venerdì 31 agosto 2007

原宿のスタイル(Gli stili di Harajuku): デコラ(Decora)

Foto di Glowingstar, all right reserved.
デコラ(Decora) è lo stile stravagante di coloro che si "addobbano" di milioni di accessori, e si colorano di variopinte tonalità fino a volte ad assomigliare a delle bambole. Uno stile proprio della città di Tokyo, usualmente confuso con lo stile "Fruits", è identificabile dall'uso di giocattoli come accessori per creare un'aura di giocosità e dolcezza. Di solito questi giocattoli sono molto colorati, rumorosi, e sono legati al mondo dei bambini più piccoli. Le ragazze decora indossano principalmente abiti semplici per apparire il più kawaii possibile decorando se stesse in maniera esagerata. Le scarpe sono spesso fuori misura e le magliette sempre attillatissime. Per quanto riguarda gli oggetti con i quali si decorano, spesso vengono utilizzati accessori o giocattoli delle linee Pokemon, Hello-Kitty etc.

giovedì 30 agosto 2007

原宿のスタイル(Gli stili di Harajuku), intro

Photo by AnthonyGrimley, all rights reserved
Cominciamo con questo una miniserie di post dedicati alle sottoculture di Tokyo, principalmente femminili, che trovano sfogo e visibilità nel grande baraccone di Harajuku. Una delle mie guide turistiche su Tokyo, la Lonely Planet italiana edizione 2002 afferma che la maggior parte delle ragazze figuranti ad Harajuku sono delle いじめっ子(Ijimekko). So con certezza che qualsiasi Giapponese, almeno dai 30 anni in giù rabbrividisce di fronte a questo termine, e per me è assai difficile parlarne con disinvoltura soprattutto dopo aver parlato di questo coi miei amici giapponesi. Il termine deriva dal verbo いじめる(ijimeru), ed è composto con il kanji raddoppiato 子(ko), che è (anche) un composto di 子供(kodomo), che vuol dire figlio o bambino. Il significato di Ijimekko è "giovane che perseguita". L'ijime è forse la piaga giovanile più devastante in Giappone, la maggiore causa di suicidio dai 12 anni in su: (da wikipedia>>) Si tratta di ijime quando un gruppo più o meno ampio di studenti identifica tra i compagni di classe un individuo solitamente incapace di reagire, e quindi lo sottopone sistematicamente a pratiche vessatorie e disumanizzanti per periodi prolungati di mesi, o anche anni, con il silenzio complice dell'intera classe, quando non degli insegnanti. Diversi casi hanno visto gli insegnanti stessi incoraggiare o partecipare all'ijime. Quelli perseguitati invece sono gli いじめられっ子(Ijimerarekko). Non so perchè l'autore della guida turistica identifichi le ragazze di Harajuku proprio come Ijimekko, non so se sia comunque attinente, ma è opinione comune in Giappone tra i Giapponesi che siano comunque persone emarginate, "poco di buono", che emergono per un giorno da una vita monotona per assumere un'identità stravagante trovando una momentanea emancipazione nella loro fuga dalla realtà. I travestimenti, le stravaganze, fino ad arrivare all'esibizionismo delle centinaia di street performers, e ancora di più ai culti come il Kawaii o le tanto pittoresche pratiche erotiche nipponiche, sono tutti fenomeni anche derivanti dagli enormi problemi sociali della società giapponese, sono materia di studi sociologici decennali i quali risultati non ancora peraltro definitivi sono assolutamente non analizzabili in poche righe. Sono conscio degli enormi problemi sociali che interessano gli adolescenti Giapponesi, ancora più grandi di quanto chiunque possa solamente immaginare, con estremo rispetto di tutte le persone che esprimono anche per un giorno il loro modo di essere mi accingo a trattare gli stili più importanti di Harajuku che sono: デコラ(Decora), Fruits, ロリータ(Lolita), コスプレ(Cosplay), 着ぐるみ(Kigurumi), パンク(Punk) e Rockabilly. (Ringrazio sirdic e Nori-chan per la consulenza linguistica)

