sabato 29 settembre 2007

原宿を歩く。305晩道路に1(Camminando per Harajuku, la 305° strada parte prima)

Usciti da centro commerciale Laforet Harajuku abbiamo preso la 305° strada, percorrendo il marciapiede ovest verso nord fino all'incrocio con Takeshita Street, come mostra la linea della foto in alto. Sono 169 metri di percorso piano. Il video qui sotto mostra questo tragitto...



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La prima cosa che si può notare è che, al contrario di come si tenderebbe a fare in Italia ci si incrocia a destra, cioè mantenendo la sinistra come si fa nelle strade inglesi e per l'appunto giapponesi. E' adorabile notare quanto ogni persona incroci il nostro sguardo in questo video abbia uno stile di abbigliamento personale e originale: I giapponesi di Tokyo si distinguono per la loro eleganza ad uno sguardo veloce com'è stato il mio. Si può vedere subito uno spaccato della popolazione che frequenta Harajuku: moltissime ragazzine, molte ragazze, qualche ragazzo a seguito di ragazza, e poi si vedono anche due Lolita giapponesi e un'altissima Lolita straniera. Importantissimo, se ci fate caso, ad un certo punto si vede un Book-Off: ne parlerò moltissimo più in là anche perchè i Book-Off sono stati i miei negozi preferiti in Giappone! Il video finisce mentre giriamo a sinistra in Takeshita street, che vedrete nella prossima puntata dei video di nicolaingiappone! Non cambiate canale!

giovedì 27 settembre 2007

竹下通り2(Takeshita dori, seconda parte)

Camminando verso ovest su Takeshita street. Guardate gli orari di esercizio di quel cafè: 営業時間(eigyou-jikan - orario d'apertura), dal 月(getsu - lunedì) al 金(kin - venerdì) dalle 8:00 alle 23:00; seconda riga: 土(do - sabato), 日(nichi - domenica) e 祝祭日(jukusaijitsu - festivi, la parola completa si compone anche dei kanji rossi) dalle 8:00 alle 22:30. Questo può dare un'idea di quanto lavorino i negozi ed esercizi Giapponesi, che quando non sono aperti 24 ore fanno orario continuato. Poi sotto: 席数(seki-suu - numero di posti a sedere): al 1F, primo piano che in Giappone è SEMPRE il piano terra, 14席(seki - posti a sedere), al 2F, secondo piano quindi il primo per noi, 118席(seki - posti a sedere).

Penso che qui vendessero cartoline di personaggi famosi: oltre a Ronaldo e Avril Lavigne, sono tutte band di idol giapponesi.

Visto che vestirsi da scolarette è molto "fashion", ecco un espositore di calze da scolaretta giapponese coi simboli di alcune scuole di Tokyo: 3 paia 1000 yen.

Alla sommità dell'ingresso ovest di Takeshita street, guardando ad est. la strada è in leggera discesa, e c'è un mare di gente...

Arrivederci Takeshita street!

martedì 25 settembre 2007

原宿のスタイル(Gli stili di Harajuku): ロリータ(Lolita)

