domenica 20 marzo 2011

Apriamo gli occhi, seconda parte. La verità sull'emergenza umanitaria nel Tōhoku e sullo stato degli aiuti

(qui la prima e la terza parte..)

Il terremoto di per sè ha creato solo lievi danni, ma il seguente Tsunami è stato la vera tragedia. Un'onda di alcuni metri di altezza (l'altezza dell'onda era variabile a seconda delle aree colpite, la più alta, 7,3 metri, si è schiantata su Sōma) ha colpito la costa Pacifica della regione del Tōhoku, a nord di Tōkyō, provocando i danni che conosciamo tutti benissimo.

(Screenshot da Repubblica.it) I giornali si sono scatenati per giorni con reportage dall'area disastrata, storie di morte, distruzione, disperazione. Beh, leggendo i giornali, c'è solo un fradicio deserto innevato di morte, distruzione, disperazione e nient'altro nel Tohoku. Qui sopra un esempio dal sito di Repubblica, assieme al Fatto Quotidiano uno dei giornali più catastrofisti in assoluto: in particolare, lo screenshot mostra una specie di slideshow interattivo chiamato "Le voci dall'orrore", un format di successo visto che è giunto già alla quarta puntata.

Dunque, secondo i giornali ci sono migliaia di sfollati senza cibo, acqua, energia elettrica, benzina, coperte, combustibile per il riscaldamento? Centinaia di persone bloccate sulle montagne senza la possibilità di muoversi e senza cibo?

In effetti l'emergenza umanitaria c'è: centinaia di migliaia di persone sono ricoverate in rifugi di emergenza come scuole, ospedali, capannoni; mancano cibo, acqua, generi di prima necessità come coperte o medicine; mancano le bare per riporre i cadaveri e spesso i rifugiati condividono una palestra scolastica coi loro morti.

Ma c'è qualcosa che nè i giornali nè la TV hanno mai o quasi mai citato...

(Picture by U.S. Pacific Fleet Command, U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist Seaman Nicholas A. Groesch/Released - from Flickr) Forse alcuni di voi leggeranno questo nome per la prima volta: nel Tōhoku è in corso la gigantesca トモダチ作戦(Tomodachi sakusen - Operazione Tomodachi), che in Giapponese vuol dire "Amici", messa in atto dagli USA coinvolgendo l'intero gruppo navale (10 navi) a seguito della portaerei USS Ronald Reagan (CVN-76), utilizzata anche come base di rifornimento per gli elicotteri dell'esercito Giapponese impegnati nelle operazioni di soccorso.

(Picture by U.S. Pacific Fleet Command, U.S. Navy photo by Lt. Louis Butler/Released - from Flickr) Oltre alla portaerei Reagan con il suo gruppo da combattimento nello scenario sono state dislocate le fregate USS McCampbell (DDG-85) e USS Curtis Wilbur (DDG-54) coi loro elicotteri per la ricerca ed il soccorso; le navi da invasione USS Essex (LHD-2) e USS Germantown (LSD-42) con a bordo l'intero 31° Marine Expeditionary Unit completamente a disposizione per le operazioni di soccorso; la USS Blue Ridge (LCC-19) che a Singapore è stata riempita di materiale per i soccorsi prima di essere spedita al largo del Tōhoku, la nave da trasporto anfibio USS Tortuga (LSD-46)(nella foto qui sopra ancorata al largo di Ominato) che dall'Hokkaido ha trasportato 300 operatori di protezione civile Giapponesi con 90 mezzi per i soccorsi; sei aeromobili da trasporto tattico KC-130J del VMGR-152 e otto elicotteri da trasporto tattico CH-46E del HMM-265 provenienti dalla base di Futenma, a Okinawa, sono stati resi diponibili per le operazioni; la nave civile veloce MV Westpac Express è stata noleggiata dal Corpo Dei Marines per trasportare materiale facendo la spola tra Okinawa e le zone colpite dal disastro; la US Air Force ha messo a diposizione un KC-135 Stratotanker e due C-17A Globemaster per le operazioni di trasporto; il US Army ha messo a disposizione un numero imprecisato di elicotteri Sikorsky UH-60 Black Hawk per le operazioni di search and rescue.

