venerdì 30 gennaio 2009

建長寺の庫裏と唐門 (Kenchō-ji: il Kuri e il Kara-mon). Cenni di architettura Giapponese

Rieccoci a 鎌倉(Kamakura): stiamo visitando il complesso Zen chiamato 建長(Kenchō-ji), che si trova nella zona di 鎌倉(Kita Kamakura - Kamakura nord), circoscrizione di (Yamanouchi), 鎌倉(Kamakura-shi - Città di Kamakura), 神奈川(Kanagawa-ken - prefettura di Kanagawa). Dietro lo 法堂(Hattō) c'è un'enorme costruzione a due piani che si chiama 庫裏(Kuri)...

E' una costruzione chiamata 切妻(Kirizuma-zukuri), composta da due piani e sovrastata da un tetto a due falde spioventi chiamato 切妻屋根(Kirizuma-yane). L'angolo formato dai due spioventi che s'incontrano nella parte superiore del tetto si chiama 棟木(Munagi), e in questo tipo di copertura in particolare le cuspidi nelle due facciate dei lati corti si chiamano 切妻(Kirizuma), da qui il nome del tetto e della struttura da esso coperta. I frontoni creati dagli spioventi si chiamano 妻(Tsuma)...

Seguendo il percorso lastricato che sul lato nord affianca in sequenza i 柏槙(Byakushin - Ginepri Cinesi); il 仏殿(Butsu-den) e lo 法堂(Hattō), si arriva proprio sotto il 庫裏(Kuri): la separazione tra il piano terra e quello soprelevato è enfatizzata da un 裳階(Mokoshi), cioè un cornicione che sembra un tetto e circonda il 母屋(Moya - nucleo centrale) in tutto il suo perimetro. L'ingresso dell'edificio è coperto da una grande tottoia di forma ondulata: il fronte di questa tettoia è ornato da un'architrave portante della stessa forma ondulata chiamato 破風(Karahafu)...

(Picture from Jaanus, all rights reserved) Ecco un 破風(Karahafu). La parte inferiore di questo architrave, nella zona di cambio di direzione della curva che da concava diventa convessa è ornata quasi sempre da delle piccole cuspidi chiamate 茨(Ibara); la parte centrale invece è ornata da un ornamento "pendente" chiamato 懸魚(Gegyo - pesce appeso), che può avere tantissime fogge, codificate da mille nomi diversi: il Gegyo appeso sotto il Karahafu si chiama 兎毛通(Unokedōshi - Copertura di pelle di coniglio), o più semplicemente anche 唐破風懸魚(Karahafu Gegyo). Il sottotetto che prosegue dopo il 唐破風(Karahafu) è dotato di travi più fini con la stessa ondulazione chiamati 垂木(Ibara daruki) o 垂木(Wadaruki), talvolta dotati anch'essi di piccole cuspidi . I piccoli travi verticali paralleli agli assi di rotazione delle semi-ellissi del tetto si chiamano 肘木(Hijiki).

Questo è l'ingresso dell'edificio. Le placche di legno nei pilastri ai due lati riportano le scritte: a destra, 臨済建長(Rinzai-shū Kenchō-ji - Tempio Kencho della setta Rinzai); a sinistra 本派宗務本院(Honpa shūmu honin - edificio principale per la prima setta (la Rinzai) ad aver diritto di gestire la religione buddista). Nella sala subito oltre questa porta c'è un grande 玄関(Genkan), il luogo dove ci si leva le scarpe. Riassumo le convenzioni di comportamento per quest'area utilissime a non fare figuracce, soprattutto per noi occidentali che siamo totalmente nuovi a tutto ciò: il 玄関(Genkan) è formato da due livelli: quello inferiore di cemento, o piastrellato o nelle case antiche anche in terra battuta (土間-doma) dove si cammina con le scarpe, quello superiore , di solito in lucidissimo legno laccato, dove si cammina senza scarpe. Tenete a mente che non si può camminare scalzi nella parte inferiore e non si può camminare con le scarpe nella parte superiore, quindi, se non riuscite a levare le scarpe stando in piedi (a tale scopo i Giapponesi indossano sempre scarpe di qualche misura più grandi per poterle facilmente togliere), potete sedervi sul gradino: una volta tolte le scarpe NON poggiate i piedi nel livello delle scarpe ma giratevi e poggiateli sul legno. Normalmente in una casa giapponese il padrone o la padrona di casa, penseranno a mettere le vostre scarpe in un luogo che non sia di disturbo al passaggio, mentre in luoghi pubblici come questo troverete degli armadi a settori dove voi stessi dovrete riporre le scarpe. Potete trovare maggiori info nei bellissimi post di Gianluca & Kanako e di Kazu-Zen...

L'interno del 庫裏(Kuri). Non ci sono riferimenti storici per questo edificio, addirittura l'opuscolo ufficiale del 建長(Kenchō-ji) non lo nomina neanche: penso sia una costruzione relativamente moderna. Il 庫裏(Kuri), scritto anche "庫裡", nei complessi templari nasce come edificio adibito alla preparazione dei pasti: si pensa che l'origine di questo nome sia un'abbreviazione del termine 厨(Kuriya), un'antica cucina, o 黒家(Kuroya - casa nera), in probabile riferimento al nero che si accumula nei muri per i fumi della cucina. Qui al 建長(Kenchō-ji) quest'edificio è la residenza dei monaci e la "sezione amministrativa" del tempio. Alcune stanze sono utilizzate per i corsi, come ci suggerisce la presenza della lavagna nella foto sopra...

