giovedì 29 marzo 2007

Guardami negli occhi e ti dirò chi sei...

C'è scritto: NICOLA (in kanji): il tuo sogno puoi conoscerlo solo tu, il tuo sogno è uno solo, vai diritto per la tua strada.
Siete gelosi del mio bellissimo quadretto personalizzato col mio nome in kanji e la una specie di previsione del futuro? Bene, andate a Kyoto...
Esattamente qui, nel riquadro piccolo rosso, coordinate GPS Google Earth 35° 0'14.64"N 135°46'18.79"E. Non potete sbagliare perchè dall'altra parte della strada c'è un teatro Kabuki abbastanza famoso e grande, evidenziato con il quadrato rosso grande. E' l'incrocio tra 川端通り (Kawabata dori) e 四乗通り (Shijou dori), il ponte si chiama 四乗大橋 (Shijo obashi).
Qui c'era un tipo seduto con le gambe incrociate che al suono di musica rap ondeggiava il busto e si atteggiava a santone e calligrafo, e diceva che solo guardandoti negli occhi ti scriveva quello che gli passava per la mente. A pensarci bene, non mi ha detto nulla di nuovo, però il quadretto è bellino e molto caratteristico, nella foto sopra c'è il tipo che sta completando la mirabile opera!!!
Un'altra istantanea: lui era scalzo, e rimaneva in quella posizione per un sacco di tempo, io avrei avuto già una cancrena alle gambe! Per 3000 yen ti metteva il papiro che utilizzava in una cornice, per il resto era ad offerta libera, io gli ho dato 500 yen.
Analizziamo il dipinto: come da tradizione calligrafica Giapponese, meno si capisce quello che c'è scritto, più l'opera è rinomata, poi si utilizzano i pennelli, e gli artisti si firmano con un timbrino rosso (qui ce ne sono due); poi c'è scritto il mio nome in Kanji, che esce cosi:

似個羅

Mentre secondo la grammatica Giapponese, il mio nome dovrebbe essere scritto in Katakana, come si fa per tutto ciò che non sia Giapponese, e si scrive così:

ニコラ

Chiaramente scrivere un nome straniero in Kanji è un inutile e narcisistico vezzo, ma pittoresco! Comunque nel resto del dipinto si vede il mio nome scritto in katakana tre volte.
L'artista all'opera..

Tra l'altro andava forte con le ragazze, qui ce ne sono due tutte innamorate. Notare la tecnologia: I-pod inserito in super casse portatili per I-pod...

Il fiume sotto il ponte che partiva dalla nostra posizione...
E infine il teatro kabuki che c'era dall'altra parte della strada.

giovedì 22 marzo 2007

L'elettricità in Giappone

Videocamera, macchina fotografica con caricabatterie, magari computer per scaricare le foto...si bello, però in Giappone sono diversi anche in questo rispetto a noi:
la nostra corrente ha un voltaggio di 220 volt, e una frequenza di 50 Hertz, la loro ha un voltaggio di 100 volt, e una frequenza di 60 hertz nel Giappone occidentale e 50 Hertz da Tokyo in su.

E' necessario che facciamo attenzione ai nostri apparecchi elettronici e alle etichette dei loro accumulatori o trasformatori. Ecco degli esempi:
I caricabatterie delle mie macchine fotografiche: quello di sinistra e della Panasonic DMC-LX2, quello di destra è della Panasonic DMC-FX7. Se guardiamo alla voce Input (corrente in entrata), evidenziata in rosso, scopriamo che entrambi i trasformatori supportano come voltaggio minimo 110 volt, quindi un voltaggio più alto di quello giapponese (100 volt). La frequenza rimane sui 50/60 Hertz quindi va bene per tutto il territorio Giapponese.
Questo è il trasformatore del mio computer, un Sony Vaio VGN-FE-11H. Come input ha un range di 100/240 volt, e una frequenza di 50/60 Hertz, quindi è ok.
In caso abbiate apparecchiature elettroniche che non siano compatibili con il voltaggio in entrat di 100 volt, appena arrivate andate subito ad Akihabara (da dove siete cercate in tutti i modi di raggiungere la Yamanote line, e ci arrivate senza problemi). Una volta ad Akihabara station, prendete l'uscita ovest per "Electric Town", e vi trovate in questa piazzetta:
Giratevi a destra e vedrete LLaox, in fondo alla via oltre la strada principale che viaggia perpendicolarmente alla vostra posizione: andate alla fine della via, girate a destra e attraversate al Radio Center (ponte ferroviario verde) e raggiungete LLaox. E' un megastore duty free, dove si vendono apparecchiature elettroniche prodotte per il mercato "overseas": il personale è multirazziale e multilingue.
Oppure sempre dall'uscita ovest percorrete la stradina e girate a sinistra, troverete il duty free Ishimaru, che vende le stesse cose.