(Picture by U.S. Pacific Fleet Command, U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist 2nd Class Devon Dow/Released - from Flickr) Un grande dispiegamento di uomini e mezzi è all'opera sul campo, oltrechè per la ricerca ed il soccorso, anche per le operazioni di ripulitura e ricostruzione. Qui sopra il geniere di seconda classe Robert Bannister, di Chicago, è al lavoro con la sua squadra ad Hachinoe.

(Picture by U.S. Pacific Fleet Command, U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist 3rd Class Kevin B. Gray/Released - from Flickr) Il Chief Naval Air Crewman Steven Sinclair, del Black Knights of Helicopter Anti Submarine Squadron HS-4 (US Navy) abbraccia un cittadino Giapponese che lo ringrazia in lacrime per l'aiuto offerto nel portare viveri ed aiuti con l'elicottero in una zona colpita dallo tsunami.

Per chi fosse interessato a vedere altre di queste toccanti immagini la Marina degli Stati Uniti ha aperto un bellissimo photostream nel quale vengono costantemente caricate le foto dell'operazione Tomodachi. Il Corpo Dei Marines degli Stati Uniti ha fatto altrettanto per quanto riguarda le proprie operazioni umanitarie nell'area.

(Picture by U.S. Pacific Fleet Command, U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist 1st Class Matthew M. Bradley/Released - from Flickr) All'operazione partecipano anche i corpi specialistici civili California Task Force 2, Virginia Task Force 1 e un nutrito gruppo di uomini del Fairfax County Fire and Rescue Department (nella foto foto qui sopra uno dei componenti di quest'ultima squadra all'opera a Ofunato) per il search and rescue urbano.

Oltre gli USA altri 33 paesi hanno contribuito con l'invio di uomini, mezzi o con ingenti donazioni alla causa: ecco l'elenco (dati tradotti da Wikipedia):

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Afghanistan: la città di Kandahar ha donato 50.000 dollari.

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Australia: ha allestito la fregata HMAS Sydney e la nave da sbarco pesante HMAS Tobruk con elicotteri e i team di ingegneri dell'esercito Australiano e medici; 76 uomini del Fire and Rescue NSW, alcuni provenienti dallo scenario del terremoto NeoZelandese, con 20 tonnellate di equipaggiamento di soccorso; un C-17A Globemaster è permanentemente schierato in Giappone per supporto alle operazioni.

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Azerbaijan: il governo ha donato 1.000.000 di dollari.

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Bangladesh: ha spedito un team di ricerca e soccorso con una squadra di medici.

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Cambogia: ha donato 100.000 dollari.

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Canada: Inizialmente ha offerto un team di 17 esperti di identificazione-vittime ed equipaggiamento di decontaminazione chimica, biologica, radiologica e nucleare. Il primo ministro Stephen Harper ha offerto uomini e mezzi dell'aeronautica Canadese con capacità ingegneristiche e mediche; 25.000 coperte termiche in lana e maschere sono state spedite il 16 marzo. Solo la Croce Rossa Canadese ha raccolto oltre 6.000.000 di dollari in aiuti.

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Cina: non tutti lo sanno ma un giorno prima del terremoto Giapponese la Cina ha sofferto un grave terremoto nella regione dello Yunnan, in cui 25 persone hanno perso la vita: nonostante ciò la Cina ha spedito 167.000 dollari di aiuti e un team di 15 persone. Il 13 marzo lo stato ha spedito 4.570.000 dollari di ulteriori aiuti, 20.000 tonnellate di combustibile (10.000 di benzina e 10.000 di diesel). La nave ospedale Peace Ark è in attesa di partire da Zhoushan.

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Timor Est: ha inviato 100 uomini per la rimozione delle macerie.

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Estonia: ha donato 200.000€.

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Francia: ha spedito un team di 134 persone che include unità cinofile.

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Germania: ha spedito tecnici specializzati in ricerca e soccorso della Technisches Hilfswerk; il centro aerospaziale tedesco ha messo a disposizione i satelliti TerraSAR-X- e RapidEye per il monitoraggio della zona colpita.

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Ungheria: ha spedito 12 uomini specializzati in ricerca e soccorso.

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India: ha spedito 22 tonnellate di coperte termiche in lana e capi d'abbigliamento.

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Indonesia: ha spedito personale per ricerca e soccorso, medici e rifornimenti: il governo ha donato 2.000.000 di dollari.

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Israele: ha spedito membri delle organizzazioni umanitarie IsraAID e ZAKA specializzati in ricerca e soccorso, logistica, emergenza medica e specialisti idrici.

