lunedì 14 gennaio 2008

日本語の表記体系。平仮名(Cenni di scrittura Giapponese: Hiragana)

Precisando che non ho alcun titolo di studio in materia, nè alcuna esperienza di insegnamento in materia, e confermando di non aver alcuna intenzione di insegnare il Giapponese, vorrei scrivere alcuni post sulla lingua Giapponese, che coprano quello che personalmente definisco "il livello pre-scolastico", cioè quelle cose che "se non le sai" non puoi nemmeno entrare in un'aula di Giapponese, in qualsiasi paese questa si trovi. Questa serie di post si chiamerà con la Tag Lingua Giapponese. Avrei cominciato dopo aver esaurito l'argomento Shibuya, ma mi trovo a dover parlare proprio in questo quartiere di negozi di DVD, CD musicali e affini e c'è un aspetto importantissimo da conoscere per poter cercare il prodotto desiderato: conoscere "l'alfabeto Giapponese" se così si può chiamare, e il relativo ordine alfabetico. Per fare questo è necessario parlare dei 仮名(Kana) e in particolare del 平仮名(Hiragana).

Ma cominciamo con ordine: La lingua Giapponese si può scrivere in quattro modi: 漢字(Kanji - Ideogrammi), 平仮名(Hiragana), 片仮名(Katakana), ローマ字(Rōmaji): i primi tre sono i modi di scrittura propri della lingua Giapponese, il quarto è semplicemente la traslitterazione in caratteri latini della stessa lingua. Nella lingua Giapponese corrente Ideogrammi, Hiragana e Katakana convivono nelle stesse parole e nelle stesse frasi.

I Kana, cioè Hiragana e Katakana, sono dei sillabari che coprono tutto lo spettro fonetico della lingua Giapponese: paradossalmente potremo dire che si potrebbe scrivere tutto in Hiragana o in Katakana, ma purtroppo, se in un certo senso questo potrebbe essere di sollievo per uno studente, un Giapponese non capirebbe un piffero da un testo simile, a causa di un mostro chiamato "gli omofoni".

La stessa sillaba può avere centinaia di significati diversi: l'unico modo di distinguerli è assegnare ad ognuno di essi un diverso simbolo, in questo caso un ideogramma: ad esempio, il mio dizionario dà 1645 ideogrammi per la sillaba "ka", 1383 ideogrammi per "ko" e così via: considerando che non vi sono spazi tra le parole e che i segni di interpunzione non aiutano affatto, l'alternanza tra ideogrammi e kana è l'unico modo per capirci qualcosa. Il giapponese è così una lingua che utilizza allo stesso tempo un sistema ideografico, come quello cinese, e un sistema sillabico, come molte lingue antiche. Ecco un esempio fatto su una cavia, cioè me (Ideogrammi, Hiragana, Katakana, Romaji):

ニコラです。29ですよろしくおいします。(Boku wa Nicola desu. 29 sai desu. Yoroshiku onegaishimasu - Mi chiamo Nicola, ho 29 anni, piacere di conoscervi)

Hiragana e Katakana sono allo stesso tempo un utile strumento per i bambini per imparare la pronuncia degli ideogrammi, i testi per bambini in età pre-scolastica sono completamente scritti in hiragana:

Questo libretto mi è stato donato da un'anima pia per facilitare lo studio della lingua, parla della favola della lepre e della tartaruga...grazie!!!

E anche un aiuto per i più grandetti che non sanno leggere tutti gli ideogrammi...

Questo testo è scritto in lingua corrente, cioè ideogrammil Hiragana e Katakana, ma con i 振り仮名(Furigana), cioè delle specie di sottotitoli in Hiragana sopra gli ideogrammi più difficili o insoliti.

Ma veniamo a parlare del sillabario prescolastico per eccellenza, nonchè gloria di particelle verbali, congiunzioni, onorifici, e via dicendo, nonchè rifugio di tutti coloro non ricordano l'ideogramma appropriato o di coloro che non sanno leggerlo: l'Hiragana.

Essendo la lingua Giapponese distante anni luce dalle nostre lingue conosciute, è necessario uno strumento di approccio iniziale: questo è la "traslitteranzione". E' necessario assegnare ai simboli dei suoni, ed è necessario farlo in una maniera logica: il metodo più utilizzato è il ヘボン式ローマ字(Hebon-shiki Rōmaji - Sistema di romanizzazione Hepburn), utilizzato per la prima volta da colui che gli diede il nome, nel 1887, James Curtis Hepburn. La tabella qui sopra riporta la traslitterazione completa dell'Hiragana col sistema Hepburn: le sillabe in rosso sono obsolete e potete anche lasciarle perdere. Il metodo Hepburn è tutt'oggi il metodo più utilizzato dagli studenti di tutto il mondo perchè utilizza una fonetica assolutamente realistica nei confronti del suono della lingua originale, e perchè concede una maggiore facilità di apprendimento agli anglofoni: questo sistema di traslitterazione utilizza la fonetica inglese per le consonanti, e quella italiana per le vocali (nella lingua giapponese vi sono 5 vocali, come in Italiano).