Ecco cosa dovete comprare: innanzitutto una presa per adattare la presa europea a quella giapponese che equivale a quella americana; poi per gli apparecchi che non supportano i 100 volt, uno "step-up", cioè quell'apparecchietto a destra: Innalza il voltaggio da 100 a 230 volt mantenendo inalterata la frequenza (i vostri apparecchi avranno 230-240 volt come voltaggio max in entrata) e ha una presa europea come output. Andate sul sicuro perchè anche con dei traduttori di madrelingua abbiamo avuto un'estrema difficoltà a trovare quello che cercavamo. Siate previdenti e portate una tripla presa piccola senza spina di terra (quella centrale), così potrete attaccare allo stesso step-up o all'adattatore. Nella foto c'è la mia attrezzatura. Poi...succhiate corrente dalla rete giapponese come dei matti!

Riguardo la credenza che un voltaggio minore aumenti il tempo di caricamento delle batterie, per me è una baggianata, perchè i trasformatori riducono l'ingresso a pochi volt qualunque sia il voltaggio della rete, quindi la corrente erogata è la stessa!

lunedì 12 marzo 2007

Come prepararsi ad un volo intercontinentale

Lo JA8901 in decollo da Los Angeles LAX.

La classe Y dei Boeing 747-400 Japan Airlines, configurazione 3-4-3 con sistemi multimediali individuali (PTV) Magic 2.

Ci aspettano 12 ore di volo in un sedile di classe economica. La mie prime 12 ore di volo intercontinentale sono state abbastanza gradevoli per diversi motivi: il volo era quasi vuoto e avevo a disposizione tre sedili; il sistema PTV era straordinario e il mangiare era ottimo. i lati negativi sono da attribuite principalmente alla mia scarsa preparazione al volo, quindi la prossima volta che farò un viaggio del genere mi attrezzerò di conseguenza:

- Effettuare la preassegnazione dei posti a sedere, scegliendo secondo la mappa dell'aeromobile (rintracciabile qui) secondo la migliore sistemazione a bordo (sedili verdi).

- Indossare abbigliamento a strati, facile da mettere e togliere in uno spazio ristretto. L'aria condizionata a bordo è forte, quindi è impossibile stabilire la temperatura a bordo.

- Indossare scarpe facili da togliere e che non cingano la caviglia, meglio senza lacci. E' meglio toglierle durante il volo a causa della posizione seduta che causa un rigonfiamento delle caviglie, delle gambe e un intorpidimento dei piedi. Per questo seguire i consigli dei manuali di sicurezza dell'aeromobile o delle aree riservate a tale scopo nelle riviste gratuite a bordo che elencano gli esercizi da svolgere periodicamente per prevenire la "trombosi venosa" del viaggiatore.

Il coagulo del sangue, che normalmente si verifica negli arti inferiori, è conosciuto con il nome di trombosi venosa profonda (Deep Venous Thrombosis, DVT). Questo tipo di trombosi può verificarsi in qualsiasi momento su qualsiasi soggetto, benché alcune persone siano più esposte. Recenti studi hanno confermato che anche una persona che rimanga seduta su un aereo, bus o treno per oltre quattro ore è esposta a rischi maggiori.

