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(Qui la prima, la seconda, la terza parte, la prima puntata della quarta parte...)
Prendo in prestito il titolo di questa divertentissima trasmissione televisiva trasmessa su Discovery Channel per mettere un po' di ordine nelle notizie riferiteci dalla stampa negli ultimi giorni da Tokyo, capitale del Giappone, il più grande agglomerato urbano del mondo divenuto dopo il terremoto il più grande agglomerato di bufale giornalistiche.
In questa quarta parte ne sfateremo alcune riguardanti la città di Tokyo e i suoi dintorni: Questa quarta parte della serie "Apriamo gli occhi" sarà lunghissima e quindi sarà divisa in piccole puntate, per non essere noiosa. Seconda puntata: Terrificante blackout a Tokyo?
Notizia: Rischio blackout a Tokyo, "La TEPCO, la compagnia che gestisce il servizio nella regione del Kanto, è ottimista in tal senso e spiega che un mega blackout potrebbe essere evitato sulla base dell'attuale domanda di elettricità. Ma la situazione è resa comunque complicata dall'ondata di freddo che ha colpito tutta la zona, provocando un picco nei consumi, nonostante le interruzioni pianificate dell'erogazione che sono state avviate da alcuni giorni." (Corriere.it)
Realtà: La TEPCO, nonostante il fallimento dei sistemi alla centrale di Fukushima 1 non ha mai perso il controllo della distribuzione di energia elettrica nella capitale...
(Picture from The Telegraph) Questo buco nero nella jungla urbana della periferia nord di Tokyo è la città di Misato nella prefettura di Saitama, quasi completamente spenta. La perdita della centrale di Fukushima ha costretto la TEPCO a programmare dei blackout a rotazione in diverse zone dell'area metropolitana di Tokyo. Non si può importare energia dalle centrali del sud e dell'ovest del paese perchè all'inizio del secolo scorso il Giappone importò la tecnologia elettrica da due diverse aziende elettriche: la tedesca AEG e l'americana General Electric: da allora il paese è elettricamente diviso in due, da una parte l'energia ha lo standard europeo a 50 hertz, dall'altra ha lo standard americano a 60 hertz. Ci sono delle stazioni di conversione ma la loro capacità di conversione è di gran lunga inferiore alla richiesta di elettricità proveniente dall'est e dal nord.
Ma torniamo al nostro articolo che fila quasi liscio, anche troppo liscio senza brutte notizie fino ad arrivare al solito "MA", sovente inserito dai giornalisti Italiani quando la notizia sta diventando noiosa o poco "interessante", un "MA" seguito dal pauroso avvertimento di una sventura appare all'improvviso: in questo caso i nostri amici del Corriere hanno scritto "Ma la situazione è resa comunque complicata dall'ondata di freddo che ha colpito tutta la zona, provocando un picco nei consumi, nonostante le interruzioni pianificate dell'erogazione che sono state avviate da alcuni giorni".
Sembrava troppo facile, troppo "normale" ai giornalisti del Corriere il fatto che a Tokyo si procedesse con dei blackout programmati e si continuasse a vivere con successo, anche se con notevoli disagi. I nostri amici del Corriere non conoscono i Giapponesi. Glieli farò conoscere io in questo post.
I Giapponesi non si sono dati per vinti dall'idea di avere l'energia elettrica razionata, e anzichè continuare a usare senza ritegno i propri elettrodomestici, sicuri del razionamento in corso (come avrebbero fatto gli Italiani), spinti anche dalle raccomandazioni del governo hanno messo in atto un'enorme campagna spontanea di austerity energetica. E hanno fatto questo con un enorme entusuasmo, sicuri di fare qualcosa per il loro paese. Vorrei raccontarvi di questo entusuasmo, partendo da lontano...
Precisamente dal futuro di una famosissima serie intitolata "Neon Genesis Evangelion", un'opera incredibile disegnata come manga da Yoshiyuki Sadamoto e resa in immagini animate del visionario regista Hideaki Anno: in questa serie ambientata in un ipotetico futuro il Giappone è colpito dagli attacchi di esseri straordinariamente potenti chiamati "angeli". L'organizzazione paramilitare "NERV" combatte questi esseri con dei robottoni chiamati "EVA". Nel sesto episodio dell'anime (anime = cartone animato Giapponese) tutto il Giappone tramite la "operazione Yashima" raccoglie l'energia elettrica disponibile nel paese per distruggere l'angelo Ramiel, quella specie di doppia piramide contrapposta che galleggia sopra la città nello screenshot qui sopra.
