L'altrio giorno spulciavo un pò le foto che ci sono a casa mia, e ho trovato una foto incredibile: "la prima foto della mia vita scattata assieme a dei Giapponesi"...
Anno 1993 o 1994, non ricordo, ero in Grecia, imbarcato sulla nave da Crociera "Odisseus", della Epirotiki Lines in navigazione tra le isole dell'arcipelago Ellenico. Beh devo dire che allora la mia conoscenza del Giappone era limitata ai soliti stereotipi "Fuji-yama/Samurai/Cartoni animati/Karate-kid-togli-la-cera-metti-la-cera-acchiappa-mosche-con-bacchette-UATTAA' (mossa di arti marziali Giapponesi)", stereotipi alquanto limitati perchè ad esempio non sapevo neanche cosa fosse il Sushi (forse non c'era ancora la moda da fighetti di mangiare il Sushi in Italia) e l'idea che avevo del Giappone era quella di un insieme di isole lontane anni-luce da tutto e da tutti.
Beh su quella nave c'erano un sacco di Giapponesi, li guardavo con interesse e stupore, come fossero extra-terrestri: quegli occhi strani, il loro modo di porsi, di camminare, di scattare fotografie in maniera convulsiva. La serata di gala, poi, le donne erano vestite col "kimono" (ignoravo che quell'abito in realtà fosse uno yukata, ma nella mia mente c'era la parola kimono e per me quello era un kimono). Eravamo in tre, tre timidissimi deficienti di 15 anni coi genitori al seguito: mi ricordo che c'era una ragazza americana di razza ispanica (era bellissima) che in maniera estremamente ed eclatantemente disinvolta ci aveva acchiappato durante una serata e voleva appartarsi con uno di noi, e che noi scappavamo da lei cercando ogni scusa (che dementi). Ma non divaghiamo e torniamo alla serata di gala: comandante nel salone delle feste, tutti in super abito elegante e i Giapponesi in smoking accompagnati dalle loro signore in kimono (yukata): io portavo una cavolo di maglietta di 5 o 6 taglie più grande pure tarocca dei Chicago-bulls, non uno ma due Swatch ai polsi (per il fuso orario, in grecia sono addirittura un'ora avanti!!) e avevo voluto fare una foto con le signore in kimono (yukata) e così trovai il coraggio di chiederglielo: beh in realtà feci dei gesti che non so come capirono, e si misero gentilmente in posa. La serata finì con il mare forza 8 e tutti i Giapponesi (forse sono deboli di stomaco) in fila aggrappati a vomitare fuori-bordo nel ponte-lance...
Solo ora, riguardando la foto, mi accorgo di alcuni particolari che solo ora posso notare vista la mia conoscenza del mondo nipponico un pò più vasta rispetto ad allora: ad esempio le mani delle signore, congiunte con la sinistra sopra la destra... sarebbe infatti scortese ed inopportuno per loro mettere la destra sopra la sinistra. Questa è una consuetudine che vede la sua nascita in tempi immemorabili: nascondere la mano destra soprattutto per le donne significa nascondere la mano con cui si porta l'arma, è un segno di pace e di compostezza.
Questa è un pò più recente: siamo a Barcellona nel 2005. In quel periodo, non ero ancora fissato col Giappone, solo un anno infatti dopo ci sarebbe stata la svolta dopo aver letto il libro 世界の中心で、愛をさけぶ(Sekai no Chūshin de, Ai o Sakebu - Gridare Amore Al Centro Del Mondo) di 片山恭一(Katayama Kyōichi). In quel periodo mio fratello era fissatissimo col Giappone, scaricava tonnellate di mega di immagini di Tokyo, e conosceva a memoria la mappa di Ginza.
Lì a Barcellona era pieno di Giapponesi, si muovevano in branchi: gli uomini con gli uomini e le donne con le donne. Ricordo gruppi di ragazze Giapponesi così belle da perdere il fiato: avrei voluto fare una foto con loro per fare il crepa-crepa a mio fratello ma non avrei mai avuto il coraggio di avvicinarle, così fermai questi due tipi molto pittoreschi e simpatici e feci una foto con loro. Questa è la seconda foto della mia vita con dei Giapponesi :)