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giovedì 8 dicembre 2011

Volo AZ0782 FCO-NRT, 18 settembre 2010, quarta parte: l'atterraggio a Tokyo-Narita.

Continua da qui...

Il mio primo volo d'andata in Giappone con un Boeing 777-200 Alitalia (per essere precisi un Boeing
777-243ER marche I-DISU, cn 32858/425) volge al termine. E' anche la prima volta che raggiungo il Giappone con un volo che parte dall'Italia a mezza mattina e arriva in Giappone all'alba, alle 6:40.

Ho sempre ritenuto comodo l'orario dei vecchi voli operati dalla Japan Airlines (purtroppo ora dismessi) che partivano da Roma Fiumicino alle 22:50 ed arrivavano a
東京(Tōkyō) un po' dopo le 17: si partiva con tutta la giornata alle spalle, magari si dormiva qualche ora in aereo, poi si arrivava a destinazione stanchi morti e di tirava ancora per tutta la sera, fino alla notte, e l'indomani mattina ci si svegliava come nulla fosse, con il nuovo fuso orario.

Arrivare all'alba è un'esperienza tutta nuova quindi: vediamo com'è andata...

Il sole è già sorto, la costa del Pacifico dorme ancora sotto una fitta coltre di foschia che fa sembrare la 千葉(Chiba-ken - prefettura di Chiba) un paesaggio innevato. Come al solito non ho dormito durante il volo, i miei vicini di posto sono una coppia di 横浜(Yokohama), sulla quarantina, ci siamo pure scambiati la mail, il solito "vieni a trovarci" d'ordinanza e null'altro. Sono stanco ma devo tenermi sveglio per affrontare le procedure di sbarco: un'ultima visita alla toilette per lavarmi il viso prima che il comandante ordini di allacciare le cinture per l'avvicinamento finale e l'atterraggio. La foschia si dirada sempre più mentre l'aereo in configurazione d'atterraggio plana stabile e silenzioso verso la pista 34L del 成田国際空港(Narita Kokusai Kūkō - Aeroporto internazionale Narita) o com'era conosciuto fino al 2004 (e com'era chiamato dalla speaker nella splendida e indimenticabile sequenza iniziale di Lost In Translation), 東京国際空港成田(Shin-Tōkyō Kokusai Kūkō Narita - Nuovo aeroporto internazionale di Tokyo Narita)(RJAA/NRT), che si trova nella 千葉(Chiba-ken - prefettura di Chiba).

(Screenshot from Google Maps modified by nicolaingiappone) Ed eccoci a terra. La 34L/16R è la striscia d'asfalto più utilizzata in assoluto al 成田国際空港(Narita Kokusai Kūkō - Aeroporto internazionale Narita), e la 34L è la pista più utilizzata per i venti dominanti da nord-ovest. Su cinque atterraggi in questo aeroporto (il quinto di cui per ora non ho mai parlato l'ho vissuto con un Boeing 777-300 della Cathay Pacific al ritorno da Hong-Kong) quattro sono avvenuti su questa pista.

(Screenshot from Google Maps modified by nicolaingiappone) L'Alitalia è gentilmente ospitata nel terminal 1...

(Screenshot from Google Maps modified by nicolaingiappone) ...che è situato a sud del mega complesso aeroportuale...

(Screenshot from Google Maps modified by nicolaingiappone) ...ed è composto a sua volta da un edificio principale, due ali (l'ala nord e l'ala sud) e cinque satelliti. Il nostro aereo ha fermato le ruote vicino al satellite numero 2, connesso a sua volta con l'ala nord.

(Screenshot from Google Maps modified by nicolaingiappone) Il parcheggio era il numero 25.

(Screenshot from Google Maps modified by nicolaingiappone) Le due foto seguenti sono state scattate dai punti numerati nell'immagine satellitare qui sopra, durante il mio percorso verso l'ala nord del terminal 1.

[Foto 1, orientamento sud-ovest] Ed ecco il nostro I-DISU che si riposa dopo 12 ore di volo. L'aeroporto era incredibilmente tranquillo e deserto a quell'ora...

[Foto 2, orientamento sud-ovest] L'orologio affianco alla scritta "Narita" segna le 6:10, l'aereo è atterrato alle 5:50, con quasi 50 minuti di anticipo per aver volato con venti favorevoli in crociera.

(Screenshot from Google Maps) Una piccola curiosità: in quasi tutti gli aeroporti Giapponesi, affianco alla pista c'è un'enorme scritta chiaramente visibile dall'alto che indica il nome dell'aeroporto: qui sotto alcuni esempi...

(Screenshots from Google Maps) Dall'alto verso il basso: 高知(Kōchi), 熊本(Kumamoto), 高松(Takamatsu) con una graziosa scritta in 平仮名(Hiragana), 広島(Hiroshima), 大分(Ōita), 鹿児島(Kagoshima), 山形(Yamagata), 函館(Hakodate), 新千歳(New Chitose), 関西(Kansai), 仙台(Sendai)(nonostante lo tsunami), 大阪(Osaka). E ce ne sono tantissimi altri...ma non divaghiamo troppo e torniamo a Narita...