L'interno dell'edificio è arredato nel solito stile Giapponese, nella foto una stanza tradizionale 和室(Washitsu) coi 畳(Tatami) a coprire il pavimento, dei 襖(Fusuma) scorrevoli per modulare l'ambiente a piacimento; la finestra è coperta da un 障子(Shōji), cioè un pannello grigliato da stecche di legno o bambù e rivestito di carta traslucida o, come si usa in tempi moderni, di materiale plastico traslucido. Il soffitto, pur essendo piano, è ricoperto da una finta struttura a spioventi.

L'unico modo per entrare nel 竜殿(Ryu-o-den - Palazzo del Re Drago), cioè lo 方丈(Hōjō) del 建長(Kenchō-ji), è quello di passare per il 庫裏(Kuri) che sta proprio a sud-est di esso: infatti l'entrata vera per l'antica residenza dell'abate capo, il cancello 唐(Kara-mon), non è attraversabile a piedi, il giardino che la separa dall'edificio che introduce è un ghiaiato ornamentale assolutamente non calpestabile! In tempi antichi il passaggio attraverso questa porta era consentito solo alla corte imperiale in visita. Oggi, l'attraversamento del cancello è consentito al pubblico solo in particolari occasioni, come ad esempio il 宝物風入(Homotsu Kazeire), letteralmente la "messa all'aria dei tesori" per liberarli dagli insetti: la cerimonia si svolge per tre giorni nei primi di novembre che includono sempre il 3 di novembre. E' possibile in quei giorni visitare i 69 oggetti di inestimabile valore in esposizione con un supplemento di 500 yen oltre al normale prezzo per l'ingresso al complesso.

Il 唐(Kara-mon) si chiama così a causa della forma della sua copertura, identica a quella dell'ingresso del 庫裏(Kuri). Non si conosce la data della sua costruzione ma si sa che fu smontato e spostato qui a 鎌倉(Kamakura) nel 1647 direttamente dal 増上(Zōjō-ji), nella 港(Minato-ku - circoscrizione speciale di Minato) a 東京(Tōkyō), assieme al 仏殿(Butsu-den).

mercoledì 28 gennaio 2009

Come ci vedono i Giapponesi...

Conoscete voi Girolamo Panzetta? Io sono stato raggiunto dall'onda d'urto del suo successo relativamente da poco e sono rimasto direi folgorato, un pò come quando un tuo amico petomane (c'è sempre un petomane in un gruppo di amici) emette un peto, e la puzza arriva in ritardo. Penso che non avrei mai parlato di questo essere su questo blog, ma siccome mi è stato chiesto di scrivere un pezzo su di lui, ora lo pubblico.
Il Panzetta, nato ad Avellino il 6 settembre 1962, squattrinato e senza un lavoro tanti anni fa accompagnò un suo amico in Giappone. L'amico tornò in Italia, lui rimase in Giappone e divenne una star. Sembrerà incredibile, uno che se lo senti parlare in Italiano non lo capisci, ha tirato su un impero basato sulla sua immagine d'Italiano. Ed è sulla cresta dell'onda da tantissimi anni, cosa estremamente singolare in Giappone dove persino ben pochi Giapponesi riescono a farlo. Scrivere un elenco di tutto ciò che fa sarebbe impossibile, ma tra televisione, dorama (ne ha fatto uno su Pompei, con lui tremendamente doppiato in Giapponese), servizi di moda sulle maggiori riviste, apparizioni come commentatore televisivo in lingua Giapponese, il Panzetta ha il suo bel da fare. Già nel 2002 il Corriere Della Sera inviava i suoi reporter a Tokyo per mettergli un microfono davanti e fagli bofonchiare che l'Italia avrebbe vinto i mondiali. Il Panzetta se la passa bene in Giappone, ora ha ampliato i suoi orizzonti alla ristorazione, possiede infatti un ristorante Italiano (e voi pensavate avesse un ristorante Uzbeko, vero eh?). I più l'hanno conosciuto in seguito alla recente trasmissione di MTV ambientata a Tokyo. E se andate lì, non avrete scampo dal suo faccione onnipresente sia nelle pubblicità dei treni, sia in TV.
Di per sé il signor Panzetta non ha nulla di interessante, né dal punto di vista artistico né da quello qualitativo, ma i canoni televisivi Giapponesi sono completamente diversi dai nostri: Girolamo è “l’Italia” agli occhi dei Giapponesi, che continuano (forse a ragione) a vedere l’Italiano medio come un furfantello furbacchione allegrone mangia-pizza. È la solita ricorrente pratica della generalizzazione tanto cara ai Giapponesi: per loro, le Coreane hanno i capelli fuori moda e portano sempre gli occhiali; i Cinesi sono sporchi e poco affidabili, gli Americani sono gli Dei scesi in terra, e gli Italiani sono furfantelli furbacchioni e allegroni mangia-pizza. Ecco allora che Girolamo, che con la sua napoletanità interpreta assai fedelmente ciò che loro si aspettano di vedere da un Italiano, diventa una celebrità, un trend-setter, un fenomeno mediatico. Mai quanto in Giappone vale l’associazione “Italiano-pizza-spaghetti-mandulino-mamma”, e sono queste le parole che un Giapponese medio utilizza per rompere il ghiaccio con un Italiano, assieme a tutti i nomi di marchi di alta moda pronunciati in maniera oscena… un po’ come fanno la stragrande maggioranza degli abitanti del pianeta quando devono parlare del Giappone, “Sushi-Geishe-Samurai-Kamikaze-Banzaaaai”. Ma noi Italiani oltre alla bellezza del nostro territorio, e dei beni culturali che appartengono ad una civiltà morta e sepolta, non sappiamo esportare null’altro nel mondo dell’idea di un popolo corrotto, ladro, furfantello e placidamente fiero di esserlo. D'altronde qual miglior biglietto da visita possiamo porgere se non il nostro premier (fa loro tanta tenerezza, tanto che lo chiamano con il vezzeggiativo "Ber-chan") che tira il pacco all'imperatore in persona bruciando un incontro pianificato da mesi? E allora il signor Panzetta continua a divertire gli amici Giapponesi che lo guardano come un'attrazione da circo, e allo stesso tempo punisce noi Italiani con la sua stessa esistenza, ed è una punizione stra-meritata.