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Corea del Sud: è stata la prima nazione a fornire soccorritori. Il primo team era composto da 5 soccorritori, 2 cani da ricerca, il 14 marzo è stato spedito un secondo team composto da 102 soccorritori. Altri 100 soccorritori sono in attesa di una richiesta da parte del governo Giapponese. Il governo Coreano ha messo a disposizione altri 1000 uomini su richiesta; inoltre sta spedendo deli quantitativi di Borio per spegnere le reazioni nucleari. La provincia Coreana del Gyeonggi-do ha offerto 1.000.000 di dollari in aiuti.

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Laos: ha donato 100.000 dollari in aiuti.

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Macedonia: ha donato 100.000 dollari in aiuti.

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Malesia: ha spedito un team di ricerca e soccorso con dottori e assistenti medici.

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Maldive: il governo ha spedito 90.000 barattoli di tonno per le popolazioni colpite.

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Messico: ha spedito 8 specialisti di ricerca e soccorso, 5 cani da ricerca e 2 specialisti ingegneri.

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Mongolia: ha donato 1.000.000 di dollari in aiuti e ha spedito un team compostto da 12 membri per la ricerca e il soccorso.

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Nuova Zelanda: ha spedito un team di ricerca e soccorso direttamente dallo scenario del terremoto di Christchurch e 15 tonnellate di equipaggiamento di soccorso.

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Pakistan: ha spedito 15 persone per il soccorso e cibo.

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Filippine: ha spedito 41 persone per la ricerca e il soccorso, un aereo da trasporto C-130 e il suo equipaggio. Il governo ha donato 250.000 dollari in aiuti.

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Russia: la compagnia Gazprom ha fornito quantitativi addizionali di gas nelle forniture delle regioni colpite, e sta per spedirne altre 150.000 tonnellate; un elicottero Mi-26 e 50 operatori per la ricerca e il soccorso. Un aeromobile da trasporto Il-76 è pronto a portare in Giappone altri 50 soccorritori, 3 veicoli di soccorso e l'equipaggiamento necessario. La compagnia di soccorso russa EMERCOM ha offerto 40 persone con 3 cani da ricerca; ha spedito in Giappone gli estintori utilizzati nel disastro di Chernobyl. Attualmente il gruppo russo è il più numeroso nello scenario con 161 persone.

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Serbia: ha inviato una divisione di ricerca e soccorso; la città di Prokuplje ha offerto 10.000 euro di aiuti.

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Singapore: ha spedito un team di ricerca e soccorso.

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Sri-Lanka: ha annunciato 1.000.000 di dollari in aiuti.

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Taiwan: ha procurato 372.000.000 di dollari in aiuti combinando le donazioni governative con le donazioni procurate da privati. Il presidente Ma Ying-Jeou ha richiesto al ministero degli affari esteri la donazione di altri 3.300.000 dollari di dollari; il terzo e il quarto giorno dopo il terremoto sono stati spediti 35 e 28 uomini specializzati nel soccorso. Scuole, organizzazioni umanitarie, eventi benefici e concerti hanno raccolto, da soli, 41.000.000 di dollari dai cittadini. Dal 14 marzo il governo ha spedito in continuazione coperte, generatori d'emergenza, sacchi a pelo, vestiti, cibo, bevande e tende per le vittime.

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Thailandia: ha donato 6.600.000 dollari, 15.000 tonnellate di riso, cibo in conserva e generi di necessità come vestiti e coperte. Ha inviato un team di 35 persone con esperti per la ricerca e il soccorso, medici in grado di parlare Giapponese e cani per la ricerca.

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Gran Bretagna: ha spedito 70 soccorritori con 2 cani per la ricerca, un team medico di supporto e 11 tonnellate di equipaggiamento specialistico per il soccorso.

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Vietnam: il governo ha offerto 200.000 dollari in aiuti finanziari.

[QUI trovate tutte le fonti dei dati sopracitati]

Sono innumerevoli le iniziative private, e delle associazioni umanitarie non governative e sarebbe difficile citarle tutte, ma
purtroppo bisogna notare che in questo lungo elenco manca l'Italia. L'Italia...beh alcune fonti riportano che l'Italia avrebbe offerto il suo aiuto, ma i Giapponesi avrebbero risposto di preferire aiuti da paesi limitrofi (anche se la lista qui sopra dimostra che tanti paesi anche non limitrofi e più lontani dell'Italia, ad esempio Timor Est, hanno portato il loro aiuto).