I fattori che aumentano il rischio di trombosi venosa profonda comprendono:

- Età superiore ai 40 anni (il rischio aumenta con l'età)
- Precedenti episodi di trombosi venosa profonda o embolia polmonare
- Anamnesi di trombosi venosa profonda o embolia polmonare di un parente stretto
- Uso di contraccettivi orali a base di estrogeni ("la pillola") o terapia di sostituzione ormonale
- Gravidanza
- Recenti interventi chirurgici o traumi, in particolare a carico dell'addome, della regione pelvica o degli arti inferiori
- Tumore
- Alcune anomalie ereditarie della coagulazione ematica e altre discrasie ematiche

I Consigli per ridurre il rischio di trombosi venosa profonda sono:

- Bere sufficiente quantità di liquidi
- Evitare di fumare
- Evitare l'assunzione di bevande contenenti alcol e/o caffeina sia prima sia durante il volo
- Evitare di accavallare le gambe in posizione seduta
- Camminare lungo la cabina ogni volta che sia possibile
- Alzarsi nella propria zona di seduta e distendere braccia e gambe
- Eseguire gli esercizi per piedi e gambe consigliati.

Se si è affetti da uno dei fattori di rischio aggiuntivi elencati, si consulti un medico prima di viaggiare. In particolare, si informi sulla possibile utilità delle calze a compressione graduata e sull'eventuale assunzione di farmaci anticoagulanti, se necessario. Anche a me nonostante non abbia raggiunto ancora i 40 anni, la posizione seduta ha causato un cero intorpidimento degli arti inferiori e un rigonfiamento dei piedi: la sensazione era la stessa che avevo quando mi avevano tolto il gesso dal piede in seguito ad una frattura.

La JAL come altre compagnie proietta verso la fine del volo, sugli schermi a proiezione di cabina e sui PTV un video con gli esercizi da svolgere per prevenire i disturbi.

- E' importante attrezzarsi per quanto riguarda il mangiare, perchè il cibo a bordo non manca, ma la fame è sempre in agguato, soprattutto quando non si dorme e si vola in quello che dovrebbe essere la "notte" nella località di partenza, dove il nostro orologio biologico è ancora sintonizzato. Quindi è meglio avere una buona dose di snack appresso (magari qualcosa di non eccessivamente salato per non causare la sete), e portare una bella bottiglia d'acqua, da comprare però solo DOPO i controlli di sicurezza, a causa delle nuove normative sul trasporto dei liquidi in cabina. bere è fondamentale perchè 12 ore di aria secca condizionata causano una certa disidratazione. Evitare di bere alcoolici e caffeina.

- Portare qualcosa da leggere, o un videogioco portatile, perchè in 12 ore il PTV esaurisce tutto il suo potenziale

- La compagnia fornisce ad ogni passeggero un cuscino e una coperta. E' meglio comunque avere un cuscino gonfiabile a "semi-ciambella" per sorreggere la testa in caso ci si voglia addormentare e non ci si voglia poggiare alla spalla del nostro vicino.

Buon viaggio!

(Testi sulla DVT da ba.com e foto da Airliners.net)

mercoledì 7 marzo 2007

Roma Fiumicino - Tokyo Narita

Giovedì 18 gennaio

Ho deciso di prendere un volo Cagliari-Roma che mi desse un certo margine di attesa per la coincidenza successiva: sono partito da Cagliari alle 14:20 con un volo Meridiana operato anche con codice Alitalia. Circa 50 minuti dopo sono arrivato a Roma e avevo circa 5 ore di attesa. L'aeroporto di Roma Fiumicino è abbastanza grande, diviso in 3 terminal. Io sono arrivato al terminal A, quello dei voli nazionali. Il bagaglio è stato riconsegnato in circa 20 minuti, e mi sono subito diretto verso il terminal internazionale, il B, dove era previsto fosse il banco accettazione per il volo per Tokyo. Circa un'ora di attesa e il check-in era già operativo, con personale Alitalia al banco, e un interprete Giapponese che con mille inchini e reverenze accoglieva i passeggeri Giapponesi. Ho effettuato il check-in purtroppo dimenticando di esibire il mio codice millemiglia, ma di questo fatto parleremo in un altro post specifico.