Nonostante il sistema Hepburn non sia il sistema di traslitterazione ufficiale (e ti pareva che permettessero ad uno straniero di traslitterarli...), alcuni enti governativi come il ministero dei trasporti lo applicano per regolamento, ad esempio nei cartelli stradali; templi ed enti turistici fanno altrettanto, per non parlare del sistema ferroviario che applica addirittura una variante chiamata 鉄道掲示基準規程(Railway standard), che pronuncia la "N" sillabica come "M", vedi ad esempio la 新橋駅(Shinbashi-eki - Stazione di Shinbashi) che viene pronunciata "Shimbashi", rendendo la pronuncia se vogliamo più facile per noi Italiani; Il 外務省(Gaimushō - Ministero per gli affari esteri) utilizza il suo standard chiamato 外務省旅券規定, sempre con la pronuncia della "M" al posto della "N" e della sillaba "OH" finale per alcuni cognomi (esempio 佐藤 - Satoh), questo standard è chiamato anche "Passport Hepburn". E' inoltre comune tralasciare la vocale accentata per i dittonghi, ad esempio delle parole Tokyo o Kyoto.

Se avrete a che fare con dei Giapponesi, potreste rimanere interdetti per il loro modo di traslitterare: ad esempio: il vostro amico Yuichiro si scrive "Yuitiro", o la vostra amica vi da appuntamento a "Sibuya" per mangiare un "Tonkatu"...ebbene, non sono impazziti nè vi stanno prendendo in giro: infatti nelle scuole giapponesi non si insegna il metodo Hepburn, ma l'autarchicissimo 訓令式ローマ字(Kunrei-shiki Rōmaji) per gli amici Kunrei, dal 1954. Il Kunrei deriva dal 日本式ローマ字(Nippon-shiki Rōmaji) col quale condivide tutti i concetti tranne pochi dettagli ed è utilizzato esclusivamente dai Giapponesi.

Questa è la tabella dell'Hiragana traslitterato col Kunrei: in rosso le sillabe che differiscono con L'Hepburn. Conoscere questa tabella è praticamente inutile, se non per interpretare alcune sillabe strane traslitterate dai vostri conoscenti Giapponesi.

L'Hiragana, e in minor misura il Katakana, sono la base per: leggere un libro di testo elementare, vedere il nome di una stazione dal treno in corsa, leggere la maggior parte delle insegne dei negozi, cercare qualcosa in ordine alfabetico, poter utilizzare un dizionario elettronico Giapponese (seiko o casio) e via dicendo: l'apprendimento dei due sillabari dovrebbe richiedere un mese di lavoro sostenuto. Prossimamente le tabelle del Katakana!!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande Nicola!
Appena ho un pò di tempo mi metto a studiare così torno in Giappone preparata! :D
Tivviettina

Weltall ha detto...

Mio Dio...c'è veramente da perdersi...cert oche a complicarsi la vita sono proprio bravi ^___*

Mr.Segnalatore ha detto...

Ciao Nicola, stai portando avanti un lavoro grandioso! Meriteresti un premio!

Un saluto!

Mr.Segnalatore

Anonimo ha detto...

Vorrei complimentarmi con te: prima che lo abbandonassi completamente, avrei voluto che il mio blog, una volta completo, fosse come questo. Anche la struttura è come avevo pensato di idearla... hai realizzato quello che avrei voluto fare io! Ma ovviamente in una maniera molto più professionale ed impeccabile.
Complimenti anche per le foto, e per l'intestazione del blog che è davvero scenografica e di grande impatto!
Marco

nicolacassa ha detto...

>Tivviettina> Preparato o no, per me la priorità è di tornarci!!

>Cuggino> Si anche la loro scrittura è incredibile!! Poi ci stupiamo se escono fuori geni come Miike o Kitano!!

>Mr.Segnalatore> Grazie per la visita! Neanche tu scherzi comunque!! Grande Mr.Segnalatore!!

>Marco> Ho appena visto il tuo blog, non è male!! Non dovresti mollare!!

Anonimo ha detto...

Nel passaporto o nella traduzione dei nomi e cognomi con i caratteri alfabetici, mi sa tanto che ognuno fa come gli pare. Satoh in alcuni passaporti e' anche Sato in altri e si tratta dello stesso cognome. Come Hamamatsu, che in alcune parti e' Hamamatu o Hamamatzu (ho visto pure questo).
Personalmente, i problemi li trovo nel come pronunciano le parole. Non colgo, a volte, le differenze di すずつづ per esempio.
Comunque, complimenti per la lezione. Non e' un passo facile spiegare la lingua giapponese ma e' verissimo per chi vuole venire da queste parti, avere una base su come si legge il giapponese.

nicolacassa ha detto...

>Carlojp> Grazie per il supporto!!

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