(Picture by Zio Panino)

domenica 25 gennaio 2009

風さわやかに11 (Vento Rinfrescante, parte undicesima). 運動会1 (La giornata dello sport, parte prima): 入場行進と選手宣誓 (La parata ed il giuramento)


Se non riuscite a vedere il video su questo blog, cliccate qui!!

Undicesima parte di さわやかに(Kaze sawayaka ni - Vento rinfrescante), il filmato scolastico incredibilmente rimediato dal sottoscritto. Si tratta del filmato celebrativo di fine anno scolastico 1997 o 平成9(Heisei kyū nen - nono anno Heisei) secondo il calendario Giapponese, della 富士学校(Fuji Chū-gakkō - Scuola media Fuji), nella 埼玉(Saitama-ken - prefettura di Saitama)

Cominciamo oggi la serie di filmati riguardanti questo strano ed affascinante evento al quale TUTTI i giapponesi hanno preso parte molte volte, nella loro vita: l'evento si chiama 運動会(Undōkai - La giornata dello sport): Di solito si svolge in primavera o all'inizio dell'autunno, quando il tempo in Giappone è clemente. I ragazzi marciano schierati per classe, nella scuola in quell'anno c'erano 8 classi per ogni grado (come fossero 8 sezioni), i cartelli portati dal primo studente della fila indicano il grado e la classe d'appartenenza della colonna che segue. Testimoni del mondo che cambia, anche in Giappone, sono le due ragazze di colore che portano il cartello della loro classe, in prima fila.

Chiunque guardi il filmato, penserà subito alle manifestazioni sportive di un qualsiasi regime del presente o del passato: il buon Terzani a suo tempo si chiese se i Giapponesi non fossero forse l'unico popolo al mondo che sia riuscito ad applicare con successo il comunismo; lungi dall'analizzare queste riflessioni, perlomeno non in questo contesto, mi sento di dire in maniera molto neutrale che essendo la società Giapponese basata non sull'individuo, ma sulla collettività e sull'agire e pensare comune, queste manifestazioni non possono di certo stupirci per la loro essenza, anche se lo fanno per la loro forma ed espressione. L'agire comune si concretizza qui in una folla immane di ragazzini che si esprimono in perfetta sintonia ed armonia.

Certo, fossimo qui in Italia ci vorrebbe un reparto antisommossa solo per tenerli fermi ai loro posti, una squadra di cinofili per trovare le droghe e i coltelli, poi risolta la parte della sicurezza, ci vorrebbe una squadra di persone solo per riportare sul campo tutte le ragazzine che nel mentre si sarebbero passate per presunte mestruazioni; poi una squadra di avvocati per trattare coi genitori imbestialiti che minacciano querela per qualsiasi cosa, dal clima del cortile nocivo per la salute dei pargoli al volume degli altoparlanti anch'esso nocivo per l'udito degli stessi pargoli.

Questo è un altro mondo, nel bene e nel male. Qui un rappresentante giura ai microfoni con parole altisonanti e linguaggio epico-anticheggiante, e dice:

宣誓(Sensei - Giuramento)

我々、選手一同は(Wareware, senshu ichidou wa - Tutti noi atleti)

日ごろの練習の成果を十二分に発揮し(Higorono renshuu no seika wo juu ni bun ni hakkishi - Mostreremo i risultati del duro impegno al quale siamo di solito addestrati)

正々堂々最後まで闘い尽くすことを誓います(Seisei doudou saigo made tatakai tsukusu koto wo sakaimasu -E giuriamo che gareggeremo lealmente con tutte le nostre forze, fino alla fine)

平成九年九月三十日(Heisei ku nen kugatsu sanjuu nichi -Anno 9 epoca Heisei, 30 settembre)

選手代表三年二組-----(Senshudaihyou san nen ni kumi ----- - Un rappresentante degli atleti del terzo grado, seconda classe , -----).

Queste due pagine di quest'annuario scolastico di scuola superiore che ho fotografato a casa di un'amica, mostrano in sintesi in cosa consiste il giorno dello sport: è una giornata dedicata a delle gare in moltissime discipline, alcune delle quali estremamente bizzarre...