Lo spostamento verso l'area imbarchi del teminal C è relativamente lungo e richiede come minimo 20 minuti, considerando le serpentine di attesa dei controlli di sicurezza e del controllo passaporti virtualmente vuote. Si effettua il controllo nel terminal B. Gli addetti alla sicurezza di Roma, a quanto sento ogni giorno dai passeggeri che incontro a lavoro, sono abbastanza lassivi e distratti. Io comunque per rispetto professionale ho estratto il computer dallo zaino, e ho preso la mia bella bustina trasparente per il trasporto delle sostanze non solide nel bagaglio a mano con il dentifricio e lo spazzolino (obbligatoria secondo la normativa europea dal 6 novembre 2006). Controllo ok, mi sono diretto al controllo passaporti che era adiacente ai controlli di sicurezza. Tre poliziotti maleducati che facevano comunella in un box di controllo hanno controllato il mio nuovissimo ed immacolato passaporto elettronico, e mi hanno lasciato andare con sufficienza. Il tragitto per il terminal C prosegue poi in area sterile, sfilando al fianco di boutique delle maggiori marche di moda italiane, di prodotti tipici etc. Alla fine di un corridoio lingo almeno 300-400 metri pieno di negozi si arriva alla stazione dello "shuttle". Intendiamoci: lo "shuttle" è una navetta automatizzata per lo spostamento di persone, e dato che il terminal C è un'isola in mezzo al piazzale aeromobili è l'unico mezzo per arrivarci. L'attesa è di massimo un minuto, il viaggio dura anche meno.

Questa foto è scattata dall'interno del terminal C: una costruzione di pianta quadrata con finger di attracco in ogni lato, in fondo si vede il ponte dello "Shuttle" automatico che congiunge l'aerostazione B alla C.

Ecco la mia carta d'imbarco, il biglietto e la tessera millemiglia. L'attesa nel terminal è stata di alcune ore, vivacizzate dalla compagnia di gruppi di giapponesi (c'erano SOLO giapponesi), da un'americana che ha deciso di addormentarsi per terra come fosse sul suo letto, e dall'arrivo del bestione che ha stupito anche me per la sua grandezza.

L'aeromobile era il Boeing 747-446 (serie 400) numero di serie 2634/918 e marche JA8901 operato da Japan Airlines. Qui lo stesso esemplare JA8901 è ritratto in decollo da Las Vegas dal fotografo Antony Jackson, di airliners.net.

Parliamo ora di una questione importantissima: quale posto scegliere? Se si ha la possibilità di effettuare una pre-assegnazione dei posti a sedere, qui c'è uno schema della cabina del 747-400, allestita in configurazione abbastanza simile a quella dell'aereo che ho preso io. I posti in verde sono in migliori, quelli rossi da evitare; il mio posto è indicato dalla freccia nera, il 36H. Elenchiamo i pro e i contro di tutte le tipologie di posti a sedere:

Posti finestrino (window) - Pro: si vede il paesaggio e nessuno ti rompe le palle per farti alzare perchè deve andare in bagno; si può poggiare la testa alla parete laterale per dormire: ideale per dormire a lungo se si sopporta il rumore dell'aereo. Contro: Se ti devi alzare per andare al bagno devi rompere le palle tu ad almeno due persone che si devono alzare entrambe per farti passare: pessimo se si viaggia da soli e non si conoscono i vicini di posto; le hostess poi non ti notano e ti snobbano per lo più. Per me sono da evitare in un volo intercontinentale.

Posti corridoio (aisle) - Pro: si possono allungare le gambe nel corridoio, o almeno una delle due; ci si può alzare quando si vuole; le hostess ti notano meglio. Contro: ti devi alzare per far passare le persone che ti stanno affianco, quindi i dormiglioni sono avvisati.

Posti centrali - Pro: nessuno, ..almeno sei seduto. Contro: non vedi nulla fuori, non ti puoi alzare per pisciare senza disturbare gli altri, non puoi allungare le gambe, sei stretto come una sardina.