martedì 28 agosto 2007

原宿(Harajuku) intro




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Introduzione montata dei filmati da me girati ad Harajuku: immagini dal ponte, dalle strade pullulanti di ragazzine: Harajuku, come tutti i quartieri di Tokyo è quasi monotematico per target di età dei frequentatori e per genere di negozi. Ad Harajuku ci vanno le ragazzine fino ai 18 anni, e si vende abbiglimento estremamente giovane e quasi pacchiano, fino ad arrivare ai negozi per abbigliamento di cosplay. Si vendono gioielli pacchiani, abiti pacchiani, abiti e accessori stravaganti e giovani, si incrociano rockabilly, cosplay e in generale quasi tutte le sottoculture urbane di natura bizzarra di Tokyo tranne quelle caratteristiche di altri quartieri come per esempio le ガングロ(Ganguro) di Shibuya; poi musica a palla, nei negozi i commessi e le commesse sono estremamente giovani e urlano come dei pazzi. Il sangue di Harajuku scorre nella sua arteria principale (non per grandezza, si intenda): 竹下通り(Takeshita dori). Troupe che scattano servizi fotografici a modelle di 14 anni, milioni di ragazzine, e musica, rumore. Forse un ragazzo non ci si trova, se non per la stravaganza di ciò che vede, ma per una ragazza è il massimo: quindi è un quartiere straconsigliato per le ragazze!! La canzone del video è di Otsuka Ai, si intitola フレンジャ(Frienger).

原宿橋2(Il ponte di Harajuku, parte seconda)

Il ponte di Harajuku è forse l'unico (o quasi) posto in Giappone dove si può trovare un giapponese disposto a farsi fotografare, e per di più con te. Le ragazze di Harajuku vanno lì per lo più per esibizionismo, oltrechè per motivi più profondi da ricercare nell'attuale trend evolutivo della società Giapponese del quale scriverò qualcosina nel prossimo post. Beh, che dire mi sono innamorato di Pikachu!

Seconda foto. Ricordate questo: se chiedete ad un o una Giapponese di scattarvi una foto, lui/lei prenderà il compito con estrema serietà chiedendo prima istruzioni sull'utilizzo della vostra macchia fotografica, che maneggerà come una reliquia, e poi scattando diverse foto, mostrandovi il risultato sullo schermo della vostra digitale e scattando ancora fino a che non siete soddisfatti. Quando scatterà la foto dirà con enfasi: はいチース(hai-chiiiisu) che si può tradurre come "si cheese"!!!! La vostra richiesta darà il via ad un rituale che, a seconda del fotografo, si può trasformare in un imbarazzante dimostrazione di gentilezza e disponibilità, che si conclude con grandi sorrisi e inchini. Questo è il secondo scatto, la fotografa è Giapponese!

Questa coppia di ragazze era fantastica, ho amiche tipo una di milano che farebbe follie per la collezione di forcine e accessori che hanno addosso...

Tradizionale secondo scatto, con la pazienza delle mie amiche stravaganti. Guardate i loro piedi e le loro gambe!! Tipicamente Giapponesi! Sapete perchè le giapponesi hanno le gambe storte? Perchè a furia di stare in ginocchio e tenere i piedi piegati lateralmente verso l'interno, le loro ossa si sviluppano in questo senso. I maschi invece non sono così perchè loro hanno la licenza di sedersi a gambe incrociate sul tatami, o su un fianco tipo antichi romani...le donne invece no. Non ho fatto molte foto con le Harajuku girls perchè sono abbastanza timido.

Questo bracciale non vuole saperne di entrare...

Purtroppo essendo inverno non c'era molta gente...

Non disturbateci, stiamo creando!

Le ragazze arrivano da ogni parte di Tokyo, col loro trolley. La maggior parte dalle circoscrizioni di periferia come Kawasaki o Chiba.