(Screenshot from NERV-Operation Yashima unofficial website) Lana, la mia blogger-omologa Giapponese con il suo incredibile blog mi ha fatto scoprire questo sito. I fan di Evangelion, memori di quel sesto episodio nel quale tutto il Giappone contribuiva alla distruzione dell'Angelo Ramiel donando la propria energia elettrica, hanno ribattezzato l'austerity energetica "Operazione Yashima", come nel cartone animato: ora non c'è Ramiel da sconfiggere, ma c'è da aiutare il paese. Il sito sopracitato, disegnato nello stile futuristico del cartone animato contiene degli indicatori che in tempo reale mostrano a sinistra il quantitativo massimo di corrente erogata dalla TEPCO , in milioni di kilowatt, e a destra l'attuale domanda della popolazione in percentuale della massima corrente erogata. Più sotto ci sono i calendari dei blackout programmati. Ho catturato questo screenshot poco fa: la domanda era al 74,3%, questo vuol dire che gli abitanti dell'area metropolitana di Tokyo al momento della cattura dello screenshot erano in grado di consumare solo il 74,3% della già ridotta potenza erogata dalla TEPCO.
Andare a letto presto, usare la bicicletta per andare al lavoro, non accendere la televisione, staccare le spine degli elettrodomestici in stand-by...tanti piccoli gesti che messi assieme hanno portato al raggiungimento dell'incredibile risultato.
Oggi sulla rivista "Internazionale" ho trovato un articolo che parlava del sito www.pstr.jp, una raccolta di opere di decine di designer Giapponesi dedicate alla causa comune della rinascita del Giappone dopo la grande catastrofe: riportare alcuni di questi bellissimi poster è il miglior modo di far capire a quelli del Corriere cosa siano la speranza, l'entusiasmo e la voglia di fare dei Giapponesi, qualità che sono in estremo contrasto con la voglia tutta Italiana di trasmettere un'immagine catastrofistica e pessimistica di ciò che sta realmente accadendo.
(Poster by NakamuraM from 復興支援ポスター) "Il risparmio energetico è l'energia per la ricostruzione, tutti insieme, Forza Giappone"
(Poster by r76s from 復興支援ポスター) "Scollegato, grazie". L'ideogramma incompleto formato dal cavo scollegato è 電(den), che significa (anche) elettricità...
(Poster by thin_elephant from 復興支援ポスター) "Una stella cadente sulla terra esaudesce il desiderio di qualcuno"...
(Poster by unknown from 復興支援ポスター) "E se ci tagliassimo i capelli? Usiamo la testa, risparmiamo energia"...
(Poster by chahair from 復興支援ポスター) "Il risparmio energetico, a sorpresa sta diventando un'abitudine"...
(Poster by 123kodo from 復興支援ポスター) "Un aiuto possibile con una sola mano: tutti insieme, risparmiamo energia"...
(Poster by unknown from 復興支援ポスター) "Questo, è necessario? Non lasciamo gli apparecchi in stand-by"...
(Poster by unknown from 復興支援ポスター) "Trasformiamo il tempo che prima passavamo davanti alla TV in un momento di conversazione"...
(Poster by POISGRAFICO from 復興支援ポスター) "Compriamo il necessario, basta con la foga degli acquisti di scorte alimentari"...
(Poster by BerryCitrus from 復興支援ポスター) "Se si adottasse il risparmio energetico a casa"...di seguito sono riportati degli esempi molto interessanti di risparmio energetico: ad esempio, un ferro da stiro consuma come 16 semafori a lampada o come 80 semafori a LED; 3800 asciuga-capelli consumano come un treno elettrico...
(Poster by unknown from 復興支援ポスター) "Nelle ore di risparmio energetico notturno vigiliamo sul nostro quartiere con i cani"...
(Poster by Toki20o from 復興支援ポスター) "Anche se non conto nulla, posso farlo anche io"...
(Poster by kawacoco from 復興支援ポスター) "Spegnete, staccate, disattivate: risparmio energetico"...
(Poster by 123kodo from 復興支援ポスター) "Andiamo a letto presto e siamo mattinieri, risparmiamo tutti energia!", questo secondo me è uno dei più belli...
(Poster by stand_up_japan from 復興支援ポスター) "Posso farlo anche io, il risparmio energetico!"
Ecco perchè amo il Giappone.
