lunedì 11 aprile 2011

Apriamo gli occhi, quarta parte. Miti Da Sfatare, terza puntata: "2011, Fuga Da Tokyo"

(Qui la prima, la seconda, la terza parte, la prima e la seconda puntata della quarta parte...)

Prendo in prestito il titolo di questa divertentissima trasmissione televisiva trasmessa su Discovery Channel per mettere un po' di ordine nelle notizie riferiteci dalla stampa negli ultimi giorni da Tokyo, capitale del Giappone, il più grande agglomerato urbano del mondo divenuto dopo il terremoto il più grande agglomerato di bufale giornalistiche.

In questa quarta parte ne sfateremo alcune riguardanti la città di Tokyo e i suoi dintorni: Questa quarta parte della serie "Apriamo gli occhi" sarà lunghissima e quindi sarà divisa in piccole puntate, per non essere noiosa. Terza puntata: "2011, Fuga Da Tokyo"...

Notizia: Tokyo capitale in agonia, "Qui non vivremo più". Paura e incubo radiazioni: in quattro milioni sono già fuggiti da quella che era percepita come una città modello. Cito solo una delle tante notizie apparse nei giornali, sui siti web degli stessi e annunciate nei telegiornali. Questa in particolare è una delle tante perle prodotte dall'ormai mitico Gianpaolo Visetti, di Repubblica, ormai famoso per essere l'autore forse del maggior numero di balle scritte da una sola persona in pochi giorni: l'articolo è allucinante, ci sono dei passaggi davvero vergognosi come "La sindrome da alimenti contaminati lascia deserti i ristoranti e decima chi finora si era dedicato all'accaparramento di viveri", oppure "A Ginza, la via dello shopping, alcuni ambulanti mettono all'asta compresse di iodio sul marciapiede, a prezzi esorbitanti, come fossero spacciatori", o ancora "All'agonia di Tokyo e allo spettro di un'esplosione nucleare, si somma l'ecatombe nelle prefetture sommerse dallo tsunami. La capitale è presa d'assalto da migliaia di eco-evacuati e da decine di migliaia di senza tetto fuggiti da gelo, fame e terrore". Visetti non ha solo scritto ma anche fatto video come questo, "Tokyo, la città si svuota". E non è l'unico in questa corsa al terrore, ci sono tanti e tanti altri esempi, come questa galleria fotografica apparsa sul sito dell'Ansa, "FOTO: L'esodo da Tokyo", o l'articolo del Corriere che definirei la bufala del secolo, "Io Peppe, il pizzaiolo: uno degli ultimi Italiani rimasti a Tokyo", e il memorabile sottotitolo "Ho ricevuto una telefonata: Scappa finchè sei in tempo".

Realtà: le cose non stanno proprio così...


(Picture from Sky TG-24) In effetti un esodo c'è stato, ma di tutt'altra natura: sembrerà una strana coincidenza ma il fine settimana successivo al terremoto avvenuto venerdì 11 marzo c'era il 春分の日(Shunbun no hi - giorno dell'Equinozio di primavera), una festa nazionale in Giappone. Quest'anno era di lunedì, quindi erano ben 3 giorni di vacanza che iniziavano sabato 19 e finivano lunedì 21 (compreso). Molte aziende per il regime di risparmio energetico hanno concesso ai dipendenti una mezza giornata pure il venerdì 18, quindi, molte, moltissime persone hanno preso il treno o l'automobile per raggiungere le località di villeggiatura fuori Tokyo, i parenti, i nonni etc. Visti gli intensissimi ritmi lavorativi, tre giorni e mezzo liberi in Giappone sono una manna dal cielo e sicuramente, conoscendo la loro mania per la prenotazione selvaggia, tutte le località di villeggiatura erano prenotate da mesi. I quattro milioni di persone "in fuga dal terrore", beh forse è realistico che fossero così tanti, ma non erano di certo in fuga dal terrore nucleare ma andavano a rilassarsi in qualche onsen unendo alla vacanza pianificata da mesi anche un meritato relax dopo lo stress accumulato nei giorni immediatamente successivi al terremoto.

(Picture from Best 100 Japan - Reuters) Vi è stato invece un piccolo esodo di stranieri, ma solo una piccola parte dei residenti stranieri ha lasciato il Giappone: le ambasciate hanno reagito in maniera abbastanza eterogenea alle notizie provenienti da Fukushima. I Francesi tra tutti sono stati i primi e i più tempestivi ad evacuare i connazionali con alcuni voli charter, ma per la maggior parte gli stranieri che hanno lasciato Tokyo si sono diretti a sud, verso il Kansai. Molti degli operatori statali Italiani di stranza a Tokyo sono stati obbligati a trasferirsi ad Ōsaka, ambasciatore compreso a quanto pare.

