibi più improbabili...

Il maestro e il suo padawan!

Tra l'altro mi hanno dimostrato quanto ci si possa dar dentro con la birra..

Ecco una panoramica del campo di battaglia: Cibi vari tra cui il 納豆(Natto), nella ciotolina quadrata a sinistra, la cosa più schifosa che abbia mai visto (e sicuramente non provato), e dalla quale metto in guardia tutti! Loro allegroni l'hanno ordinato per farmelo provare e ridere, assieme al padrone del ristorante, ma io ho resistito! haha!

Uno scorcio del fumosissimo Izakaya, con salaryman semi-ubriachi che ridevano e fumavano.

Proprio affianco l'Izakaya, c'era un bel bordello, Japanese style!

Questo era il muro davanti al ristorante, nulla di particolare, ma molto Jappo.

E questa era la strada. Un ambiente pulito e tranquillo.