13 commenti:
Se puo' interessare:
http://giappopazzie.blogspot.com/2011/03/crisi-energetica-nel-kanto-e-tohoku.html
Non capisco perchè questi paragoni gratuiti con(tro) gli italiani. Loro hanno risparmiato e gli italiani non lo avrebbero fatto? Poichè ero a Tokyo in quei giorni, ti assicuro che c'erano anche i giapponesi non risparmiatori che lavavano e asciugavano i panni nelle lavanderie a gettoni. Col sole che c'era era troppo difficile stenderli fuori? Ed altri esempi si potrebbero fare.
Nicola, io ti darei il premio Pulizer già solo per la citazione di Neo Genesis Evangelion! :D
... lo adoro!
Nicola ti voglio bene e sei un grande però ci sarebbero tante cose da dire.
I Giapponesi sono un grandissimo popolo e lo sappiamo però questa vicenda è l'occasione per capire quante porcherie stanno sotto l'immagine di perfezione di questo paese. Non fai un buon servizio alla causa guardando solo un lato.
Che il popolino abbia un senso civico e nazionale fuori dal comune è acclarato ma che tanti "signori" fanno porcherie immonde lo dobbiamo pur dire.
Io personalmente ne sto parlando nel mio blog e non temo si sfati il mito-giappone.
Quanto all'Italia, noi abbiamo certi problemi (gravissimi), anche il Giappone purtroppo ne ha altri.
Un caro saluto e spero non prenderai questo post come un attacco. In caso me ne scuso.
I giapponesi saranno anche dei grandi lavoratori che danno la vita per il paese, ma caspita, sono stati davvero degli idioti a costruire 55 centrali nucleari sopra un territorio altamente sismico(cintura di fuoco). A quanto pare le bombe atomiche non hanno eliminato la pazzia radicata nei loro cervelli...
>Mamoru> Grazie mille per il link! Seguo sempre con molto interesse il vostro blog! Questo era un post un po' più elettricamente sentimentale che elettricamente tecnico, anche se volessi non raggiungerei il vostro livello di dettagli tecnici!!
>Anonimo> Vuoi commentare su nicolaingiappone ma non sei iscritto nè vuoi saperne di iscriverti a Blogger? Nella sezione "Scegli un'identità" qui sotto seleziona "Nome/URL", poi scrivi il tuo nome o il tuo nickname nel campo "Nome" e il tuo indirizzo mail, o l'indirizzo del tuo sito, o anche niente nel campo "URL". E' prima di tutto una questione di educazione, poi di trasparenza e di buona fede.
Gli Italiani avrebbero fatto lo stesso? Ti faccio un esempio: io vivo a Cagliari, dove la raccolta differenziata stenta a decollare anche per la scarsa voglia della popolazione ad adeguarcisi. Ci sono paesetti attorno a Cagliari dove la raccolta differenziata è quasi al 100%: bene, gli abitanti di questi paesetti pur di non rompersi le palle a differenziare la spazzatura caricano i bustoni neri di spazzatura in auto e vengono a Cagliari a buttare la loro spazzatura non differenziata. Si dà il caso che davanti a casa di mia madre ci sia un cassonetto, ed assisto tutti i giorni a questa processione. Questi cittadini risparmierebbero energia elettrica di loro spontanea iniziativa e con entusiasmo? Penso di no. Quello che manca in Italia è l'amore per il bene comune e una sana edicazione civica, oltre a mille altre cose che elencherei in maniera troppo lunga.
Certo in Giappone ci sono mille problemi, ci sono pure quelli allergici alle regole, come accade dappertutto, ma il risultato è stato raggiunto con successo.
Le mie affermazioni sugli Italiani non sono gratuite purtroppo ma pagate duramente con la frustrazione di vivere tutti i giorni in questo paese e di essere in balia di maleducati nei migliori dei casi, e di delinquenti o aspiranti tali nel resto dei casi.
>Fabia> Grande Evangelion!
>Carmelo> Ma no figurati, ti voglio bene anche io e accetto volentieri la tua opinione!