Questa è una vista dei campi sportivi della 富士学校(Fuji Chū-gakkō - Scuola media Fuji). Questo 運動会(Undōkai - giorno dello sport) è molto recente, forse il 2007, ma anche se le persone che vi prendono parte sono diverse, tutto è rimasto invariato da dieci anni fa: stesse discipline sportive, stesso campo in terra battuta, stessi addobbi, e sempre il treno della 武蔵野(Musashino-sen - Musashino line) (anche se ora la linea è installata su esemplari Serie 205 invece che sui vecchi Serie 201 arancioni che si vedono del filmato del 1997) che passa puntualmente sul terrapieno a ridosso dei campi.

Vi parlavo di cose bizzarre: questa è una cosa bizzarra, il salto della corda collettivo dove gruppi di decine di persone saltano una corda come fossero un sol uomo...

Nelle prossime puntate vedremo in dettaglio i filmati di alcune di queste attività!

Qui la prima, la seconda, la terza, la quarta, la quinta, la sesta, la settima, l'ottava, la nona, la decima, la dodicesima, la tredicesima, la quattordicesima, la quindicesima, la sedicesima, la diciassettesima, la diciottesima, la diciannovesima e la ventesima parte.

mercoledì 21 gennaio 2009

建長寺の法堂 (Kenchō-ji: lo Hattō)

Rieccoci a 鎌倉(Kamakura): stiamo visitando il complesso Zen chiamato 建長(Kenchō-ji), che si trova nella zona di 鎌倉(Kita Kamakura - Kamakura nord), circoscrizione di (Yamanouchi), 鎌倉(Kamakura-shi - Città di Kamakura), 神奈川(Kanagawa-ken - prefettura di Kanagawa). Lo 法堂(Hattō), già visto in anteprima nel post precedente, è l'ultimo edificio del complesso che segue la linea assiale del percorso d'ingresso.

E' situato proprio dietro il 仏殿(Butsu-den), a pochi passi dalla sua facciata posteriore. L'entrata principale, qui nascosta dal 仏殿(Butsu-den) è sovrastata da una placca di legno che riporta l'iscrizione 窟法海東, che letta al contrario diventa 東海法窟(Tōkaihokutsu - Sala del Dharma dell'Oceano Orientale): la grafìa dell'iscrizione è opera del predicatore Cinese 竹西(Chikusai).

E' difficile percepire la verticalità di questa costruzione standoci sotto , perciò ho aggiunto questa foto, che ho scattato da uno degli 廂(Hisashi - corridoi esterni) dello 方丈(Hōjō), che sta a nord. La copertura è un comune 入母屋屋根(Irimoya-yane), che è un tetto a due falde spioventi che nella parte inferiore si trasforma in un tetto a quattro falde spioventi lasciando così due luci triangolari nei lati o nelle facciate a seconda della sua disposizione: la struttura è un finto edificio a due piani, a causa del 裳階(Mokoshi) che altro non è che un cornicione che fa finta di essere un tetto e cinge il nucleo centrale dell'edificio, o 母屋(Moya), al di sotto del vero tetto e dando l'illusione ottica della presenza di un doppio tetto e di un solaio intermedio. Si dice che anticamente, qui al 建長(Kenchō-ji) ci fosse un 法堂(Hattō) a due piani.

Non c'era molta gente, in quel 23 gennaio 2007, la temperatura era mite e non sembrava di essere in inverno: la giornata ideale per visitare 鎌倉(Kamakura)! Eccomi in posa tra le sterminate passerelle di pietra del 建長(Kenchō-ji), secondo il regolamento non potrei neanche mettere i piedi lì! Alla mia sinistra c'è lo 法堂(Hattō): vedete quella finestra nell'angolo? E' un genere di finestra molto particolare, ha la forma di una campana e la luce filtrata da una grata e si chiama 火灯窓(Katōmado): il nome viene dalla forma ondulata della parte superiore che si chiama 火灯(Katō) ed è tipica dell'architettura Zen o 禅宗様(Zenshūyō).

Lo 法堂(Hattō) è una costruzione quasi moderna, risale infatti al 1814. E' la più grande costruzione in legno del Giappone orientale. Nonostante lo 法堂(Hattō) sia una tipologia di edificio molto comune nei complessi Zen, a 鎌倉(Kamakura) solo il 建長(Kenchō-ji) lo possiede. Il tempio è dedicato a 千観音(Senju Kannon - Kannon dalle mille mani), una delle 33 incarnazioni del Bodhisattva 観音(Kannon), la dea della misericordia. La statua dentro la cappella oltre l'altare ne raffigura le sembianze, ed è la tappa numero 28 di 33 nel pellegrinaggio della dea Kannon a 鎌倉(Kamakura). Secondo il 法華経(Hokekyō - Sutra del Loto), la dea Kannon apparve in 33 diverse forme (三十三 - Sanjūsan-shin) per alleviare le sofferenze degli esseri viventi. Nonostante a 鎌倉(Kamakura) non vi siano statue raffiguranti tutte le 33 manifestazioni della dea, vi sono 33 templi ad essa dedicati: è credenza comune che visitarli tutti sia un gesto di grande valore.

Il soffitto della sala è ornato da un gigantesco dipinto, opera dell'artista 小泉淳作(Koizumi Junsaku). L'opera, che si chiama 雲(Un-Ryū - Drago nelle nuvole) è stata portata a termine nel 2002, in occasione del restauro dell'edificio per il 750° anniversario della fondazione del complesso che cadeva nel 2003: ci vollero 3 anni per il completamento del dipinto, dalle ciclopiche dimensioni di 10 per 12 metri. La consacrazione ufficiale dell'opera avvenne il 30 ottobre 2002. Non sembra il Drago delle Sette Sfere di Dragonball? Impugna pure una sfera tra gli artigli!!