Posti in corrispondenza delle porte: i posti migliori in assoluto sono quelli in corrispondenza delle uscite di emergenza e delle porte: perchè hai uno spazio libero di fronte per allungare le gambe, nessuno reclina il sedile nella tua faccia, e ti puoi alzare quando vuoi. I contro sono: non ci sono quasi mai finestrini, non si può mettere il bagaglio a mano davanti alle gambe perchè si deve lasciare libero lo spazio per l'uscita di emergenza.

DA EVITARE COME LA PESTE i posti affianco ai bagni, se non si vuole assistere a 12 ore di processione e non si vogliono guardare le persone "ad altezza di culo" che aspettano di fare le loro cose.

Io sono stato impossibilitato di fare la preassegnazione, così mi sono presentato al check in con un certo anticipo, e ho richesto un posto in corridoio, il più avanti possibile. Si perchè più si è vicini alla cucina, più c'è possibilità di avere una certa scelta per il cibo. Il mio posto era il 36H, fila di destra. Fortunatamente il volo era mezzo vuoto e avevo per me tutti e tre i sedili.

Ma parliamo del cibo: gli snack sono stati serviti diverse volte durante il volo, qui abbiamo degli snack misti giapponesi e un succo di mela (schifo).

La cena è stata servita circa due ore dopo, si trattava di scegliere tra menu di pesce e di carne: io ho scelto carne. Abbiamo un piatto fatto di riso, uovo fritto a scaglie, pollo, manzo speziato, zenzero, verdurine e piselli; poi la Soba (spaghetti di grano saraceno, patata dolce e soba) con salsa annessa; verdure in agrodolce e frutta (tutto giapponese tranne la frutta, che i giapponesi mangiano pochissimo!). Le hostess servivano vino, bibite che comprendevano succo di mela, pomodoro, arancia, poi acqua a volontà. Alla fine della cena ogni passeggero è stato dotato di bottiglie di acqua naturale da 500 ml.
Dopo la cena le hostess hanno chiuso le tendine dei finestrini, nonostante fosse ancora notte: se i passeggeri erano addormentati, utilizzavano delle grucce con un gancio. Il fine della chiusura delle tende è quello di creare un microclima spazio-temporale per adattare i passeggeri più velocemente al fuso orario di destinazione. Il viaggio verso est comporta un'accelerazione temporale, che nel mio caso è stata di 8 ore, quindi la mia giornata è stata di otto ore più breve, e io sole è sorto con un certo anticipo, quando eravamo nella siberia centrale.

La "colazione", in linea temporale era servita in corrispondenza della "mattina" esterna, all'incirca sopra la siberia orientale, a un'ora di volo da Vladivostok. Era composta da un piatto caldo con una crèpe calda salata condita da una specie di besciamella e bacon a pezzettini, poi un croissant, frutta, burro e marmellata (da spalmare dove?), e uno yogurt alla pesca. Le Hostess servivano a mano Caffè e The.
Un'immagine della mattina siberiana.

I fogli d'informazione per le misure d'emergenza e di evaquazione dell'aeromobile: inutili perchè nello schermo apparivano delle spiegazioni animate e illustrate da veri attori (comunque il foglio era corredato da delle immagini molto carine con personaggi in stile manga giapponese. Poi il menu del volo e le istruzioni del sistema di intrattenimento interattivo "magic 2".

Il sistema di intrattenimento era composto da un monitor individuale e da un controller personale che si staccava dal bracciolo destro della poltrona. Il controller comandava le funzioni del sistema, oltrechè accendere e spegnere la luce personale della poltrona e consentire la chiamata dell'assistente di volo. Le funzioni disponibili comprendevano: film vari, canali audio di musica di vari generi, programmi televisivi giapponesi, la monitorizzazione della situazione del volo con parametri di volo aggiornati secondo una stazione GPS in tempo reale, una bird view camera che riprendeva dal muso dell'aereo e dalla pancia, offrendo viste spettacolari. Durante il volo veniva trasmesso un filmato dimostrativo sugli esercizi da fare per prevenire le sidromi da trombosi per lunghi voli, e prima dell'atterraggio un filmato mostrava l'interno di Narita dimostrando tutto il percorso che bisognava fare per raggiungere l'immigrazione e la dogana, e poi gli arrivi.