In effetti la Protezione Civile Italiana il 15 marzo, ben quattro giorni dopo la catastrofe, ha mandato una squadra in missione a Tokyo (con un volo di linea Alitalia, e
scommetto i testicoli che hanno viaggiato in classe Magnifica...), e ben lontana dalle zone colpite dal disastro: scopo della missione, cito testualmente "Supportare l'Ambasciata italiana a Tokyo e valutare, in accordo con le autorità locali, il contributo del nostro Paese sono gli obiettivi della missione, coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri".

Cioè, "
il nulla".

Il 19 marzo, tre di questi esperti erano già di ritorno: risultato della missione, cito testualmente "
Il team italiano, coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, ha concentrato le proprie attività nella zona di Tokyo in supporto all’Ambasciata italiana. Il team si è mantenuto costantemente in contatto con le squadre europee e con il coordinamento delle Nazioni Unite per definire al meglio il quadro della situazione e delle esigenze. Le autorità giapponesi hanno manifestato apprezzamento per la puntualità dell'Italia nel rispettare tempi e modalità d'intervento da esse richiesti. Durante la permanenza a Tokyo il team italiano ha collaborato con le autorità giapponesi anche per valutare l'eventuale contributo che potrà fornire il nostro Paese, in accordo con l'Unione Europea e le Nazioni Unite".

Cioè, "il nulla".

(Immagine dal sito della Protezione Civile) I rappresentanti dei Vigili Del Fuoco invece hanno misurato la radioattività dell'atmosfera a Tokyo, e sono rimasti lì per continuare le misurazioni. Ecco uno dei nostri eroi sul tetto dell'ambasciata Italiana con un misuratore di radioattività. Beh, l'utilità di questa missione? Nessuna. A Tokyo hanno tanti contatori Geiger e tanti tecnici esperti. I nostri eroi si sono affrettati a dichiarare che la radioattività di Tokyo è di sei volte inferiore a quella di Roma, dando ossigeno alla politica nucleare del Governo Italiano. Ma poi?

...poi, "
il nulla".

Questa missione, costata sicuramente diverse decine di migliaia di euro tra biglietti aerei e alberghi di lusso non ha avuto nessuna utilità umanitaria e sociale, non è neanche servita a gestire e ad aiutare tutti gli Italiani impauriti che, a causa delle terrificanti campagne di stampa Italiane volevano scappare a gambe levate dal Giappone. I connazionali sono stati invece abbandonati alle cure della sola ambasciata, a segreterie telefoniche e a spazientite e disinteressate impiegate del ministero degli esteri che non sapevano pronunciare i nomi dei luoghi da cui i connazionali chiamavano e neppure sanno dov'è il Giappone. Ma questo è un argomento che tratteremo meglio nelle prossime puntate.

Personalmente sospetto che i Giapponesi vogliano, a ragione, tener lontani gli affaristi-amichetti-mafiosetti-furbetti Italiani che arriverebbero lì come hanno fatto a L'Aquila, come hanno fatto ad Haiti.

Il Giappone se la sta cavando benissimo con tutto il mondo lì a collaborare, e può fare a meno degli "esperti" Italiani. Ma questo i giornali non lo dicono.

E perchè nessuno parla della situazione nelle zone vicine a Fukushima? La radioattività c'è solo a Tokyo? Forse gli sfollati nel Tohoku e il loro cibo, la loro acqua sono "radioattivamente meno importanti" del pizzaiolo Italiano che va via da Tokyo, o di questa cazzo di orchestra del Maggio Fiorentino della quale ne abbiamo piene le palle?

La verità è che nessuno è andato lì per raccontarlo: lì si rischia sul serio. E adesso che la temperatura dei reattori sta finalmente scendendo, i cadaveri sono freddi e chiusi nelle casse, le lacrime sono asciutte e gli abitanti del Tōhoku hanno davanti solo tanti anni di duro lavoro, i giornalisti hanno lasciato il Giappone per raccontare altre tragedie.

Dedico questo post a Ilaria Alpi, morta ammazzata assieme al suo operatore Miran Hrovatin esattamente 17 anni fa in Somalia, mentre faceva del vero giornalismo.

(Continua...)

24 commenti:

sanzone loredana ha detto...

Sempre più delusa di essere italiana.... siamo una vergogna....

airun ha detto...