Una zoomata sulla statua raffigurante 千観音(Senju Kannon - Kannon dalle mille mani).

Nell'angolo della sala, in fondo a destra è posizionato un enorme 太鼓(Taiko), un tamburo tradizionale giapponese: la leggenda dice che fosse utilizzato da 源頼朝(Minamoto Yoritomo)(1147-1199), il fondatore del 鎌倉幕府(Kamakura bakufu - Shogunato Kamakura), durante le battute di caccia ai piedi del monte Fuji.

Lo 法堂(Hattō) nei complessi Zen è la sala adibita alle funzioni religiose pubbliche e alle letture pubbliche: quel giorno però la cerimonia si svolgeva al 仏殿(Butsu-den), mentre tornavamo dalla visita al 方丈(Hōjō), abbiamo avuto la fortuna di incappare in questa processione...

...i monaci sono entrati nella sala del 仏殿(Butsu-den), hanno indossato gli abiti da cerimonia e hanno celebrato una funzione...

...nel mentre, altri monaci si erano posizionati in corrispondenza delle campane, distribuite nel complesso e nella collina circostante, e hanno creato una specie di suono "surround", come mi diverte chiamarlo: ogni campana suonava ad intervalli regolari e a rintocchi sfasati. Questo monaco era assegnato alla campana del 仏殿(Butsu-den). Guardate le sue scarpe: le indossano solo durante la cerimonia, sono fatte di legno come gli zoccoli olandesi. Quanto vorrei provare a suonare quella campana...

Ed ecco il variegato pubblico che assisteva alla cerimonia: turisti di ogni età e studenti delle superiori in gita scolastica.

martedì 20 gennaio 2009

インスタントラーメン。カップヌードルシーフードカレー(Tagliolini Istantanei: Cup Noodles Seafood-Curry)

Direttamente dal graditissimo pacco inviato da Shiho, ecco una graditissima sopresa che non può che confermare la mia passione per i カップヌードル(Kappu Nuudoru - Cup Noodles) e che merita la prima recensione per questa linea di prodotti della Nissin: la variante シーフードカレー(Shiifuudo Karee - Seafood-Curry)...
Il barattolo...
...E quello che c'è dentro, cioè quello che una volta una mia collega dopo un'attento esame ha chiamato "mangime per pesci" (geniale...). La trafila e sempre la stessa: aprite il coperchio a metà, versate dentro acqua bollente fino a raggiungere il segno scanalato all'interno del barattolo, quindi coprite per 3 minuti...

Ed è pronto. Adoro il gusto del Curry Giapponese, e l'accoppiamento con i soliti ingredienti dei Cup Noodles è geniale: lì dentro c'è uovo, verdura a volontà, manca chiaramente la carne, e purtroppo il seafood è ridotto all'osso (ho contato due pezzi di surimi, e nient'altro), ma rimane uno dei migliori gusti provati fin'ora.

sabato 17 gennaio 2009

風さわやかに10 (Vento Rinfrescante, parte decima): スキー教室3 (Lezione di sci, parte terza)


Se non riuscite a vedere il video su questo blog, cliccate qui!!

Decima parte di さわやかに(Kaze sawayaka ni - Vento rinfrescante), il filmato scolastico incredibilmente rimediato dal sottoscritto. Si tratta del filmato celebrativo di fine anno scolastico 1997 o 平成9(Heisei kyū nen - nono anno Heisei) secondo il calendario Giapponese, della 富士学校(Fuji Chū-gakkō - Scuola media Fuji), nella 埼玉(Saitama-ken - prefettura di Saitama).

Siamo sempre alle pendici del 安達太良(Adatara-san - Monte Adatara), che in realtà non è un monte ma un vulcano che sta nella 福島(Fukushima-ken - Prefettura di Fukushima), a circa 15 kilometri a sud-ovest della 福島(Fukushima-shi - città di Fukushima) e ad est del 磐梯(Bandai-san - monte Bandai), un altro vulcano. Come già detto una delle municipalità di questa zona della 埼玉(Saitama-ken - prefettura di Saitama) possiede una struttura che si chiama あだたら高原少年自然の家(Adatara kōgen shonen shizen no ie - centro giovanile dell'altipiano di Adatara). I ragazzi delle scuole di questa zona vengono mandati sù nei monti per fare lezioni di sci: gli impianti utilizzati appartengono alla vicina あだたら高原スキー(Adatara kōgen sukii-ba - Stazione sciistica dell'altipiano di Adatara).

Ultima parte della "sezione sciistica" dei questo filmato: un pò di riprese al sole, e qui il cameraman è stato abbastanza audace nel riprendere i ragazzi mentre egli stesso sciava. Foto di gruppo a rotazione, si intravede il maestro di cerimonie/fotografo ufficiale che con movenze da isterico dirige i vari gruppi che si alternano davanti all'obbiettivo, poi bellissimo lo squadrone di professori tutti di rosso vestiti che vanno chissà dove. Prossime puntate, le olimpiadi scolastiche!!