Picture by Zapeipaa, all rights reserved
Se avete visto 下妻物語(Shimotsuma Monogatari - titolo inglese Kamikaze Girls), bellissimo film di Tetsuya Nakashima, avete sicuramente avuto un assaggio di cosa vuol dire Lolita in Giappone. Scordatevi Kubrik e compagnia varia, Lolita è uno stile pomposo, vaporoso e scenografico, e al contrario di tutti gli stili citati in precedenza, è l'unico ad essere (quasi) esclusivamente femminile. Se volessimo associarlo ad uno stile del passato, non possiamo che pensare al settecentesco Rococo. In Giappone ci sono tante ragazze talmente appassionate di questo stile che ne hanno fatto quasi uno stile di vita, vestendosi in questo modo quando escono, per quanto possibile, e adeguando comportamenti, movenze e modo di parlare a degli standard propri. Assolutamente da non confondersi con la Maiden, che si trova principalmente ad Akihabara, la Lolita giapponese è innocente, delicata, inconsapevole, magari un pò con la testa tra le nuvole. Icona del movimento Lolita è la catena di negozi 株式会社ベイビー、ザスターズシャインブライト(Kabushiki Kaisha Beibī, Za Sutāzu Shain Buraito - Baby The Stars Shine Bright Corporation), usulamente abbreviata come Baby o BTSSB: fondata da Isobe Akinori e sua moglie Fumiyo, ha un successo incredibile e ormai molti quartieri di Tokyo come Ebisu, Daikanyama etc. Anche grazie a negozi come questi, vestirsi da Lolita e pure di marca è diventato assai costoso, ci sono ragazze che spendono centinaia di migliaia di Yen per comprare gli abiti più alla moda, magari fatti e ricamati a mano in molte ore di lavoro. Molte ragazze occidentali amano questo stile e si ritrovano ad Harajuku per sentirsi libere di sfoggiarlo liberamente: gira voce di un'imminente apertura di una filiale di BTSSB a San Francisco. Esistono molti tipi di Lolita e vi cito i principali:
Stile Goth o Gothic Lolita: si divide in tre sottocategorie: Gothic, una lolita normale che utilizza colori scuri come il blu o il nero, a volte anche il verde scuro, abbinati ad elementi gotici come croci e via dicendo; Kuro Lolita o Kuroli, una lolita completamente nera, e Guro Lolita o Guroli, una lolita con finte ferite, bendaggi e abiti rovinati.
Stile あまロリ(Amarori) o Sweet Lolita: Si compone di tre sottocategorie: 白リ(Shirori) o White Lolita: la classica lolita, però vestita completamente di bianco, alcune volte anche crema o avorio; 姫ロリ(Himerori) o Princess Lolita, con gonne molto lunghe o corona; Country Lolita, con elementi country come stoffe a quadri e colori caldi. Sweet Lolita è lo stile di Momoko, la protagonista di Kamikaze Girls.
Classical Lolita, utilizza quasi gli stessi canoni della sweet lolita, ma colori più scuri e meno delicati.
Punk Lolita, utilizza elementi tipici della sottocultura giapponese Punk (della quale parlerò in seguito). Una Sweet Lolita che porta un bracciale con le borchie appuntite, per esempio, diventa una Punk Lolita, questione di dettagli.
和ロリ(Warori) o Wa Lolita è una lolita che integra elementi dello stile Giapponese allo stile Lolita, ad esempio Yukata accorciati, e accessori come ad esempio fiori Kanzashi; calzature tradizionali e così via.
Qi Lolita associa invece elementi dell'abbigliamento cinese. Qi si pronuncia chee.
Pirate Lolita utilizza abbigliamento piratesco (guarda questo esempio).

domenica 23 settembre 2007

ラフォレ原宿デパート3(Il centro commerciale Laforet, Harajuku, terza parte)


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Mentre Sato sceglie gli occhiali all'ultima moda, tra improponibili strilloni riusciamo a guadagnare l'uscita, sulla 305°. C'è uno strano assembramento di ragazzine ma non ricordo cosa succedesse. Vorrei farvi notare il rumore e la sovrapposizione impressionante di suoni che c'è all'esterno del centro commerciale, tutti strillano, musica a palla e come se non bastasse la classica moto truccata giapponese che fa una bella accelerata. Bentornati a Tokyo!

venerdì 21 settembre 2007

竹下通り1(Takeshita dori, prima parte)

竹下通り(Takeshita dori) è la strada più famosa di Harajuku, citata e fotografata nella maggior parte delle guide turistiche, è familiare la sua vista dall'ingresso ovest verso est, leggermente degradante verso il basso e piena di gente all'inverosimile.

Ecco la foto satellitare da Google Earth (oppure consultate la mappa online): Takeshita street congiunge la strada della stazione e la 305° strada, qui è segnata con una linea rossa. La pendenza come citato prima va da ovest ad est.

Noi siamo entrati da est, quindi dalla 305°. Era come da copione pieno di gente, soprattutto giovani, coppiette e gruppi di ragazzine, ma anche in misura più contenuta famigliole e poi tanti turisti. Harajuku è un quartiere molto turistico, per via dell'attrazione che esercita il ponte sugli stranieri: i giapponesi prediligono invece lo shopping, e qui si possono trovare accessori stravaganti, vestiti incredibili, il tutto a prezzi abbastanza bassi.

A sinistra un negozio che vendeva esclusivamente calze (!!!), a destra un negozio di abiti strani, poi nel palazzetto successivo la scaletta dorata porta ad un negozio di abiti per Lolita (ricordate Baby the stars shine bright, il negozio preferito da Momoko in Kamikaze girls?..).

Eccolo nel suo splendore. Beh forse rispetto a Baby the stars shine bright è un pò sottotono, ma siamo lì...