Panoramica del ponte visto dal soprapassaggio pedonale.

lunedì 27 agosto 2007

原宿橋1(Il ponte di Harajuku, parte prima)

Cominciamo con questo la lunga serie di post dedicati ad Harajuku, un quartiere di dimensioni medio-piccole situato tra Shibuya che confina a sud, e Shinjuku, che confina con l'attiguo parco di Yoyogi a nord. Se consideriamo il centro anulare di Tokyo formato dalla Yamanote line e dai quartieri che serve, siamo nella parte sud-ovest dell'anello, con il punto cardinale est precisamente occupato dall'importantissima stazione di Shinjuku. Da sud la successione esatta delle stazioni è Shibuya, Harajuku, Yoyogi, Shinjuku. L'attrazione di Harajuku più importante per il turista occidentale medio è sicuramente l'assembramento di tipi e tipe che si vestono in modo strano, che ha il suo culmine la domenica: era il 21 Gennaio 2007, domenica per l'appunto, e la nostra meta obbligata era il ponte di Harajuku. Dopo una visitina al parco di Yoyogi, della quale potete trovare un resoconto completo qui, siamo giunti al ponte, che si trova 50 metri a sud della stazione di Harajuku, sopra i binari della Yamanote line.

Come si può vedere dalla foto, il ponte è estremamente vicino alla stazione.
Era una giornata abbastanza calda per essere gennaio, come lo sono state tutte le giornate del mio viaggio, anche in Giappone l'inverno è stato mite.

Il ponte di Harajuku è un ponte stradale, anche se il numero di macchine che lo attraversa è minimo, ed è anche una piazza, anzi una piazzetta.

Diciamo che i frequentatori del ponte di Harajuku e dintorni si possono definire a grandi linee コスプレ(Cosplay, ma parleremo approfonditamente di tutti gli stili qui), cioè persone che si vestono in maniera stravagante per riprodurre l'abbigliamento di personaggi dei fumetti e degli anime: alcuni si improvvisano stilisti e make-up stylist per creare delle composizioni molto scenografiche e di grande effetto.

Intanto la piazza si anima, comincia il traffico di persone che arrivano ad Harajuku per visitare Yoyogi, entrando dall'entrata del grande Torii sud il quale accesso è proprio attraverso il ponte.

La strada che prosegue a sud dopo il ponte.

L'assembramento invernale è abbastanza ridotto: il primavera o in autunno ci sono le opere d'arte migliori, e anche i campioni di bizzarria. Grandi assenti dalla piazza i Free Hugs, cioè i ragazzi e ragazze che offrono abbracci gratis, come segno di pace.

Manco a dirlo, i visitatori domenicali del ponte sono principalmente stranieri impegnati a fotografare e a filmare a tutto spiano.

Il freddo si faceva sentire per queste ragazze, che comunque stoicamente non mancavano l'appuntamento...

Questi tipi erano veramente loschi!!!

martedì 14 agosto 2007

代々木公園を歩く3(Camminando per il parco di Yoyogi, parte terza)


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Terzo spezzone della piccola ripresa girata allo Yoyogi park. Si può vedere un gruppo di persone che pratica il Tai-Chi col sottofondo rumoroso e poco romantico degli immancabili corvi di Tokyo. Se volete sapere perchè la signora utilizza la mascherina, abbiate pazienza perchè scriverò un post apposito! La cosa singolare era la gara di corsa dei ragazzini delle medie: non tanto per la gara quanto per i precisissimi e inutili commissari di percorso che vestiti del loro giubbotto rosso indicavano il percorso con delle bandierine rosse e bianche; per terra il percorso era segnato da bandiere rosse. Io dico: un ragazzino anche se deficiente è in grado di riconoscere un sentiero o una strada, allora a cosa serve un tale spiegamento di forze, giubbotti, bandierine..neanche all'aeroporto si vestono così i docking marshall..eh si, sono proprio Giapponesi. Notate il gruppo di ragazzine che passa vicino alla telecamera emettendo dalla propria bocca migliaia di ideogrammi...

lunedì 13 agosto 2007

代々木公園を歩く2(Camminando per il parco di Yoyogi, parte seconda)


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Andando più avanti nel parco, si trovano dei ridenti laghetti con le papere. Era incredibile constatare quanti fossero i gruppi di fotografi in erba (gruppi scolastici di fotografia, visto che era domenica in libera uscita); poi c'era un gruppo di signori vestiti in maniera distinta che fotografava una ragazza con la faccia da oca giuliva e le lenti a contatto azzurre. Più avanti dei ragazzi che suonavano, ma il tutto era un pò rallentato dal freddo.

venerdì 10 agosto 2007

代々木公園を歩く1(Camminando per il parco di Yoyogi, parte prima)

Se scendete ad Harajuku JR, qui nella foto satellitare sopra il ponte di Harajuku, continuate verso sud per un centinaio di metri, superate il sottopassaggio pedonale che passa sopra la strada cittadina 413, guardate alla vostra sinistra il 国立代々木競技場 (Kokuritsu Yoyogi Kyōgi-jō, Yoyogi National Gymnasium) ed entrate nel parco.