Qui la prima, la seconda, la terza, la quarta, la quinta, la sesta, la settima, l'ottava, la nona, l'undicesima, la dodicesima, la tredicesima, la quattordicesima, la quindicesima, la sedicesima, la diciassettesima, la diciottesima, la diciannovesima e la ventesima parte.

mercoledì 14 gennaio 2009

A casa di Kazu

(Off topic parte 2) Sono le ore 21:26 del 14 gennaio 2009. Le brevissime ferie (non giapponesi purtroppo) procedono, e la satira contro l'Italianità dei personaggi e dei posti visitati si scatenerebbe violenta ancora una volta, ma stasera è diverso, è la mia ultima notte con Shiho per questa piccola sessione vacanziera, e siamo a casa di un'amica speciale, Kazu. Vista l'ormai straripante popolarità di Yuka-chan non potevamo non fare una foto ricordo con lei vestita col suo fantastico kimono! Vorrei ringraziare Kazu per averci adottato in questo giorno e mezzo in questa città di pazzi scatenati, senza di lei non ci saremmo neanche mossi dalla stazione, io perchè sono poco esperto di questo casino, e Shiho perchè se sei abituato a Tokyo qui c'è davvero da piangere. E allora, Kazu ci ha preparato un buonissimo カレーライス(Karee Raisu - Riso al curry), e poi tra una chiacchiera e l'altra, diciamo che ad un certo punto si sono messe in testa di prendersi cura del mio aspetto fisico...(quando ci si mettono, le donne, che siano Italiane e Giapponesi, e chi le tiene più??). Domani si parte, ci si divide di nuovo, si torna a casa. Con Kazu, ci rivedremo moooolto presto, garantito, con Shiho ancora prima, ad Aprile, giusto per andare af Far East Film Festival di Udine. Grazie di tutto Kazu, ti vogliamo bene.

domenica 11 gennaio 2009

Shiho is back in Town...

Un off-topic pazzesco, ma non capita tutti i giorni che Shiho venga qui a casa mia! E siccome sono stufo della sfortuna scrivo un post un pò scurrile. Beh, possiamo iniziare parlando dello sciopero dei dipendenti della fottutissima Alitalia (che non si limitano a rompere le palle nell'ambito volativo, ma anche nell'ambito dei servizi di terra) che ha fatto ritardare il suo aereo da Tokyo quanto basta per farle perdere la coincidenza da Roma per Cagliari: di otto giorni di vacanza ne avrebbe perso uno essendo bloccata a Roma, e con le palle che giravano ad elica ho contribuito alla propulsione dell'Airbus che a causa di uno slancio romantico senza precedenti mi ha portato a Fiumicino, per accoglierla e per pensare a prenotare una notte in albergo lì a Fiumicino. Per fortuna c'è Expedia che mi ha fornito una camera doppia all'Hilton per soli 82 euro! Si, l'Hilton Garden Inn dista soli 1300 metri dal terminal, ma il taxi per arrivarci mi è costato 13 euro!! Ma che dire, stare con lei dopo tre mesi di distanza, non ha prezzo! L'indomani mattina siamo ripartiti per Cagliari, e dopo un graditissimo incontro con un caro amico e collega della security di Roma nonchè lettore del blog, e della sua carinissima ragazza che in quel momento partiva per tre mesi di studio a Tokyo, abbiamo passato una buona mezzora dentro un pullman intercampo che girava letteralmente attorno al nostro aereo: il suddetto intercampo era stipato di un branco di rumorosissimi imbecilli appartenenti a quelle squadre sportive che ogni fine settimana riempiono gli aeroporti per le trasferte. Il rumore e le cazzate dei suddetti imbecilli ci hanno accompagnato per tutta la durata del volo. Atterrati a Cagliari, evvai con la pioggia, come se non avesse già piovuto abbastanza qui a Cagliari. Ma c'era Shiho, non finiva mai di sorridere, aveva sempre una parola dolce per me, trattava con estrema cortesia ed allegria ogni amico le presentassi (le ho presentato praticamente tutto l'aeroporto di Cagliari, dalla finanza alla sicurezza)...e quelle nuvole oscuravano ciò che avevo in programma per il pomeriggio: volare con lei, da soli su un volo comandato da me...

(Picture by Shiho) Per fortuna il cielo si è aperto, il vento era calmo, e la leggerissima foschia m'informava della mancanza assoluta di turbolenza, e così per la prima volta Shiho ha volato con me. (La crescita della barba è direttamente proporzionale al progredire delle ferie, che pacchia!!)

Continuava a dire che per lei era un sogno, stare in aria con me ai comandi, ed era talmente interessata a tutto ciò aveva intorno che mi è sembrato d'obbligo farle provare l'ebbrezza di prendere i comandi per qualche istante...

(Picture by Shiho) Fine del volo, sul piazzale Shiho dava sfogo alla sua Nikon D90 nuova "di Yodobashi Akiba", mentre io scaricavo tutto quello che avevamo sull'aereo...

(Picture by Shiho) Eccomi in posa col fido Piper PA-28-161 I-KRLS...