Il retro del controller è un telefono, a destra di può strisciare la carta di credito e si può chiamare in qualsiasi momento del volo esclusi decollo e atterraggio al costo di 8 dollari al minuto!

Il PTV proiettava questo video durante le operazioni di rullaggio, per le indicazioni di sicurezza.
...E finalmente dopo 12 ore di volo fermiamo le ruote al terminal satellite del New Tokyo International Airport Narita, con altri bestioni, circondati da addetti di rampa vestiti in modo incredibile e da macchine incredibili mai viste. Il sole di questo velocissimo 19 gennaio stava tramontando.

Commento finale del volo JL800/AZ7788 FCO-NRT:
Pro: ottimo servizio di bordo: hostess sempre presenti e sempre col sorriso in volto, mai un segno di stanchezza o mala voglia; servizio ground cortesissimo all'arrivo; pasti più che buoni; sistema di intrattenimento veramente in grado di interessare e intrattenere.
Contro: Le hostess non dimostravano verso gli occidentali la stessa stucchevole cortesia che dimostravano verso i passeggeri giapponesi (nonostante fossero comunque estremamente gentili e professionali), mi sembrava di essere un pò trascurato e qualche volta dovevo chiamare per avere qualcosa che altri avevano avuto senza chiedere. I film del sistema di intrattenimento erano trasmessi in canali e bisognava attendere la fine di un programma già in corso per iniziare la visione; era impossibile mettere in pausa, le cuffie in dotazione erano scomode da portare.

lunedì 5 marzo 2007

Pianificazione degli imprevisti: L'assicurazione di viaggio

Secondo il mio punto di vista il miglior metodo di risolvere i problemi è fare in modo di prevenirli, e in caso insorgessero inconvenienti, essere pronti a risolverli nel miglior modo possibile e con le migliori risorse. Stiamo andando in Giappone, e dobbiamo pensare a cosa accadrebbe se, facendo i dovuti scongiuri, si avesse bisogno di cure mediche che vadano oltre l'automedicazione, fino al ricovero in ospedale. Il sistema sanitario Giapponese è simile a quello americano: i cittadini stipulano delle assicurazioni sanitarie con le quali pagano le prestazioni specialistiche del servizio sanitario nazionale. E' quindi impossibile usufruire di tali prestazioni senza pagare. In alcuni casi il pagamento di tali prestazioni potrebbe risultare estremamente esoso: da qui la necessità imprescindibile di dover stipulare un'assicurazione di viaggio.
Su consiglio di conoscenti ho subito controllato sul sito della Europ Assistance, che oltre ad altri prodotti fornisce assistenza sanitaria. Ecco la Home Page, con evidenziato il link da cliccare per accedere alla sezione "viaggi".
Mediante questo link si accede ad un veloce questionario chiaramente anonimo che chiede informazioni sul viaggio che siamo in procinto di affrontare: alla fine Europ Assistance emette un preventivo. Fondamentali per il lievitare del prezzo finale le domande sull'intenzione da parte del viaggiatore di svolgere attività di sport estremi. Il mio preventivo era di circa 80 euro, per un viaggio in Giappone della durata di 22 giorni (la polizza si estendeva ad un mese).
Stipulata l'assicurazione, viene inviato un modulo da stampare, compilato in precedenza con tutti i dati dell'assicurato e della polizza stipulata: è necessario a questo punto firmarlo e inviarlo via fax all'Europ Assistance che renderà effettiva la stipula del contratto.
Il contratto da me stipulato è una polizza assicurativa multirischi "viaggi nonstop vacanza", il premio in rata unica era di 80,00 euro, pagati online con carta di credito. La copertura prevedeva massimali di 750,00 euro per smarrimento bagagli, e di 10000 euro per spese mediche. Si prevede:
- Consulenza medica telefonica gratuita.
- Segnalazione di un medico specialista all'estero nella località più vicina a quella dove si trovi l'assicurato.
- Rientro sanitario in seguito ad infortunio a malattia a spese dell'assicurazione, con aereo sanitario; aereo di linea in classe economica e se necessario con posto barellato; in treno in prima classe e all'occorenza in vagone letto; in autoambulanza senza limiti di chilometraggio. Per il rientro da paesi extraeuropei è previsto esclusivamente il volo di linea in classe economica.
- In caso di decesso dell'assicurato, rientro della salma e trasporto della stessa fino al luogo di sepoltura a spese dell'assicurazione.
- Rientro di un compagno di viaggio assicurato che desiderasse accompagnare il malato o l'infortunato.
- In caso di ricovero superiore ai 7 giorni, l'assicurazione paga il viaggio in aereo A/R in classe economica ad un familiare convivente, residente in Italia, che desideri raggiungere l'assicurato.
- In caso di convalescenza, l'assicurazione paga le spese di permanenza dell'assicurato in loco per un massimo di 50 giorni in albergo.
- Fornitura di un interprete.
- Anticipo spese di prima necessità in caso di infortunio, malattia, furto, rapina, scippo, mancata consegna del bagaglio.
- Informazione e segnalazione di farmaci corrispondenti all'estero.
- Informazioni sanitarie.
- Informazioni turistiche.
- Anticipo cauzione penale in caso di arresto dell'assicurato.
- Legale a disposizione all'estero.
- Rimborso di spese mediche.
etc...
Capisco che questo sia un post da scongiuri, ma è utile pensare anche a queste cose!