C'è una strada lunghissima che porta dopo una leggera curva a destra verso i primi laghetti. Qui abbiamo avuto subito contatto con la fauna tipica del parco: Giapponesi che fanno cose improbabili tipo gruppi-studio di danza, kendo etc. Se capitate in una stagione climaticamente meno infausta come l'inverno (anche se il clima non era comunque male..) troverete decine di street performers che mettono in scena qualunque cosa. L'entrata che vi ho indicata è il set in pianta stabile di un gruppo di Rockabilly troppo comici (guardate il video, sono proprio filmati all'entrata sud dello Yoyogi park...). Era pieno di ciechi che correvano legati ad una guida, qui nel video se ne vede uno, e come sottofondo l'inconfondibile verso delle cornacchie e dei corvi giganti di Tokyo...

martedì 7 agosto 2007

代々木公園(Yoyogi Park)

Mattina del 21 Gennaio 2007. E' domenica, e se non siete mai stati a Tokyo la domenica mattina avviene una cosa che raramente si può vedere altrove: un nutrito gruppo di "fantasiosi" ragazzi, anzi oramai una comunità di fantasiosi ragazzi si riunisce sul ponte che sovrasta i binari della Yamanote Line un centinaio di metri più a sud della stazione di Harajuku: il ponte porta ad uno degli ingressi sud del parco 代々木(Yoyogi), l'ingresso del caratteristico "big gate". Sveglia presto, Keihin-Tohoku Line da 蒲田(Kamata) a 品川(Shinagawa), poi Yamanote line in senso antiorario da 品川(Shinagawa) ad 原宿(Harajuku). Già alla stazione di Harajuku si potevano vedere gruppi di ragazze vestite in modi bizzarri e tutte munite di trolley. Arrivati al famoso ponte però il movimento era ancora scarso: abbiamo deciso così di prendere tempo e di visitare il parco di Yoyogi, uno dei più grandi di Tokyo.

Il parco di Yoyogi è la macchia verde al centro della foto qui sopra (Coordinate Google Earth 35°40'28.90"N 139°41'51.83"E, foto Google Earth). Siamo ad ovest del mega centro anulare di Tokyo attraversato dalla linfa vitale della Yamanote Line. Le stazioni in questa foto sono, da sud: 渋谷(Shibuya), 原宿(Harajuku), 代々木(Yoyogi), 新宿(Shinjuku). Il parco in alto a destra è lo 新宿公園(Shinjuku koen, parco di Shinjuku)

Il grande cancello sud di Yoyogi, (coordinate Google Earth 35°40'12.25"N 139°42'7.16"E), ci si arriva dalla stazione di Harajuku (Yamanote line), usciti dalla stazione si deve girare a destra, la strada in leggera salita porta al ponte di Harajuku che tratterò nei prossimi post, e subito oltre il ponte, sempre sulla destra si vede questo.

東京都立代々木公園(Municipalità di Tokyo, Parco di Yoyogi)

La mappa del parco...

Una pista all'interno del parco. Quel giorno c'era una gara di corsa campestre dei ragazzini delle medie, e loro correvano in questa pista.

Stessa cosa di prima: c'è scritto サイクリングコース歩行禁止(saikuringu koosu hokō kinshi): サイクリングコース si legge "saikuringu koosu" e dovrebbe essere la storpiatura che il mostro del Katakana compie su "cycling course", pista ciclabile. 歩行(hokō) vuol dire "camminare" e 禁止(kinshi) vuol dire "proibito": quindi "vietato camminare sulla pista ciclabile" (Grazie a Bu e a Eriko per l'aiuto!)

Il primo albero di quelli tutti strani spirituali che ho visto in Giappone: non so perchè li cingono di quella stuoia..