Il mio blog è enorme ormai e quindi qualcosa è scivolata via nei meandri dei server di Google, ma oltre a parlare SOLO di Giappone (questi post infatti sono contrassegnati come "off topic") ne ho parlato pure male diverse volte e sempre comunque con un approccio oggettivo e contingente all'argomento trattato, e comunque sempre atteggiamento estremamente critico e spero bilanciato. Se hai voglia ti linko alcuni post da me scritti in tempi non sospetti sulle schifezze del Giappone:
http://nicolaingiappone.blogspot.com/2007/12/i-fascisti-giapponesi.html
http://nicolaingiappone.blogspot.com/2007/12/la-polizia-giapponese.html
http://nicolaingiappone.blogspot.com/2009/11/i-lati-oscuri-del-giappone-intervista.html
Ho poi pronto o quasi un post sul bullismo in Giappone, e "ne ho in serbo altre fortissime" :D Penso e ho sempre detto che il Giappone ha problemi forse non gravi come i nostri ma per la mentalità ed il tipo do vita che sono abituato a vivere ho seri dubbi sul fatto che mi ci troverei straordinariamente bene, ne è la prova il fatto che fin'ora ci ho fatto il turista, non il residente. E poi su questo penso che tu abbia moooolto più da dire di me! :)
Ciao bello un saluto ad Aki e all'erede!! :)
>Anonimo 2> Vuoi commentare su nicolaingiappone ma non sei iscritto nè vuoi saperne di iscriverti a Blogger? Nella sezione "Scegli un'identità" qui sotto seleziona "Nome/URL", poi scrivi il tuo nome o il tuo nickname nel campo "Nome" e il tuo indirizzo mail, o l'indirizzo del tuo sito, o anche niente nel campo "URL". E' prima di tutto una questione di educazione, poi di trasparenza e di buona fede.
Sul fatto delle centrali sono d'accordissimo, non dovrebbero esserci. Sulla bomba atomica, questa te la potevi davvero risparmiare, dovresti vergognarti di quello che dici.
Quello che manca in Italia è l'amore per il bene comune e una sana edicazione civica, oltre a mille altre cose che elencherei in maniera troppo lunga.
Le mie affermazioni sugli Italiani non sono gratuite purtroppo ma pagate duramente con la frustrazione di vivere tutti i giorni in questo paese e di essere in balia di maleducati nei migliori dei casi, e di delinquenti o aspiranti tali nel resto dei casi.
Sono d'accordo con Nicola.
Non voglio denigrare il nostro paese che ha i suoi lati positivi di cui essere orgogliosi, ma in generale le persone se ne fregano delle regole e pensano solo al proprio bene ignorando se questo possa ledere qualcun altro. Non c'è senso civico, educazione e quel che è peggio, rispetto.
Io davvero penso che la mentalità sia quella di approfittare e "aggirare" le regole...ahimè lo vedo sempre di più nel mio quotidiano e spesso io passo da stupida perchè ragiono e tento di pormi diversamente.
E' chiaro che ciascun popolo ha pregi e difetti, io non penso che i giapponesi siano perfetti, ma ammiro il loro rispetto delle regole, il loro rigore e il loro senso civico comune.
PS. ... e comunque Evangelion è sempre Evangelion ... come tutti gli anime e i manga giapponesi del resto! ... qualcuno viene a Torino Comics?
Mi dispiace ragazzi.I pregi e i difetti dei due popoli li conosco bene. Continuo a sostenere che in caso di necessità gli italiani avrebebro fatto nè più nè meno dei giapponesi. Non avrebbero abbandonato il loro paese, avrebbero aiutato e messo in pericolo la propria vita per trovare sopravvissuti o per evitare altri danni (vi dice neinte L'Aquila? Vi dicono niente le donne di lampedusa che hanno portato coperte, cibo e aiuto a quelel povere donne che hanno partorito in mare?).E qui si tratta di umanità, non di nazionalità. Per usare un esempio neutro: vi siete dimenticati i pompieri morti nelle torri gemelle per salvare gli altri? O tutti i volontari che si sono riversati su New Orleans per dare una mano? Quindi se dobbiamo parlare di ciò che di buono si è visto in Giappone in questi giorni sono d'accordo, ma non lo sono quando si fanno illazioni su "gli italiani non lo avrebebro fatto" perchè non sarebbe vero.Avete visto il servizio di Report di qualche settimana fa? Un servizio fatto molto bene, senza sensazionalismi. La troupe ha intervistato due anziani all'interno di unun centro sfollati, dicevano di essere stati qualche giorno dal figlio e poi per non disturbare si sono spostati nella palestra. Ora, ditemi voi quale italiano, con un tetto sulla testa, avrebbe permesso che i genitori stessero in un centro sfollati? E quando rispondete siate sinceri con voi stessi.
>Anonimo 3> Vuoi commentare su nicolaingiappone ma non sei iscritto nè vuoi saperne di iscriverti a Blogger? Nella sezione "Scegli un'identità" qui sotto seleziona "Nome/URL", poi scrivi il tuo nome o il tuo nickname nel campo "Nome" e il tuo indirizzo mail, o l'indirizzo del tuo sito, o anche niente nel campo "URL". Firmare i commenti è prima di tutto una questione di educazione, poi di trasparenza e di buona fede.