venerdì 2 marzo 2007

Pianificazione: come arrivare in Giappone?

Ok, abbiamo le nostre buone intenzioni, il nostro bel passaporto elettronico nuovo di zecca e un gruzzoletto messo da parte per il viaggio. Rimane un problema da risolvere: come arrivare in Giappone? Considerato che il Giappone dista dall'Italia all'incirca 12000 km in linea d'aria, l'unico mezzo possibile è l'aereo, quindi vi deve per forza piacere l'aereo come mezzo di trasporto, o almeno dovete sopportarlo, e non dovete soffrire di claustrofobia perchè si tratta di passare una dozzina di ore chiusi lì dentro, e se non siete ricchi, seduti in un sedile di classe economy, che non è il massimo del comfort.
La prima cosa da fare è prendere una decisione: volo con o senza scalo? Mi spiego: essendo una tratta estremamente lunga si può decidere di spezzarla in almeno due tratte più piccole. Vi sono i pro e i contro: le tratte sono si più piccole, ma sommate a volte dimostrano un allungamento del percorso e un incremento delle ore di volo e di viaggio complessivo, compresa l'attesa negli aeroporti di scalo. Un altro lato negativo di fare scali intermedi è il rischio, soprattutto in europa e con alcuni vettori in particolare, di smarrire il bagaglio per strada, e di ritrovarsi a destinazione in mutande. L'unico a mio avviso vantaggio del volo con scalo è una sensibile riduzione del prezzo complessivo. E' una decisione abbastanza importante perchè il volo di andata e il successo della riconsegna del bagaglio a destinazione sono fattori di estrema importanza per un buon esito del viaggio. Il mio parere è che è assolutamente meglio evitare come la peste gli scali, e spendere leggermente di più.
Mi sono mosso con un certo anticipo per cercare il biglietto aereo: la prima cosa che ho fatto è stata naturalmente cercare su internet, e vi sono diversi siti ottimi su cui concentrare la ricerca. Vi erano tre importanti opzioni "europee": cioè Air France passando per Parigi; British Airways passando per Londra e Lufthansa passando per Francoforte. Poi i voli senza scalo diretto dall'Italia della JAL (Japan Airlines) e ANA (All Nippon Airways), e le compagnie asiatiche con scalo nelle capitali del paese di appartenenza. Per i voli con scalo i prezzi si aggiravano sugli 850-900 euro, e i voli senza scalo dimostravano un mostruoso incremento di prezzo raggiungento dai 2000 ai 4000 euro, e si trattava solo di voli per e da Tokyo, e solo si parlava di Osaka gli euro cominciavano a protestare nel portafogli. Dunque: mettiamo che voglio andare con l'air France: le tratte sarebbero:
CAGFCO o CAGLIN (Cagliari-Roma o Cagliari-Milano Linate)
FCOCDG o MXPCDG o LINCDG (Roma-Parigi o Milano Linate-Parigi o Milano Malpensa Parigi)
CDGNRT (Parigi-Tokyo Narita)
(e viceversa)