Ma parliamo in dettaglio della situazione Italiana. Se vi collegate a questo indirizzo potete leggere tutti i comunicati ai connazionali rilasciati dall'ambasciata Italiana a Tokyo a partire dal giorno del terremoto ad oggi, e potete notare che nessun ordine nè consiglio di evacuazione di massa è stato emanato dall'autorità Italiana. Il 13 marzo si ripeteva "Alcune notizie di stampa riguardanti i livelli di radioattività vanno considerate con cautela", e anche "Notizie di evacuazioni da parte di paesi europei sono destituite di ogni fondamento". Il 15 marzo in seguito alle notizie di peggioramento della situazione a Fukushima si comunicava "Quanti ritengano di poter lasciare il Giappone nelle prossime ore possono al momento farlo con i mezzi ordinari, mentre, come gia’ indicato dall’Unita’ di Crisi della Farnesina nel proprio sito, chi non abbia necessita’ di recarsi in Giappone nei prossimi giorni dovra’ astenersi dal farlo" e, cautelativamente "Per il momento raccomandiamo di mantenere la calma e di restare possibilmente in ambienti chiusi". Il 16 marzo alle 10:30 si comunicava: "L’Ambasciata rinnova vivamente l’invito ai connazionali che non abbiano imprescindibili ragioni di restare in Giappone di allontanarsi, in particolare, dalle quattro prefetture colpite dallo Tsunami, la grande area di Tokyo e le prefetture a nord della Capitale". Sempre il 16 marzo alle 22:30, in seguito all'arrivo della squadra di tecnici della Protezione civile di diramava la notizia della radioattività quasi nulla nella capitale, in particolare si diceva: "Inoltre, avendo la possibilita' di effettuare una misura spettroscopica, i tecnici hanno avuto la possibilita' di ESCLUDERE la presenza di radiazione proveniente da isotopi radioattivi (NON ci sono isotopi artificiali, ossia quelli che possono essere stati prodotti in un reattore nucleare)". L'invito a lasciare il paese a chi vi fosse presente "per futili motivi" è stato ripetuto anche nei giorni seguenti, non solo per l'eventualità di un peggioramento della situazione a Fukushima, ma anche per le oggettive difficoltà di logistica a causa dei blackout programmati in città e della irregolarità nell'operatività dei trasporti.

"Agonia, paura, incubo, fuga, collasso, sconforto, nube atomica, disperati, irriconoscibile, panico": ho letto tutte queste parole solo nelle prime righe dello scandaloso articolo di Visetti, su Repubblica...

Questi sono i fatti: la stampa Italiana ha montato un clima di terrore, arrivando anche a dire che quasi nessun Italiano era rimasto a Tokyo, come il Corriere che il 15 marzo scriveva che il pizzaiolo Peppe, raggiunto da una disperata telefonata dall'ambasciata, era uno degli ultimi Italiani rimasti (notizia smentita sia dall'ambasciata che dall'interessato che ha contattato telefonicamente il caro Luca da Ōsaka, il quale ha riportato il tutto in questo post sul suo blog. Consiglio anche questo post sempre di Luca con la smentita video e foto-documentata delle bugie di Visetti).

Fonti attendibili in loco (mia sorella Claudia) riferiscono che TUTTI gli Italiani di loro conoscenza residenti in Giappone sono rimasti nel paese tranne uno (che vi è già ritornato), e solo uno o due hanno lasciato la capitale per andare al sud e vi sono rimasti peraltro pochissimo.

I pur grandi problemi del post terremoto nella capitale, come i blackout, la difficoltà di trovare alcuni cibi nei supermercati, la difficoltà nei trasporti, le continue ed estenuanti scosse di assestamento, sono stati per i residenti stranieri di Tokyo ben poca cosa rispetto alla pena di dover tranquillizzare genitori anziani, familiari ed amici dalle schifose bugie raccontate dalla stampa.

venerdì 8 aprile 2011

Smanettando sul blog: un "micro-forum" sotto i post.

Visto il successo del comment-box di Facebook riscontrato in occasione degli ultimi affollati post, e visto che Facebook ha modificato il codice da pochissimo rendendo inutilizzabile la vecchia versione, ho implementato un nuovo comment-box con nuove interessanti funzioni che rendono la fruizione e la partecipazione al blog attraverso l'account Facebook ancora più interattiva e attiva, e soprattutto semplice: ora è possibile:

- Cliccare "mi piace" sul post e scrivere un messaggio o un'opinione veloce riguardo il "mi piace" appena cliccato.