Articolo interessante. Da testimone diretto dell'accaduto, trovo condivisibili le critiche nei confronti di un certo "sciacallaggio dell'informazione" (oltretutto fuorviante), che puntualmente si presenta sulla scena dei disastri in ogni parte del globo terrestre, esaltando con veemenza i toni catastrofistici, e magari tralasciando quegli aspetti di tragedia vera, che evidentemente non fanno notizia, o non sono altrettanto eclatanti.
Mentre degli aiuti americani nelle trasmissioni TV, o nei giornali, neanche l'ombra, perche' mi domando(?). Lo sono venuto a sapere per vie traverse.
Per non parlare della pressocche' inesistente assistenza da parte delle autorita' italiane nei confronti, non solo delle vittime della calamita', ma tanto meno dei connazionali residenti. Voglio dire, dopo una settimana di costante, vibrante tensione dovuta a una situazione critica, venutasi a creare all'indomani di un cataclisma di notevole portata, sull'orlo della catastrofe, mi sento fare una telefonatina da parte di un impiegato dell'ambasciiata, dal tono alquanto scocciato, che mi domanda se nel caso di un eventuale operazione di evacuazione sarei stato interessato oppure no. Si trattava di un semplice sondaggio; come se il rischio vero fosse lontano anni luce. Sono rimasto basito...
Quando gia' dal giorno dopo il terremoto, ambasciate di altri paesi avevano divulgato comunicati sull'evacuazione da zone a rischio.

Fabia ha detto...

... l'indimenticabile e unica Ilaria Alpi ...

Dopo tanti giorni di ansia, sono contenta di leggere che tanti paesi hanno contribuito ad aiutare il Giappone economicamente e fisicamente sul posto. Avevo bisogno (parlo per me, ma non sarò di sicuro l'unica) di queste notizie.

E' davvero irritante (per non dire altro e mantenere un certo contegno) il fatto che, proprio adesso, che inizia il lavoro duro di ricostruzione, di consapevolezza per la perdita dei propri familiari e della propria casa, adesso che l'opinione pubblica andrebbe sensibilizzata ulteriormente per dare un contributo reale alla causa (e non "il nulla"), i media abbiano spostato l'attenzione su altri argomenti. D'accordo, ci sono altri problemi, ma siamo passati dalla modalità AttenzioneGiappone360Gradi: ON a AttenzioneGiappone360Gradi: OFF!!

Nicola grazie tante per il tuo scrupoloso lavoro informativo e attento ai "PARTICOLARI IMPORTANTI".

Anonimo ha detto...

grazie nicola m(_ _)m
Come sempre i tuoi post sono impeccabili per precisione e contenuti^^!
Tutta la mia stima ai giapponesi in primo luogo, che stanno affrontando la cosa come solo loro sono in grado di fare, a testa alta.Stima anche a chi sta dando aiuto concreto al giappone, a chi si sta mobilitando nel suo piccolo, a voi blogger che fornite fonti veritiere e ci tenete aggiornati sul vero stato delle cose e a tutte le fonti di informazioni veritiere ed oggettive.
Credo che , indifferentemente da quello che urlano sulle nostre tv i nostri "esperti" giornalisti, nel nostro piccolo, possiamo contribuire per sostenere questo grande popolo...anche solo con un pensiero^^.D'altronde sono sempre i giapponesi che ci insegnano il significato dello stare uniti.
Se prima amavo e nutrivo amore per il paese del sol levante e per il suo meraviglioso popolo, adesso non riesco neanche ad esprimere a parole quello che provo per loro.
Ma non me ne stupisco più di tanto, in fondo io,voi e tanti altri abbiamo fatto lo sforzo di conoscere questa cultura, e a me personalmente ha dato e continua a dare tanto.
Maruko

Luca da Osaka (ora in Tokyo) ha detto...

Grande nicola.
Le figure di merda del bel paese ormai sono l` unica immagine che ci resta/

Dany ha detto...

Ciao, ho ripreso il tuo articolo sul mio blog :)

http://isoladeimapinguary.blogspot.com/2011/03/apriamo-gli-occhi-la-catastrofe-vista.html

Unknown ha detto...

Sono rimasta senza parole...
Mi vergogno di essere Italiana...
Facevamo più bella figura a non fare niente! -_-

nicolacassa ha detto...