Ed ecco la mia principessa davanti all'aereo! E domani si parte per una vacanza tipicamente Giapponese in terra Italiana, cioè pochi giorni per vedere tutto in due città d'arte, un suicidio!!

martedì 6 gennaio 2009

建長寺の柏槙と仏殿 (Kenchō-ji: I Ginepri e il Butsu-den). Cenni di architettura Giapponese

Rieccoci a 鎌倉(Kamakura): stiamo visitando il complesso Zen chiamato 建長(Kenchō-ji), che si trova nella zona di 鎌倉(Kita Kamakura - Kamakura nord), circoscrizione di (Yamanouchi), 鎌倉(Kamakura-shi - Città di Kamakura), 神奈川(Kanagawa-ken - prefettura di Kanagawa). Superato il 三/山(San-mon) e vista la formidabile 梵鐘(Bonshō - campana), proseguendo secondo la disposizione assiale ideata dall'abate fondatore del complesso, 蘭渓道隆(Rankei Doryu), percorrerete una strada affiancata da entrambi i lati da sette splendidi 柏槙(Byakushin - ginepri cinesi) secolari...

Eccone uno, tra la stele e quella specie di lanterna. Rankei li portò dal suo paese natale, la Cina, e secondo la leggenda li piantò di persona a formare due ali protettive per il tratto di cammino dal 三/山(San-mon) al 仏殿(Butsu-den). Si stima che questi alberi abbiano più di 730 anni. Nonostante vi siano dei dubbi su questa stima, vi sono dei riscontri che l'avvalorano: è pervenuta sino ai nostri giorni una mappa del complesso disegnata da un carpentiere che lavorò alla sua costruzione, e in effetti gli alberi compaiono proprio in quel punto. La mappa risale al 1331, e nel 1986 e nel 1993 sono stati effettuati degli scavi che hanno confermato come esatta la disposizione riportata dalla stessa. Quindi vi è la certezza matematica che tali ginepri abbiano perlomeno 678 anni (al momento in cui scrivo questo post, nel 2009). Sono degli alberi enormi, il più grande è alto 13 metri e il diametro del suo tronco principale è di quasi 2 metri.

(Picture by Sato) Dietro questa fontana a forma di fiore è possibile intravedere, sulla destra, il tronco attorcigliato di uno dei ginepri: quelli di questo complesso sono i più vecchi tra i 20 柏槙(Byakushin - ginepri cinesi) presenti a 鎌倉(Kamakura).

Il percorso verso il maestoso 仏殿(Butsu-den) è interrotto dal 香炉(Kōro - bruciatore d'incenso)...

(Picture by Sato) E' forgiato in bronzo e riporta una parte del nome completo del complesso, 建長興国寺(Kenchō kōku zen-ji).

Il 香炉(Kōro - bruciatore d'incenso) nei complessi templari è sempre posto davanti alla struttura principale (in questo caso davanti al 仏殿(Butsu-den), che è sempre la struttura principale dei templi Zen), i fedeli usano avvicinarsi bruciatore e dirigere il fumo della combustione dell'incenso verso le parti del corpo doloranti o che hanno bisogno di cure, è credenza che questa pratica lenisca il dolore e guarisca i mali. Si può vedere il solito simbolo triangolare del 北条(Hōjō shi - clan Hojo), famiglia fondatrice di tutto ciò.

(Picture by Sato) Procedendo verso il 仏殿(Butsu-den), se ci si volta indietro è facile rimanere affascinati dalla maestosità del 三/山(San-mon), e l'armoniosità della sua costruzione è contaminata dall'irregolarità della perenne "epilettica" crescita dei ginepri cinesi, che però non eliminano affatto quell'armonia, anzi la rendono meno artificiale. Questi ginepri sono le uniche piante del complesso a non essere potate...

Penso che nelle foto precedenti abbiate sicuramente notato la bellezza architettonica della struttura esterna della sala principale. Il 仏殿(Butsu-den) è la sala principale dei complessi templari Zen della 臨済(Rinzai-shu - Setta Rinzai). Quelli delle altre sette hanno nomi diversi: ad esempio la sala principale dei complessi templari della setta 黄檗(Ōbaku) si chiama 大雄宝殿(Daiyūhō-den).

Il 仏殿(Butsu-den) del complesso 建長(Kenchō-ji) fu costruito nel diciassettesimo secolo, e vi sembrerà strano, non fu costruito a 鎌倉(Kamakura), nel luogo dove attualmente fa la sua bella figura, ma fu costruito a 東京(Tōkyō), nel complesso Zen 増上(Zōjō-ji), nella 港(Minato-ku - circoscrizione speciale di Minato): lì fu eretto come memoriale per la moglie di 徳川秀忠(Tokugawa Hidetada)(1579-1632), il secondo shōgun del 徳川幕府(Tokugawa bakufu - shogunato Tokugawa)(1603-1868) conosciuto anche come 江戸時代(Edo-jidai - periodo Edo): fu smontato, poi spostato qui a 鎌倉(Kamakura) nel 1647 e rimontato pezzo per pezzo (queste costruizioni sono costruite ad incastro, senza neanche un chiodo).

E' architettonicamente diviso in due ordini, il tetto è un 寄棟屋根(Yosemune-yane) a quattro spioventi che nonostante sembri di forma piramidale, non lo è: la pianta non è esattamente quadrata ma il lato frontale è leggermente più lungo. La parte inferiore, il cornicione si chiama 裳階(Mokoshi), cioè un finto tetto che cinge il nucleo centrale o 母屋(Moya). Questa soluzione architettonica, come già visto nello 舎利殿(Shari-den) del complesso 円覚(Engaku-ji), fa sembrare l'edificio a due piani pur non essendolo. La foto qui sopra evidenzia una cosa particolarissima ed inusuale in questi edifici: ci sono residui di colore. Sono decorazioni pittoree appartenenti allo stile del 安土桃山時代(Azuchi-Momoyama jidai - periodo Azuchi Momoyama)(1568-1603). In facciata, il finto tetto intermedio 裳階(Mokoshi) è interrotto da un 破風(Karahafu)(cliccate qui per saperne di più).