Questo è il nome dell'albero che stava vicino a questo cartello: 閲兵式の松(Eppeishiki no Matsu, Pino della parata militare); in piccolo invece la famiglia e il genere dell'albero: マツ科(Matsu-ka) e マツ属(Matsu-zoku), e la varietà sempre in Katakana: クロマツ(Kuro Matsu, Pino Nero). (Grazie Bu per l'aiuto nella traduzione!)

オリンピックを東京に2016年(Orinpikku wo Tokyo ni 2016 nen, Le olimpiadi a Tokyo nel 2016) Vogliono organizzare le olimpiadi a Tokyo nel 2016...(Grazie a Bu per l'aiuto!)

Un'altra mappa del parco. Non ho scattato molte foto perchè ero impegnato a girare filmati, che verranno presto postati nel blog!

giovedì 2 agosto 2007

Il vero karaoke giapponese


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Sato introduce la divertentissima 夏色(Natsuiro, il colore dell'estate), del famoso gruppo giapponese Yuzu, una canzone che parla deli matsuri estivi, dei fuochi d'artificio etc. Se volete vedere il successo che può avere una band come gli Yuzu,
cliccate qui. Io ho cantato Linda Linda Linda dei Blue Hearts (nel link cantata dalle Paranmaum), qualche canzone dei Queen, dei Led Zeppelin, ma le mie performance oscene rimangono chiuse nei ricordi di quella stanza! Dalla macchina è possibile abbassare la tonalità delle canzoni, o addirittura impostare la tonalità preferita direttamente in fase di scelta. Il video proietta dei clip che non c'entrano niente con la canzone, con sopra il testo in Giapponese (per le canzoni in inglese c'è il testo in caratteri occidentali, coi sottotitoli in katakana). I muri erano pitturati di un'anonima vernice bianca, che però illuminata dalle luci ultraviolette mostrava delle belle decorazioni. Penso che il Karaoke sia una tappa fondamentale per un viaggio in Giappone, a patto di visitarlo con un amico giapponese, visto che ci sono delle regole non scritte (o scritte in ideogrammi) che rendono l'esperienza diversa da come ce la si aspetti: ad esempio, una tra tutte, è obbligatorio consumare. Buon karaoke a tutti!

mercoledì 1 agosto 2007

Karaoke, i preparativi...

Sera del 20 gennaio 2007, alla fine di questo lunghissimo primo giorno in Giappone, dopo una giornata ad Akihabara, la cena (merenda visto che si mangia alle 18) all'Izakaya, abbiamo raggiunto il secondo padawan, Kurihara-kun, che assieme a Tsurumi-kun erano compagni di classe di Satoshi. Destinazione, Karaoke, sempre a Kamata, et lux fuit. Entrati nella hall un'abbagliante luce mi investe. Dietro il luccicante bancone di quella che potrebbe essere benissimo la reception di un hotel, un ragazzo ci da un cesto con dei microfoni radio e la chiave della stanza. Ecco filmati i preparativi, che comprendono: la scelta delle canzoni, che può avvenire attraverso la consultazione di un computer wireless con un touch-screen LCD a colori, oppure attraverso un tomo enorme tipo elenco telefonico di Milano1, solo che al posto degli abbonati ci sono centinaia di migliaia di canzoni. Dunque: se capite l'hiragana e ricordate l'ordine alfabetico degli hiragana, si può fare. Altrimenti utilizzate il computer, selezionate la lingua inglese e cercate, ci sono le più famose canzoni in lingua inglese, io ad esempio ho scelto i Led Zeppelin, i Queen. La seconda cosa da scegliere sono i drink: non si può stare al Karaoke senza bere qualcosa, è obbligatorio! Lo aveva capito a sue spese la simpaticissima Du-Na Bae in Linda Linda Linda (film basato sull'omonima canzone dei Blue Hearts, cantata da me medesimo dopo averla imparata a memoria da testo in lingua...), e l'ho capito anche io, e per fortuna sono clementi con gli astemi come me: ジンジャエル(Ginger) a fiumi! Si ordina attraverso un telefono interno, e loro ti portano quello che ordini direttamente in stanza. Notare il tipetto in boa bianco del video promozionale che presenta la sua hit, yeahh (con due H), fantastico!!!


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Non perdete la prossima puntata, con la sezione musicale.....