>Loredana> A chi lo dici :(

>Airun> Come al solito disorganizzazione e improvvisazione, il sale della vita deli Italiani :(

>Fabia> Grande Ilaria Alpi. Grazie a te per esserci. Assieme siamo più forti e vinciamo il silenzio!

>Maruko> Grazie mille per i tuoi pensieri e per esserci :)

>Luca> Grazie mille amico mio :)

>Fannie> Esatto, era meglio :)

nicolacassa ha detto...

>Dany> hehe che onore! C'è un piccolo problema: il testo è copiabile a patto di citare la fonte, e tu l'hai fatto, ma non ci si possono fare dei soldi e nel tuo blog ci sono dei banner pubblicitari. Io non guadagno un solo centesimo di euro dal mio lavoro (il mio blog è completamente senza banner pubblicitari) e non posso permettere che qualcun altro possa guadagnare da esso. In questo caso ti posso permettere di citare alcune frasi e rimandare la lettura degli articoli completi sul mio blog con un link, ma non di linkare il testo in toto compresa la formattazione! Spero capirai :)

darshan ha detto...

Grazie per essere passato Nicola ma sono io che ti devo ringraziare per questo articolo e per il tuo supporto e per il tuo amore giapponese m(__)m

si` a me ha sempre girato le palle per come il bel paese fa funzionare le cose ... per questo che sto qua ;)

Mu ha detto...

Nicola, la cosa dell'orchestra del maggio fiorentino ti ha procurato da sola venti minuti di scroscianti applausi. Anche se sono solo a casa. E il resto lo condivido. Gran post.

Luca da Osaka (ora in Tokyo) ha detto...

Nicola, siamo gli unici coglioni che non ci guadagnano con i maledetti banner.
Dobbiamo svegliarci ho ricevuto 10mila visite sul mio blog in un giorno.
Ma continuo a tenere il blog senza banner.
Passione e basta come te.

Dany ha detto...

"nicolacassa ha detto...
>Dany> hehe che onore! C'è un piccolo problema: il testo è copiabile a patto di citare la fonte, e tu l'hai fatto, ma non ci si possono fare dei soldi e nel tuo blog ci sono dei banner pubblicitari..."

Ciao Nicola, ti posso assicurare (ahimè) che da quei banner che sono presenti da più di un anno non ho mai incassato un centesimo... comunque... as you wish :)

Fabia ha detto...

Nicola, dobbiamo vincerlo e lo faremo. Finché ci saranno persone come te e gli altri italiani in Giappone che racconteranno le cose per come sono in realtà, e persone come noi che ti seguono e diffondono, abbiamo la speranza di divulgare una corretta informazione!

P.S. Bello il Maggio Fiorentino, bello, ma dopo un po' ...
:D

um ha detto...

Ottimo post,anche se un po' troppo pacato :)

Anonimo ha detto...

Per correttezza su quella pagina di wikipedia dovrebbero aggiungere per l'Italia che la caritas milano ha donato subito 50,000 euro e avviato una raccolta fondi.
Lo stesso ha fatto la croce rossa italiana sia via sms che con donazioni online.
E la fabbrica del sorriso sta anch'essa raccogliendo fondi per costruire una scuola.

C'è da dire che contrariamente al solito i tg italiani non hanno per niente promosso le iniziative.

A onor del vero quella pagina di wikipedia non menziona nemmeno la Spagna, ma so da amici spagnoli che la loro croce rossa sta facendo raccolte fondi e donazioni.

Detto questo, sicuramente mandare una spedizione a Tokyo è la cosa più inutile del mondo.

Luca da Osaka (ora in Tokyo) ha detto...

Nicola abbiamo riportato il tuo post in link e sfuttato alcune foto.
Ti va bene.

Manu Hikaru ha detto...

L'ignoranza è una brutta bestia...e io ne ho un allevamento!!! Grazie ancora per i chiarimenti, sapere che stanno lavorando tutti così alacremente mi rincuora, anche se so che i giapponesi sono capacissimi a tirarsi su le maniche da soli. Il fatto è che quei servizi dei Tg montati ad arte per far piangere sulle note di Enya mi tormentavano (persino il mio bimbo di 2 anni si commuoveva a vederli, non sto scherzando...al che cambiavo canale)...servissero almeno a qualcosa...

BladeVet ha detto...

FYI
molto interessante
per capire le grandezze in gioco in termini di radiazioni

http://xkcd.com/radiation/

Luca da Osaka (ora in Tokyo) ha detto...