- Commentare, come prima, il post.

- Cliccare "mi piace" in ogni singolo commento già esistente.

- Rispondere ai commenti esistenti in forma di discussione.

- Dopo aver commentato, cliccando "mi piace" ai commenti e rispondendo ai commenti si apre un'analoga discussione nel profilo Facebook dell'autore del commento: possiamo così rispondere ai commenti da noi scritti senza doverci collegare al blog, comodamente dal nostro profilo Facebook. Questo accade perchè ho creato un'applicazione di Facebook che si chiama "nicolaingiappone" (che fantasia...) che interagisce con il blog in tempo reale.

- E' possibile evitare che il commento e la relativa discussione appaiano nel proprio profilo eliminando la spunta da "Pubblica su Facebook", nel comment-box.

- Ora se in un post ci sono più di conque commenti, questi non appaiono più in pagine ma in una sola schermata a cascata, nascosti a cinque a cinque.

Ecco un piccolo tutorial visivo...

Ecco il nuovo comment-box con il mio profilo Facebook connesso...

Cliccando su "mi piace" e lasciando il mouse sulla casella "mi piace" appare una finestra nella quale si può aggiungere un piccolo commento. Si può eliminare il "mi piace" o dalla finestra di commento o, successivamente riposizionando il mouse sulla casella "mi piace" diventata nel mentre grigia e disattiva e cliccando la "x" che vi appare al passaggio del mouse.

Il "mi piace" e il relativo commento breve appaiono sul vostro profilo Facebook, come nella foto sopra: sono presenti il link al relativo post, il commento etc. Non è possibile evitare la pubblicazione del post relativo al "mi piace" sulla vostra bacheca di Facebook, ma se vi dà noia potete sempre eliminarlo cliccando sulla "x" in alto a destra del relativo post, e selezionando successivamente "rimuovi post".

Una volta cliccato "mi piace" la casella diventa grigia, come nella foto qui sopra, apparirà l'avatar del vostro profilo Facebook e di tutti i vostri amici Facebook che hanno cliccato "mi piace" sullo stesso post. Si può poi commentare il post, come prima: ho appena scritto "Io adoro il Giappone!"...

Il commento appena scritto appare sotto il comment-box: si può ora cliccare "mi piace" sui commenti propri e su quelli scritti dagli altri. Ora affianco al vostro nome nei commenti appare la prima informazione (lavoro, data di nascita, università etc.) disponibile sul vostro profilo Facebook...

Ogni volta che si commenta e si clicca "mi piace", nel profilo Facebook dell'autore del relativo commento appare questo post (qui sopra): questo contiene il link al post appena commentato sul blog, il link del blog, il commento appena pubblicato e i relativi "mi piace", lavorando completamente in parallelo alla situazione sul blog. Ricordo ancora una volta che se non si vuole che queasto post appaia sulla bacheca, bisogna rimuovere la spunta dalla casella "pubblica su Facebook" sotto il form del comment-box...

Cliccando su "rispondi" sotto ogni messaggio, si può rispondere al messaggio stesso...

La risposta appare sotto il relativo messaggio, come fosse una discussione...

Parallelamente, in tempo reale sul relativo post sulla bacheca dell'autore del commento appaiono sia il "mi piace" che la risposta al commento.

L'autore del blog ha a disposizione potenti mezzi di moderazione dei commenti con questo nuovo comment-box: si possono bloccare gli utenti, si può creare una lista personalizzata di "black words", parole proibite, si può attivare persino una correzione grammaticale automatica dei commenti e in casi estremi anche attivare un filtro di moderazione tra l'invio del commento da parte dell'utente e la pubblicazione effettiva dello stesso, lo stesso strumento che hanno i blogger per i loro moduli dei commenti interni al blog.

Se siete interessati e avete voglia di smanettare sull'HTML del vostro blog, vi faccio avere i link dei tutorial per implementare questa tecnologia anche sul vostro blog o sito.

Dai proviamo questo nuovo comment-box!! :)

Non finirò mai di ringraziare Gil Goldshlager del team Facebook Developers per il supporto in questo lungo viaggio nei meandri dell'HTML. Grazie ad Alex Perri per il beta-testing!

mercoledì 6 aprile 2011

Apriamo gli occhi, quarta parte. Miti Da Sfatare, seconda puntata: Terrificante blackout a Tokyo?