Sono tre voli, con trasbordo bagagli su tre aeromobili, della durata complessiva di 15-16 ore, aggiungendo il tempo di attesa negli scali si può arrivare anche alle 24 ore di viaggio. Se si considera che si deve affrontare lo stesso calvario anche al ritorno, considerando i disagi post viaggio da Jet lag, per me non è fattibile. Poi con tre trasbordi di aeromobile, il bagaglio viene trattato da tre aeroporti diversi, trasferito, trasportato, è assai più probabile che possa essere perso (se poi parliamo dell'Air France...). Considerate poi che eventuali ritardi fanno saltare le coincidenze. Evitate Milano il più possibile, almeno i sardi, perchè l'hub intercontinentale è Malpensa, e da Cagliari NON CI SONO VOLI PER MALPENSA.
Lavorando all'aeroporto, allora, ho tentato la strada Alitalia: volo diretto, compagnia di bandiera etc. Sono andato alla biglietteria dell'aeroporto e ho chiesto un preventivo: Dovevo partire per Tokyo e tornare da Osaka, visto che il mio viaggio era strutturato in questo modo. Preventivo: andata Roma-Tokyo, ritorno Osaka-Milano Malpensa, prezzo, circa 4000 euro. Scoraggiato dall'aleatorietà delle offerte online, dall'esosità dell'offerta Alitalia, e dalla mia incapacità a cercare un dannato biglietto aereo mi sono rivolto in agenzia di viaggi.
L'agenzia si trova a Pirri, si chiama "Le mille e una notte viaggi", una gentilissima ragazza di nome Valeria (mi sembra) ha preso gli appunti sulle date e aeroporti di partenza e arrivo e dopo un paio di giorni mi ha richiamato. C'erano diverse offerto interessanti, ma le più allettanti erano Air France via Parigi e Alitalia diretto. Il primo a circa 850 euro, il secondo a 1114 euro, considerando che si arriva a Tokyo e si parte da Osaka. Senza neanche pernsarci su ho scelto l'offerta Alitalia, che tra l'altro scadeva due giorni dopo, il 20 ottobre 2006 (ben tre mesi prima la data di partenza!!)

Quindi, riepilogando: Andata: Roma-Tokyo, Alitalia AZ7788, operato da Japan Airlines come JL800 su aeromobile Boeing 747-400, classe economy. Ritorno: Osaka Kansai-Milano Malpensa, Alitalia AZ795, operato da Alitalia ma in code sharing con JAL, su aeromobile Alitalia Boeing 777-200, classe Economy, entrambi senza scali, costo 1114,09 euro comprensivi di tasse. L'agenzia di viaggi ha richiesto 50 euro di diritti di agenzia, che avrei potuto risparmiare se quell'incapace di addetta dell'aeroporto avesse fatto bene il suo lavoro non proponendomi LO STESSO VOLO a 4000 euro. Ho dovuto aumentare la durata del viaggio di un giorno perchè Alitalia parte da Osaka solo il giovedì, quindi l'8 febbraio 2007.

Poi viene la parte facile: Cagliari-Roma sola andata con Meridiana in code sharing con Alitalia (sapete, le miglia..), in biglietteria Alitalia, 60,49 euro con la continuità territoriale.

E il Milano Linate-Cagliari, con Meridiana, in biglietteria Sogaerdyn a Elmas a 83,34 euro.

Uff, fatto, ho i biglietti per andare in Giappone, costo totale dell'operazione: 1257,92 euro, più 50 euro di diritti di agenzia.