Tar valon io penso una cosa, cosa costa alla croce rossa italiana un contatore online che mostra le donazioni in tempo reale?
Sono sole degli script che conteggiano i dati presi da dei database.
Bene loro non pubblicano nulla e scusa io non mi fido, mi viene da pensare che qualcuno poi ci faccia la cresta, magari anche nelle ditte di telefonia. ecc

Anonimo ha detto...

>>Luca
Quello che tu dici è giustissimo, la caritas la messo.

Cmq, lo scopo del mio post non era quello di spingere nessuno a fidarsi della croce rossa italiana. Volevo solo evidenziare che la pagina di wikipedia aveva tralasciato iniziative italiane e straniere. Anche giapponesi, so di una raccolta fondi avviata da Gackt e un'altra dalla Maverick DC.

Detto questo, lo spreco di fondi è una piaga universale, un'amica thailandese mi disse che molti dei fondi e aiuti arrivati per lo tsunami del 2004 vennero sprecati.

Ognuno ha il diritto di mandare i soldi a chi si fida di più. Io stessa ho fatto la donazione a quella giapponese. Purtroppo non tutti sono avezzi o disposti a fare bonifici online e quelle vie cellulare sono alla portata di tutti.

mamoru ha detto...

Nicola, a mente fredda, l'unica cosa che non condivido e' l'eccessivo astio contro i tecnici della Farnesina, in fondo hanno fatto cio' che gli era stato ordinato di fare e l'hanno fatto bene.
Hanno contribuito a dipanare i dubbi di chi metteva in discussione i dati delle autorita' nipponiche, come hanno fatto anche (e soprattutto) altri paesi e gli stessi cittadini giapponesi.
Le responsabilita' vere sono dei superiori e ci dovrebbe stare una loro fotografia nella pagina a prenne monito.

Sul resto, sai bene, concordo.

nicolacassa ha detto...

>Darshan> Di niente! Grazie a te e piacere di conoscerti :)

>Mu> hehehe grazie mille!

>Luca> Anche io ho fatto diversi record: odio i banner nei siti e nei blog, per questo non li voglio nel mio!

>Dany> Dany ma allora ci guadagna qualcun altro senza che tu lo sappia? Indaga! :) Grazie per la comprensione!

>Fabia> Grazie mille! Il maggio fiorentino? CHE PALLE! :D

>um> Pacato? Urlando non si ottiene nulla non pensi? :)

>tar-valon> Nella pagina citata si parla di aiuti come stato, non come enti privati! Grazie per la segnalazione! Il blog di Gianluca e Kanako ha fatto un post molto interessante con un elenco di donazioni fatte da associazioni private di tutto il mondo! La tua segnalazione sarà molto utile! :)

>Silvio> Grazie mille per il link! :)

>mamoru> Ma io ho parlato dei tecnici della Protezione Civile, quelli sul tetto dell'ambasciata, e ce l'ho certo non contro di loro, ma contro il sistema che li ha inviati lì per nulla a costi come al solito esorbitanti. Lo stesso scopo che li ha visti essere inviati lì su quel tetto è fazioso di per sè: è quello di produrre quella bella notizia che dà respiro al programma nucleare Italiano, "Roma sei volte più radioattiva di Tokyo"...

I tecnici della Farnesina, si li ho citati, ma sono le svogliate e disinteressate telefoniste che si sentono in tutti quei video che girano in rete dare riposte vaghe a disperati Italiani che vogliono tornare in Italia in piena crisi da balle nucleari!!

Grazie mille per essere passato e per aver letto tutto il post, che francamente era lunghetto :D

mamoru ha detto...

Sui video delle telefonate in ambasciata ne ho visto qualcuno e, per una volta nella vita, mi sento di stare dalla parte dell'ambasciata.

Certa gente pretende dallo stato cose che francamente in una situazione simile non puo' dargli.
In un video si vedono questi siciliani che fanno la parte di quelli in pericolo di vita imminente, ma hanno il piglio di REGISTRARE e riprendere una telefonata (illegalmente tra l'altro).
Tutto per estorcere un pulmino per 15 persone e scavalvare di prepotenza gli stessi giapponesi bloccati dai trasporti fermi!

Dico che impararino a stare al mondo, comodo dare la colpa agli altri. Sullo stesso ragionamento a Kazu e Luca dovevano mandare l'elicottero.

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