(Qui la prima, la seconda, la terza parte, la prima puntata della quarta parte...)

Prendo in prestito il titolo di questa divertentissima trasmissione televisiva trasmessa su Discovery Channel per mettere un po' di ordine nelle notizie riferiteci dalla stampa negli ultimi giorni da Tokyo, capitale del Giappone, il più grande agglomerato urbano del mondo divenuto dopo il terremoto il più grande agglomerato di bufale giornalistiche.

In questa quarta parte ne sfateremo alcune riguardanti la città di Tokyo e i suoi dintorni: Questa quarta parte della serie "Apriamo gli occhi" sarà lunghissima e quindi sarà divisa in piccole puntate, per non essere noiosa. Seconda puntata: Terrificante blackout a Tokyo?

Notizia: Rischio blackout a Tokyo, "La TEPCO, la compagnia che gestisce il servizio nella regione del Kanto, è ottimista in tal senso e spiega che un mega blackout potrebbe essere evitato sulla base dell'attuale domanda di elettricità. Ma la situazione è resa comunque complicata dall'ondata di freddo che ha colpito tutta la zona, provocando un picco nei consumi, nonostante le interruzioni pianificate dell'erogazione che sono state avviate da alcuni giorni." (Corriere.it)

Realtà: La TEPCO, nonostante il fallimento dei sistemi alla centrale di Fukushima 1 non ha mai perso il controllo della distribuzione di energia elettrica nella capitale...

(Picture from The Telegraph) Questo buco nero nella jungla urbana della periferia nord di Tokyo è la città di Misato nella prefettura di Saitama, quasi completamente spenta. La perdita della centrale di Fukushima ha costretto la TEPCO a programmare dei blackout a rotazione in diverse zone dell'area metropolitana di Tokyo. Non si può importare energia dalle centrali del sud e dell'ovest del paese perchè all'inizio del secolo scorso il Giappone importò la tecnologia elettrica da due diverse aziende elettriche: la tedesca AEG e l'americana General Electric: da allora il paese è elettricamente diviso in due, da una parte l'energia ha lo standard europeo a 50 hertz, dall'altra ha lo standard americano a 60 hertz. Ci sono delle stazioni di conversione ma la loro capacità di conversione è di gran lunga inferiore alla richiesta di elettricità proveniente dall'est e dal nord.

Ma torniamo al nostro articolo che fila quasi liscio, anche troppo liscio senza brutte notizie fino ad arrivare al solito "
MA", sovente inserito dai giornalisti Italiani quando la notizia sta diventando noiosa o poco "interessante", un "MA" seguito dal pauroso avvertimento di una sventura appare all'improvviso: in questo caso i nostri amici del Corriere hanno scritto "Ma la situazione è resa comunque complicata dall'ondata di freddo che ha colpito tutta la zona, provocando un picco nei consumi, nonostante le interruzioni pianificate dell'erogazione che sono state avviate da alcuni giorni".

Sembrava troppo facile, troppo "normale" ai giornalisti del Corriere il fatto che a Tokyo si procedesse con dei blackout programmati e si continuasse a vivere con successo, anche se con notevoli disagi.
I nostri amici del Corriere non conoscono i Giapponesi. Glieli farò conoscere io in questo post.

I Giapponesi non si sono dati per vinti dall'idea di avere l'energia elettrica razionata, e anzichè continuare a usare senza ritegno i propri elettrodomestici, sicuri del razionamento in corso (come avrebbero fatto gli Italiani), spinti anche dalle raccomandazioni del governo hanno messo in atto un'enorme campagna spontanea di austerity energetica. E hanno fatto questo con un enorme entusuasmo, sicuri di fare qualcosa per il loro paese. Vorrei raccontarvi di questo entusuasmo, partendo da lontano...

Precisamente dal futuro di una famosissima serie intitolata "Neon Genesis Evangelion", un'opera incredibile disegnata come manga da Yoshiyuki Sadamoto e resa in immagini animate del visionario regista Hideaki Anno: in questa serie ambientata in un ipotetico futuro il Giappone è colpito dagli attacchi di esseri straordinariamente potenti chiamati "angeli". L'organizzazione paramilitare "NERV" combatte questi esseri con dei robottoni chiamati "EVA". Nel sesto episodio dell'anime (anime = cartone animato Giapponese) tutto il Giappone tramite la "operazione Yashima" raccoglie l'energia elettrica disponibile nel paese per distruggere l'angelo Ramiel, quella specie di doppia piramide contrapposta che galleggia sopra la città nello screenshot qui sopra.