Il termine 仏殿(Butsu-den) significa (anche) "sala del Buddha". Infatti dentro ci sta un Buddha, e pure piuttosto grande! Seduta in un trono al centro della sala c'è l'enorme statua del 菩薩(Bosatsu - Bodhisattva) 地蔵菩薩(Jizō Bosatsu), conosciuto anche come "Kṣitigarbha". La statua è alta 2,40 metri in posizione seduta, e col piedistallo raggiunge l'altezza di 4,96 metri.

E' estremamente inusuale che un 地蔵菩薩(Jizō Bosatsu) sia eretto come simulacro principale di un compesso Zen: perchè allora proprio questo bodhisattva? La spiegazione è da ricercare nella storia della fondazione di questo complesso: il complesso sorge in quella che prima della sua fondazione era chiamata 地獄谷(Jigokudani - La Valle Infernale): era infatti un luogo utilizzato per le esecuzioni capitali. Nel luogo del patibolo sorgeva un 地蔵(Jizō-), un tempietto dedicato al 菩薩(Bosatsu - Bodhisattva) chiamato 地蔵(Jizō), una delle divinità più amate dai giapponesi, soccorritore dei morti e in particolare dei bambini morti o di coloro che sono morti prima dei loro genitori. Il tempietto rimase anche dopo la costruzione del complesso Zen, ma agli inizi del secolo fu "smontato" e trasferito nel parco 三渓園(Sankeien) che sta a 横浜(Yokohama), esattamente nella circoscrizione di 本牧(Honmoku), 中(Naka-ku - circoscrizione speciale di Naka), e la statua contenuta al suo interno fu posizionata nell'edificio principale del complesso, appunto il 仏殿(Butsu-den).

Purtroppo, come spesso accade per i reperti storici artistici e architettonici Giapponesi, la statua originale fu distrutta dal fuoco nel 1414, quella esposta è una copia realizzata successivamente. Nell'angolo destro della sala, anche se non facilmente visibili a causa dell'oscurità diffusa dell'ambiente, ci sono 282 statue di ferro sempre raffiguranti il bodhisattva 地蔵(Jizō) e chiamate 千体地蔵(Sentai Jizō - I mille Jizo), tutte costruite nello spazio temporale che va dal 室町時代(Muromachi-jidai - periodo Muromachi)(1336-1573) al 江戸時代(Edo-jidai - periodo Edo)(1603-1868): tra queste spicca la più grande che raffigura il 心平地蔵(Shinpei-Jizō), statua famosa per essere la nona tappa del pellegrinaggio dei 24 Jizō di Kamakura.

All'interno della sala c'è un'altra statuetta, raffigurante un altro 地蔵(Jizō), esattamente il 濟田地蔵(Saita-Jizō), incluso anch'esso nel pellegrinaggio sopracitato nella decima posizione: il suo nome, 濟田(Saita), è il nome di un samurai che servì 源頼朝(Minamoto Yoritomo)(1147-1199), fondatore e primo shōgun del 鎌倉幕府(Kamakura bakufu - Shogunato Kamakura). Questa statuetta ha un'incredibile leggenda tutta sua: Il samurai 濟田(Saita) fu proclamato colpevole di ingiuria e condannato alla pena capitale per decapitazione. Quando il boia si accinse a sferrare il fendente letale, la sua spada colpì il collo del samurai fermandosi come avesse colpito la roccia: Saita aveva messo in mezzo ai suoi capelli una piccola statua alta solo 5,4 cm e raffigurante il 地蔵(Jizō), che bloccò la lama. Questo provocò il suo immediato rilascio, e la statua cominciò ad essere venerata come divinità guardiana e fu posta vicino al 地蔵(Jizō) principale della sala. La statua giunta fino ai giorni nostri dovrebbe essere comunque una replica.

Sempre nascoste dall'oscurità dell'enorme sala, in un altare situato nel retro del trono, sulla destra, vi sono cinque statue lignee di dimensioni non trascurabili raffiguranti un'altra divinità guardiana, chiamata 伽藍神(Garanjin): due di queste sono raffigurate in posizione eretta e sono alte 119,2 cm, le restanti tre sono sistemate in posizione seduta e hanno la dimensione di 128 cm ognuna: furono fabbricate nella seconda metà del 鎌倉時代(Kamakura-jidai - Periodo Kamakura)(1185–1333). Il 伽藍神(Garanjin) seppur presente in molti templi Zen, deriva dall'ideologia Taoista ed è irrilevante per il Buddhismo. Tale divinità fu introdotta dalla Cina assieme allo Zen e fu considerata come protettrice dei templi: comunque, la commistione di Buddhismo e Taoismo in una stessa sala è alquanto unica e particolare.

Il fianco sinistro del 仏殿(Butsu-den), con subito dietro lo 法堂(Hattō) e più in fondo a sinistra il cancello 唐(Kara-mon) che introduce al bellissimo 方丈(Hōjō), dei quali parleremo nelle prossime puntate!!