Più avanti, all'angolo, ecco una scena incredibile: un servizio fotografico per la pubblicità di un negozio che vende delle cose che sembrano gelati, ma potrebbero più verosimilmente essere delle crèpes strane ripiene di tutto. La scena era fantastica perchè tutti attorno guardavano, c'era una troupe attrezzatissima, tipe con copioni, specchi per la luce, la modella avrà avuto 14 anni se non di meno....


La "navigata" modella si esibiva in pose improbabili e mi faceva un pò pena, poverina, alla sua età fingere di essere grande....


Il fotografo aveva un'attrezzatura impressionante, mio fratello fotografo dice che è una medio formato. Poi il tipo affianco ha una stampa Polaroid in mano, può essere che fosse attrezzata con il Polaroid back..

Tutti (tutte..) intorno scattavano foto coi cellulari...

mercoledì 19 settembre 2007

原宿のスタイル(Gli stili di Harajuku): Fruits

FRUiTS, scritto tutto maiuscolo tranne la "i", inizialmente era solo una rivista, fondata dal fotografo Aoki Shoichi, che si occupava degli stili del quartiere di Harajuku, Tokyo. Il fotografo non faceva altro che documentare l'infinita varietà di variazioni stilistiche che si evolvevano continuamente in un flusso continuo di creatività.

Diciamo che FRUiTS è ancora una rivista, ma la sua originalità ha catalizzato l'attenzione dei giovani di Tokyo, soprattutto di Harajuku, fino al punto che dall'infinita varianza di particolari e di modi di interpretare lo stile "strano" di questo luogo è nato uno stile vero e proprio, chiamato per l'appunto "Fruits".

Potrei postare milioni di foto tutte diverse, questa qui sopra è un esempio per tutte: Fruits è uno stile dalle infinite variazioni ma dai canoni comunque ben precisi: le composizioni sono sempre originali e fatte in casa, cosiccome sono principalmente fatti in casa gli accessori che vengono indossati. Poi i costumi possono essere d'ispirazione manga o cartoon, militaresca, etnica, ma comunque mai la riproduzione di un personaggio come i Cosplay. Un errore comune è confondere le Fruits con le Decora: Le decora utilizzano accessori originali e di marca conosciuta, oltre ad indossare conunque un abbigliamento poco curato oltre agli stessi accessori: abbigliamento che invece è importantissimo nelle Fruits. La foto sopra è di 夏の午後, se date un'occhiata al suo photostream su Flickr cliccando proprio qui, potrete vedere 109 fotografie tutte dedicate a diverse variazioni, ed è solo la punta dell'iceberg!

lunedì 17 settembre 2007

ラフォレ原宿デパート2(Il centro commerciale Laforet, Harajuku, seconda parte)


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Rieccoci nel budello infernale di Laforet Harajuku. Gli strilloni dei negozi cercano di attirare i clienti per la caccia all'ultimo capo scontato, mentre Noriko cerca di trovare l'uscita...ce la faremo??

sabato 15 settembre 2007

原宿の道路3(Le strade di Harajuku, terza parte)

Due ragazze "Decora" sono state fermate da due turiste forse Coreane che chiedono loro di scrivere qualcosa su di un blocco note....

Immancabili le magliette di Totoro (non originali, infatti c'è scritto Tonari no "Retoro"), assieme ad altre con scritte improponibili...chi si ricorda cosa voleva dire ダメ人間(dame ningen)?

Se proseguiamo verso sud, si va a Shibuya, a circa 30 minuti a piedi...

La stazione di Harajuku vista da nord-est. Vedete quel monovolume? E' una Toyota (Mario ti ricordi il modello?), dentro è spaziale ci sono salito a Osaka, era l'auto di un amico di Atsushi di nome Koutaro. Ho dei filmati anche di questo!

Sempre la stazione di Harajuku...

Una vetrina carinissima...

L'incrocio tra la 305° e la 413° a sud-est del ponte (coordinate Google Earth 35°40'6.61"N 139°42'19.45"E, oppure mappa online). Prendete la strada in fondo a destra per andare a Shibuya.

Sempre nello stesso incrocio, un semaforo...guardate le telecamere e i sensori per il traffico installati sopra...dev'essere un inferno per gli automobilisti indisciplinati!

giovedì 13 settembre 2007

原宿のスタイル(Gli stili di Harajuku): 着ぐるみ(Kigurumi)

Photos by KevinStandlee and melycra2you, all right reserved.