(Screenshot from NERV-Operation Yashima unofficial website) Lana, la mia blogger-omologa Giapponese con il suo incredibile blog mi ha fatto scoprire questo sito. I fan di Evangelion, memori di quel sesto episodio nel quale tutto il Giappone contribuiva alla distruzione dell'Angelo Ramiel donando la propria energia elettrica, hanno ribattezzato l'austerity energetica "Operazione Yashima", come nel cartone animato: ora non c'è Ramiel da sconfiggere, ma c'è da aiutare il paese. Il sito sopracitato, disegnato nello stile futuristico del cartone animato contiene degli indicatori che in tempo reale mostrano a sinistra il quantitativo massimo di corrente erogata dalla TEPCO , in milioni di kilowatt, e a destra l'attuale domanda della popolazione in percentuale della massima corrente erogata. Più sotto ci sono i calendari dei blackout programmati. Ho catturato questo screenshot poco fa: la domanda era al 74,3%, questo vuol dire che gli abitanti dell'area metropolitana di Tokyo al momento della cattura dello screenshot erano in grado di consumare solo il 74,3% della già ridotta potenza erogata dalla TEPCO.

Andare a letto presto, usare la bicicletta per andare al lavoro, non accendere la televisione, staccare le spine degli elettrodomestici in stand-by...tanti piccoli gesti che messi assieme hanno portato al raggiungimento dell'incredibile risultato.

Oggi sulla rivista "Internazionale" ho trovato un articolo che parlava del sito www.pstr.jp, una raccolta di opere di decine di designer Giapponesi dedicate alla causa comune della rinascita del Giappone dopo la grande catastrofe: riportare alcuni di questi bellissimi poster è il miglior modo di far capire a quelli del Corriere cosa siano la speranza, l'entusiasmo e la voglia di fare dei Giapponesi, qualità che sono in estremo contrasto con la voglia tutta Italiana di trasmettere un'immagine catastrofistica e pessimistica di ciò che sta realmente accadendo.

(Poster by NakamuraM from 復興支援ポスター) "Il risparmio energetico è l'energia per la ricostruzione, tutti insieme, Forza Giappone"

(Poster by r76s from 復興支援ポスター) "Scollegato, grazie". L'ideogramma incompleto formato dal cavo scollegato è 電(den), che significa (anche) elettricità...

(Poster by thin_elephant from 復興支援ポスター) "Una stella cadente sulla terra esaudesce il desiderio di qualcuno"...

(Poster by unknown from 復興支援ポスター) "E se ci tagliassimo i capelli? Usiamo la testa, risparmiamo energia"...

(Poster by chahair from 復興支援ポスター) "Il risparmio energetico, a sorpresa sta diventando un'abitudine"...

(Poster by 123kodo from 復興支援ポスター) "Elettricità OFF, forza d'amore ON"...

(Poster by 123kodo from 復興支援ポスター) "Un aiuto possibile con una sola mano: tutti insieme, risparmiamo energia"...

(Poster by unknown from 復興支援ポスター) "Questo, è necessario? Non lasciamo gli apparecchi in stand-by"...

(Poster by unknown from 復興支援ポスター) "Trasformiamo il tempo che prima passavamo davanti alla TV in un momento di conversazione"...

(Poster by POISGRAFICO from 復興支援ポスター) "Compriamo il necessario, basta con la foga degli acquisti di scorte alimentari"...

(Poster by BerryCitrus from 復興支援ポスター) "Se si adottasse il risparmio energetico a casa"...di seguito sono riportati degli esempi molto interessanti di risparmio energetico: ad esempio, un ferro da stiro consuma come 16 semafori a lampada o come 80 semafori a LED; 3800 asciuga-capelli consumano come un treno elettrico...

(Poster by unknown from 復興支援ポスター) "Nelle ore di risparmio energetico notturno vigiliamo sul nostro quartiere con i cani"...

(Poster by Toki20o from 復興支援ポスター) "Anche se non conto nulla, posso farlo anche io"...

(Poster by kawacoco from 復興支援ポスター) "Spegnete, staccate, disattivate: risparmio energetico"...

(Poster by 123kodo from 復興支援ポスター) "Andiamo a letto presto e siamo mattinieri, risparmiamo tutti energia!", questo secondo me è uno dei più belli...

(Poster by stand_up_japan from 復興支援ポスター) "Posso farlo anche io, il risparmio energetico!"

Ecco perchè amo il Giappone.