lunedì 15 marzo 2010

Nicola e la sua fissazione per i Giapponesi...

L'altrio giorno spulciavo un pò le foto che ci sono a casa mia, e ho trovato una foto incredibile: "la prima foto della mia vita scattata assieme a dei Giapponesi"...
Anno 1993 o 1994, non ricordo, ero in Grecia, imbarcato sulla nave da Crociera "Odisseus", della Epirotiki Lines in navigazione tra le isole dell'arcipelago Ellenico. Beh devo dire che allora la mia conoscenza del Giappone era limitata ai soliti stereotipi "Fuji-yama/Samurai/Cartoni animati/Karate-kid-togli-la-cera-metti-la-cera-acchiappa-mosche-con-bacchette-UATTAA' (mossa di arti marziali Giapponesi)", stereotipi alquanto limitati perchè ad esempio non sapevo neanche cosa fosse il Sushi (forse non c'era ancora la moda da fighetti di mangiare il Sushi in Italia) e l'idea che avevo del Giappone era quella di un insieme di isole lontane anni-luce da tutto e da tutti.
Beh su quella nave c'erano un sacco di Giapponesi, li guardavo con interesse e stupore, come fossero extra-terrestri: quegli occhi strani, il loro modo di porsi, di camminare, di scattare fotografie in maniera convulsiva. La serata di gala, poi, le donne erano vestite col "kimono" (ignoravo che quell'abito in realtà fosse uno yukata, ma nella mia mente c'era la parola kimono e per me quello era un kimono). Eravamo in tre, tre timidissimi deficienti di 15 anni coi genitori al seguito: mi ricordo che c'era una ragazza americana di razza ispanica (era bellissima) che in maniera estremamente ed eclatantemente disinvolta ci aveva acchiappato durante una serata e voleva appartarsi con uno di noi, e che noi scappavamo da lei cercando ogni scusa (che dementi). Ma non divaghiamo e torniamo alla serata di gala: comandante nel salone delle feste, tutti in super abito elegante e i Giapponesi in smoking accompagnati dalle loro signore in kimono (yukata): io portavo una cavolo di maglietta di 5 o 6 taglie più grande pure tarocca dei Chicago-bulls, non uno ma due Swatch ai polsi (per il fuso orario, in grecia sono addirittura un'ora avanti!!) e avevo voluto fare una foto con le signore in kimono (yukata) e così trovai il coraggio di chiederglielo: beh in realtà feci dei gesti che non so come capirono, e si misero gentilmente in posa. La serata finì con il mare forza 8 e tutti i Giapponesi (forse sono deboli di stomaco) in fila aggrappati a vomitare fuori-bordo nel ponte-lance...
Solo ora, riguardando la foto, mi accorgo di alcuni particolari che solo ora posso notare vista la mia conoscenza del mondo nipponico un pò più vasta rispetto ad allora: ad esempio le mani delle signore, congiunte con la sinistra sopra la destra... sarebbe infatti scortese ed inopportuno per loro mettere la destra sopra la sinistra. Questa è una consuetudine che vede la sua nascita in tempi immemorabili: nascondere la mano destra soprattutto per le donne significa nascondere la mano con cui si porta l'arma, è un segno di pace e di compostezza.
Questa è un pò più recente: siamo a Barcellona nel 2005. In quel periodo, non ero ancora fissato col Giappone, solo un anno infatti dopo ci sarebbe stata la svolta dopo aver letto il libro 世界の中心で、愛をさけぶ(Sekai no Chūshin de, Ai o Sakebu - Gridare Amore Al Centro Del Mondo) di 片山恭一(Katayama Kyōichi). In quel periodo mio fratello era fissatissimo col Giappone, scaricava tonnellate di mega di immagini di Tokyo, e conosceva a memoria la mappa di Ginza.
Lì a Barcellona era pieno di Giapponesi, si muovevano in branchi: gli uomini con gli uomini e le donne con le donne. Ricordo gruppi di ragazze Giapponesi così belle da perdere il fiato: avrei voluto fare una foto con loro per fare il crepa-crepa a mio fratello ma non avrei mai avuto il coraggio di avvicinarle, così fermai questi due tipi molto pittoreschi e simpatici e feci una foto con loro. Questa è la seconda foto della mia vita con dei Giapponesi :)

14 commenti:

Claudia Casu ha detto...

Il tuo racconto è tenerissimo, e non posso smettere di ridere davanti ai tuoi due swatch... :)))
Non conoscevo il significato del nascondere la mano destra, a me viene naturamlmente la posa contraria e devo aver minacciato involontariamente parecchi giapponesi in vita mia :D

nicolacassa ha detto...

>Kazu> Shiho mi ha spiegato questa cosa, dopo averla imparata nei corsi di "buone maniere verso il cliente" per lavorare alla JTB... cose incredibili vero? :)

Weltall ha detto...

Foto fantastica! Maglietta dei Chicago Bulls! Doppio orologio! Capolavoro!

Luca da Osaka (ora in Tokyo) ha detto...

bel racconto ma secondo ti cipparono in quel viaggio,:-)
A me lo fece una turista giapponese a venezia

Anonimo ha detto...

Cavoli Nicola, sei proprio uno di noi!!! IDEM PER TUTTOOOOOO!!! Che ridere, se penso a quello che ho fatto io...Manu

nicolacassa ha detto...

>Cuggino> Che soggetto che ero!

>Luca> Che ti fece la turista Giapponese a Venezia? :DD

>Manu> hehe si è una malattia a quanto pare! :D

Alice (Shibuya Crossing) ha detto...

Nicola, bellissimo con i tuoi due Swatch e la maglietta dei Chicago Bulls :)
Le foto "vintage" hanno sempre un loro fascino particolare.

Marco Togni ha detto...

Grandissimo Nicola, splendido post!!!! hahaha, che ridere certe parti. mitico!!
Poi a quindici anni eri troppo un figo, anch'io facevo certe cagate a quell'età (tipo magliette tarocche 5 taglie più grandi, scappare dalle tipe, ecc.). hahaha. che belli quegli anni.

nicolacassa ha detto...

>Alice> Si, che fascino, e che pirla io!! hehe

>Marco> haha si ero un prila patentato! Ma che bei ricordi e che spensieratezza! :)

Andrea Castello ha detto...

Che giovine Nic!
Certo che in così pochi anni ne hai fatti passi da gigante! :D

nicolacassa ha detto...

>Andre> Ah davvero? Grazie! :DD

Andrea Castello ha detto...

Bè, in pochi anni sei diventato un fine conoscitore del Giappone.
Non è cosa da poco!

SHIHO ha detto...

Che carino NicoP!
Voglio i tuoi due Swatch(*^ー゚)v♪

nicolacassa ha detto...

>Andre> Grazie mille :)

>Shiho-P> Chissà dove sono finiti gli Swatch :D

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Nicola