Una piccola nicchia di figuranti, frequentemente ma erroneramente inclusa nel fenomeno dei cosplayers, e quella dei 着ぐるみ(Kigurumi), chiamati dollers in occidente. Avete presente i pupazzoni di Topolino e Minnie che traumatizzano i bambini a Disneyland? Beh, la stessa cosa, ma i giapponesi si vestono da personaggi di anime e manga. Il costume è completo e non lascia quasi mai esposta alcuna parte del corpo del figurante che risulta alquanto impressionante vista l'usuale accuratezza Giapponese nei dettagli. I Kigurumi indossano maschere costruite appositamente che arrivano a costare anche migliaia di euro. Ricordate la ragazza vestita da Pikachu dei Pokemon? Lei è una kigurumi. I travestinenti si spingono anche oltre, come potete vedere nell'impressionante coppia della foto a destra.

lunedì 10 settembre 2007

ラフォレ原宿デパート1(Il centro commerciale Laforet, Harajuku, prima parte)

Dopo aver visitato il ponte, abbiamo imboccato il soprapassaggio pedonale che porta ad est e siamo entrati nelle vie interne del quartiere di Harajuku: solo casette e qualche ristorantino. Fino a che non siamo giunti ad un mostro che fagocitava giovani urlanti ed allegri: era il centro commerciale ラフォレ原宿(Lafore Harajuku, coordinate Google Earth 35°40'8.60"N 139°42'19.91"E, oppure mappa online), in caratteri occidentali "Laforet". Normalmente questi centri commerciali si sviluppano su più piani, e all'interno ci sono tanti piccoli negozietti. Questo in particolare era dedicato per il 99% all'abbigliamento giovanile dai 15 ai 25 anni, il target di Harajuku. L'entrata ovest era soprelevata rispetto all'uscita, ciò significa che il nostro percorso da ovest ad est era in discesa di almeno due piani. La 山手線(Yamanote-sen, Linea Yamanote), che nella foto sopra segue il margine sinitro, è situata in una posizione soprelevata rispetto al territorio che cinge, infatti 山手(Yamanote/Yamate, infatti la pronuncia corretta sarebbe Yamate, ma si usa comunemente il termine Yamanote pur senza l'utilizzo nella scrittura del Kana の"no") è la composizione dei due kanji 山(Yama, montagna) e 手(Te, mano), e significa "la mano della montagna", è un termine utilizzato in molte località Giapponesi per indicare le zone collinari delle città, contrapposte invece alle zone sottostanti chiamate 下町(Shitamachi, downtown o zone inferiori). Il terreno quindi declina ad est dei binari.


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Il centro commerciale è un budello rumoroso ed affollato, i negozi sono disposti senza una soluzione di continuità architettonica, e questo contribuiva ad infondere una sensazione di divertente smarrimento. Inutile dirlo, la componente principale degli avventori erano ragazzine che si muovevano in branchi emettendo miliardi di ideogrammi con le loro vocine. A tutto questo si aggiungevano i saldi e il giorno festivo, domenica, quindi tutti ad Harajuku, e tutti al Laforet!

sabato 8 settembre 2007

原宿の道路2(Le strade di Harajuku, seconda parte)

Si avvicinava l'ora di pranzo. E' incredibile constatare quanti giapponesi mangino fuori casa per pranzo: ecco qui una fila "polilobata" (o a tornanti) di ordinati aspiranti avventori di un ristorante di Harajuku.

L'uscita sud dell'enorme centro commerciale ラフォレ原宿(Lafore Harajuku), coordinate Google Earth 35°40'8.60"N 139°42'19.91"E, oppure mappa online), che si estendeva oltrechè per diversi piani in altezza, anche sotto terra: Ho girato diversi video lì dentro, è un girone infernale di commesse e commessi urlanti e ragazzine in cerca dell'offerta migliore, essendo il 21 gennaio era tempo di saldi anche in Giappone, e la frenesia era la stessa!

Notate la stravaganza dell'abbigliamento di questa ragazza! La strada, la 305°, era semichiusa per lavori in corso. Sono rimasto stupito dalla pavimentazione di questa strada: era composta da pannelli modulari facilmente asportabili per permettere la manutenzione dei sottoservizi senza scavare. Ottimo!

Stessa strada, rivolgiamo lo sguardo a sud-ovest, una delle tante piazze con mega schermo pubblicitario (coordinate Google Earth 35°40'6.61"N 139°42'19.45"E, oppure mappa online)! Se si gira a destra si raggiunge la strada della stazione di Harajuku, dritti verso il ponte; se andate dritti arrivate direttamente a Shibuya da nord!