Qui si parla della situazione specifica del risparmio energetico da parte dei Giapponesi: il risparmio energetico era una necessità ma non era certo obbligatorio, ma l'hanno fatto con entusiasmo: In Italia, posso farti l'esempio della raccolta differenziata, che pur essendo obbligatoria nessuno la fa, o del semplice buttare la cenere della sigaretta o il mozzicone della stessa acceso per terra; lasciare l'automobile accesa per diverso tempo solo per tenere l'abitacolo fresco d'estate con l'aria condizionata, etc. Sono abitudini diffuse che denotano una scarsa o nulla cultura ecologica e del risparmio nel nostro paese. Per quanto riguarda i vecchietti nel centro sfollati di Report: la cultura Giapponese è diversa da quella Italiana per quanto riguarda i rapporti interpersonali tra i membri della famiglia. In Giappone a 18 anni cada il mondo te ne devi andare di casa, e non è cattiveria dei genitori, è la loro cultura, ce la devi fare con le tue gambe senza pesare sulle spalle dei tuoi genitori, e così via: penso che quei due signori anziani non li avrebbe smossi nemmeno un buldozzer da quel centro di sfollati, perchè l'hanno voluto loro. Vogliamo invece parlare degli Italiani che anche senza tsunami dopo aver fatto i "bamboccioni" fino a 40 anni parcheggiano i loro genitori anziani nelle case di riposo e li dimenticano lì?
Nicola, io credo che dovresti venire a vivere in Giappone per qualche tempo liberandoti della mentalità del turista, anche se veterano. In questo modo impareresti a conoscere meglio la realtà e certe affermazioni non le faresti più: a) Qui in Giappone sono moltissimi e in allarmante aumento i giovani, ragazzi e ragazze senza distinzione ma anche adulti con tanto di lavoro che rimangono a vivere con i genitori sino a tarda età per potere spendere lo stipendio in oggetti, videogame, viaggi o altro, o anche solo perché non gli va di lavorare, tanto c’è la pensione “dei vecchi” e non bisogna farsi da mangiare no? Di mammoni non ci sono solo gli italiani. b) La prossima volta cerca di spendere più tempo nelle periferie e tenere gli occhi bene aprti: di mozziconi per terra ne vedrai a non finire, così come vedrai spazzatura a non finire ben incastrata nelle siepi (anche a Ginza) o abbandonata nei fiumi o in riva al mare (sotto casa mia scorre un bel torrente di acque fresche e pulitissime sempre ben rifornito di lavatrici, frigoriferi, gomme d'auto, scatole di polistirolo e via dicendo). Nei centri cittadini c'è sempre qualcuno che pulisce per mantenere il decoro dei negozi e non spaventare clienti o stranieri; questa pulizia impressiona molto il turista, ma chi in Giappone ci vive da molti anni sa che le cose sono un po’ diverse, c) Sono certo che avrai notato anche tu che in pieno inverno o in piena estate tutti (o quasi) i taxi davanti alle stazioni hanno sempre il motore acceso. Posso anche capirli questi tassisti, per carità, tant’è. Per non parlare dei moltissimi trasfertisti che mangiano e dormono in auto ovunque gli capiti, naturalmente sempre con il motore acceso, tanto la benzina la paga la ditta.
Se vogliamo farne una questione di proporzioni sono d'accordo, ma ciò non toglie che la tanto decantata mentalità ecologica giapponese sia solo un mito da turisti e solo un ricordo del passato, ammesso che anche da questo punto di vista in passato fossero stati migliori. Ma a cosa gli è servito inventare lo Shintoismo che al contrario predica l'armonia con la natura?
Di paragoni possiamo continuare a farne sin che vuoi; a volte ne escono vicenti i giapponesi e a volte gli italiani, spesso nessuno dei due.
>Mario> Il post in questione parlava del risparmio energetico e dell'attenzione dei Giapponesi nei confronti dell'ambiente: per quanto riguarda quest'aspetto, penso che il Giappone batta l'Italia, è un dato oggettivo. Posso anche fare esempi poco felici per spiegarlo vista la mia scarsa esperienza di vita nel Sol Levante, ma almeno questo devi pur ammetterlo. La mia ragazza abita in periferia a Tokyo e in un mese di permanenza l'anno scorso lì non ho MAI visto un mozzicone di sigaretta per terra: ne avevo visto qualcuno a Kyoto (città che disprezzo profondamente) e ad Osaka, e anche a Shibuya di notte tardi, ma se dovessimo fare una proporzione con l'Italia, il Giappone vince.