Un'altra fila: qui si vendono crèpes, il target è più giovanile.

Ma chi è quel 外国人(Gaikokujin, o 外人, Gaijin, "straniero")???

Classica "seconda foto", grazie Nori-chan!

Proseguiamo verso nord-ovest, sulla 305°. Nei marciapiedi una marea umana! E' incredibile come ognuno abbia un suo stile, e non sia anonimo!

venerdì 7 settembre 2007

原宿のスタイル(Gli stili di Harajuku): コスプレ(Cosplay)

Photo by rorechan, all rights reserved.
Stile non proprio Giapponese, ma tipico dei fan sfegatati di gruppi musicali, cartoni animati o anime, film, serie televisive, videogiochi etc. In America esistono associazioni di cosplay che riproducono dal vivo interi plotoni di squadroni d'assalto delle truppe imperiali di Star Wars, oppure i personaggi della serie infinita Star Trek. Attualissimi i cosplay della serie Harry-Potter, immancabili alle prime dell'ultimo film in uscita. In Giappone la コスプレ族(kosupure-zoku - la tribù dei Cosplay) è composta da fan di anime, manga, gruppi musicali gaipponesi e videogiochi. Nell'immagine sopra, la ragazza riproduce la figura del bassista (n.d.Vilandra) Reita, appartenente alla band Giapponese ガゼット(Gazette).

mercoledì 5 settembre 2007

原宿橋ビデオクリップ(Il ponte di Harajuku, il video)



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Piccolissimo video girato al
ponte di Harajuku, piccolissimo a causa della mancanza di vere e proprie attrazioni in quel momento. Interessante l'assembramento di turisti attrezzati di attrezzature di videoripresa fantascientifiche! Ho scoperto la canzone che ho inserito nel video giocando fino alle convulsioni a 太鼓の達人ぽ~たぶる2(Taiko No Tatsujin Pootaburu 2 - Il Maestro di Tamburi tradizionali Giapponesi portatile 2), la versione del gioco dei tamburi tradizionali giapponesi (Taiko) per PSP. La canzone si intitola にんげんっていいな(Ningen-tte-iina), ed è cantata in questo caso dalla cantante Campanella, l'album da cui è tratta, ぼくらのうた(Bokura No Uta) risale all'agosto 2002. E' anche una delle più famose sigle di chiusura di 漫画日本昔話(Manga Nippon Mukashibanashi - Le favole a cartoni animati Giapponesi), una famosa serie di cartoni animati.

lunedì 3 settembre 2007

原宿の道路1(Le strade di Harajuku, prima parte)

La cosa che mi colpiva di queste transenne era la pulizia, poi quelle scritte fanno troppo Giappone non trovate? :)

Siamo a ridosso del ponte di Harajuku, a sinistra si sale per il soprapassaggio pedonale che porta all'altra parte della strada. Le immancabili ragazze che si muovono in branchi e una bancarella che vende non so cosa...

Dall'altra parte, un gruppetto che non potevo perdere, sembravano usciti da Slam Dunk! L'unica cosa con la quale possono contraddistinguersi è la scelta delle scarpe. Ma era domenica. Perchè erano tutti in divisa? In Giappone la divisa scolastica fa tendenza, quindi spesso e volentieri ragazzi e ragazze escono in divisa anche i giorni liberi.

Vista della stazione di Harajuku dalla parte superiore del soprapassaggio pedonale. Se ruotiamo la testa verso sinistra, vediamo una panoramica del ponte di Harajuku. In fondo la torre della Do.Co.Mo, una compagnia di telefonia mobile, che svetta sullo 新宿公園(Shinjuku Koen - Parco di Shinjuku), siamo a due stazioni a sud dal quartiere di Shinjuku infatti.

Zoom sulla stazione di Harajuku, costruita in modo da sembrare una stazione di montagna svizzera!

Sempre guardando oltre la strada, ci si accorge di quanto sia affollato il quartiere la domenica, anche in un anonimo 21 Gennaio.

Viene sempre difficile capire da quale parte ci si incroci con gli altri pedoni in Giappone. La norma è mantenere la siinstra, come in strada, ma qui ad esempio si fa al contrario!

Inoltrandosi all'interno del quartiere e allontanandosi dalla stazione si comincia a vedere un pò di architettura diversa dal solito, fatta di case basse monofamiliari, tutte stranissime!