Frequentando nippofili di ogni genere, invece, ne ho conosciuto tanti di Italiani residenti in Giappone, stanchi e frustrati dal posto dove vivono a tal punto da disprezzarlo con tutte le loro forze. Se proprio ci state così male in Giappone perchè non tornate nel Bel Paese a nuotare nel letame assieme ai vostri connazionali? Capireste che forse è meglio stare lì dove siete...
>Nicolacassa ha detto> Il post in questione parlava del risparmio energetico e dell'attenzione dei Giapponesi nei confronti dell'ambiente: per quanto riguarda quest'aspetto, penso che il Giappone batta l'Italia, è un dato oggettivo.
Ho semplicemente risposto ad alcuni tuoi commenti concreti, solo per farti capire che il Giappone in fondo lo conosci solo da turista, quindi superficialmente nonostante i numerosi viaggi e la ragazza giapponese. Lo so anch’io che in fatto di risparmio energetico il Giappone batte l’Italia, ma con le tecnologie e soprattutto la cultura che ha (aveva?) potrebbe permettersi ben di più; e lo farebbe molto meglio se collaborassero molti più giapponesi con la giusta mentalità, come in certi paesi europei dai quali il Giappone sono certo abbia qualcosa da imparare. Non hai idea di quanto questo mi faccia arrabbiare e molti giapponesi che conosco non ne capiscono il perché. Proprio in questo periodo post-terremoto molti si rendono finalmente conto che in fondo non era necessario né utile sprecare così tanta energia elettrica e benzina. Spero che questa sia un’intima convinzione e che, soprattutto, duri nel tempo. Tuttavia, se da un lato sono fiducioso che questo nuovo tipo di mentalità possa riuscire a prendere piede, per quello del rispetto per l’ambiente sono un po più pessimista perché di esempi negativi ne vedo un giorno sì e uno no, e non solo guardando nel torrente che scorre sotto casa. Ad esempio, non hai mai sentito dire quanto sia sporco il Monte Fuji, candidato Unesco e orgoglio di ogni giapponese? La tua ragazza che vive qui dovrebbe saperlo perché è un tema piuttosto ricorrente. Nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione, se non fosse per le centinaia di volontari che ogni anno lo vanno a ripulire di tutta l’immondizia lasciata dai turisti *giapponesi* (nessun straniero che vive qui né tanto meno i turisti si permettono di trattarlo così male, te l’assicuro), oppure dai ninja delle scorie urbane e industriali, sarebbe sì un vero letamaio da fare invidia a quelli italiani.
>Nicolacassa ha detto> …ne ho conosciuto tanti di Italiani residenti in Giappone, stanchi e frustrati dal posto dove vivono a tal punto da disprezzarlo con tutte le loro forze. Se proprio ci state così male in Giappone perchè non tornate nel Bel Paese a nuotare nel letame assieme ai vostri connazionali?
Stanco e frustrato dici tu? Lo sapevo che saremmo giunti a questo. Qui, mi dispiace dirlo, hai dimostrato di non avere capito nulla di (molti di) noi italiani che vivono in Giappone da lungo tempo e che *nonostante tutto* questo paese lo amano, anche se con gli alti e i bassi che un paese dalle forti contraddizioni come questo impone. Ma se lo critichiamo è proprio perché lo vorremmo ancor migliore. E sappiamo anche che i giapponesi imparerebbero prima degli italiani se solo lo volessero e/o fossero guidati da persone illuminate. Personalmente posso dire di essere a volte stanco, questo sì, ma NON frustrato, perché avrei comunque almeno un’alternativa decente. Però rimango qui, anche se mentre scrivo sento una lieve scossa di terremoto che mi ricorda che questo maledetto problema in un altro paese non l’avrei. Visto che ami tanto il Giappone e hai una ragazza giapponese potrei anche chiederti perché preferisci continuare a vivere nel letamaio italiano, o come un po’ esageratamente lo chiami tu, ma in fondo non sono affari miei. Però ti prego di continuare a scrivere sul Giappone. Molte cose le dici giuste e e le dici bene e, più che altro, paradossalmente servono proprio a noi italiani quasi naturalizzati a ricordarci le buone cose che qui abbiamo ma che col tempo abbiamo scordato.
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