(Screenshot from Narita Airport official website) Il percorso dal finger, attraverso il satellite 2 fino alla zona del controllo passaporti. Si procede per le solite cinque fasi che riepiloghiamo brevemente:

1) Quarantena

(Picture from Daylife.com)(Qui le info ufficiali)(Qui il mio post correlato) Documenti richiesti: Questionario sanitario compilato (solo se si proviene da un paese a rischio). Se arrivate da un paese a rischio sanitario (ad esempio con epidemie in corso) durante il volo vi verrà fornito un questionario: compilatelo; se non vi viene dato compilate un questionario in bianco disponibile vicino al banco della Quarantena. Ma niente paura: al momento in cui scrivo l'Italia non è un paese incluso nella lista delle provenienze a rischio. Il percorso, rischio o non rischio, vi obbligherà a passare attraverso un controllo termico (foto qui sopra: gli addetti spesso e volentieri non sono presenti e la fotocamera funziona in automatico) che verifica che la vostra temperatura corporea sia nella norma. In caso non lo sia, verrete messi in "quarantena" e verrete visitati da un medico che decreterà la vostra idoneità o non idoneità ad entrare nel territorio Giapponese.

2) Immigrazione

(Picture from Consulate-General of Japan in New York website, all rights reserved)(Qui le info ufficiali)(Qui il mio post correlato) Documenti necessari: Passaporto; Carta di sbarco adeguatamente compilata fronte-retro. Superata la quarantena raggiungete l'immigrazione: percorrerete una lunga serpentina e un addetto vi indirizzerà ad un banco libero. Abbiate cura di avere a portata di mano il passaporto e la carta di sbarco (questa) compilata fronte-retro (in questo modo): un addetto controllerà il vostro passaporto e la carta di sbarco, prenderà le impronte digitali di entrambi i vostri indici e scatterà una foto al vostro viso, vi farà qualche domanda, apporrà l'adesivo con stampato il visto turistico sul vostro passaporto e vi lascerà andare.

Ed ecco il trofeo: il timbro di entrata di nicolaingiappone-trip-2010. Il visto per i turisti dura 90 giorni, e siccome l'ingresso è avvenuto il 19 settembre, possiamo stare in Giappone fino al 18 dicembre.

3) Ritiro bagagli

(Picture from Skyscrapercity.com)(Qui le info ufficiali) Documenti necessari: ricevuta del bagaglio imbarcato. Subito dopo l'immigrazione scendete di un piano e raggiungete la zona ritiro bagagli. Ritirate il vostro bagaglio presso il nastro designato. I carrelli sono disponibili e gratuiti. Il personale preposto al controllo potrebbe chiedervi di verificare la corrispondenza tra la ricevuta del bagaglio e l'etichetta dello stesso, per evitare sbadati prelievi di bagaglio altrui.

4) Quarantena per piante ed animali

(Picture from vpjrnl)(Qui le info ufficiali) In caso portiate con voi vegetali (inclusi frutta, verdura e sementi varie), animali vivi, prodotti animali come prosciutto, salsicce e altri prodotti della lavorazione delle carni avvicinatevi al banco di quarantena per piante e animali. Qui ci sono tutte le informazioni necessarie. Portare un animale domestico in Giappone è una grana non indifferente: a volte può venire richiesto di lasciare l'animale in quarantena per qualche giorno prima che ne venga autorizzato l'ingresso.

5) Dogana

(Picture from Skyscrapercity.com)(Qui le info ufficiali)(Qui il sito in inglese della dogana di Narita)(Qui il mio post correlato) Documenti necessari: Carta di dichiarazione doganale compilata. E arriva l'altro momento difficile: il controllo doganale: E' necessario arrivarci con la carta di dichiarazione doganale (questa) già compilata (clicca qui e qui per sapere "come si fa"). Se pensavate di farla franca non presentando alla quarantena eventuali vegetali o prodotti di lavorazione della carne, beh nel 70% dei casi il doganiere aprirà la vostra borsa e la ispezionerà attentamente, quindi dichiarate con cura tutto quello che portate: insospettire gli addetti con dichiarazioni mendaci ed incomplete è assai poco saggio. In cinque arrivi totali in Giappone, la mia valigia è stata aperta tre volte, e in tutte e tre queste occasioni la valigia era imballata con la pellicola anti-furto: penso che ai doganieri Giapponesi non piacciano gli imballaggi...

Se non avete compilato la carta di dichiarazione doganale durante il volo, fatelo prima di passare per la dogana: è obbligatorio e se non ne siete in possesso sarete costretti a tornare indietro. I moduli sono disponibili in qualsiasi lingua (tranne l'Italiano chiaramente ma noi parliamo tutti l'inglese alla perfezione no?) e se avete problemi di vista l'autorità aeroportuale vi fornisce pure gli occhiali in tre gradazioni diverse...

Ma riepiloghiamo le cinque fasi con questo schema:

(Screenshots from Narita Airport official website) Questo qui sopra è il percorso di guerra da compiere per riuscire a mettere piede in territorio Giapponese. L'ala nord, cioè quella in cui siamo noi, è quella a destra nella mappa.

E alla fine, stanchi morti, riusciamo anche questa volta a guadagnare la hall arrivi. Questa è la hall arrivi dell'ala nord del terminal 1 di Narita.

(Picture by Davide Cassanello) E si comincia un nuovo viaggio!! Sarà necessario un pisolino pomeridiano per cercare di recuperare il sonno perduto: a conti fatti è risultato meno stancante arrivare alle 6 del mattino piuttosto che nel pomeriggio, come avvenuto nei tre viaggi precedenti. Orario assurdo ma efficace.

(Qui la prima, la seconda e la terza parte...)

martedì 15 febbraio 2011

Volo AZ0782 FCO-NRT, 18 settembre 2010, terza parte: il volo e i pasti...

Continua da qui...

Terza parte (qui la prima e la seconda).
Stiamo per prendere il volo AZ0782, un Boeing 777-243/ER dell'Alitalia con marche I-DISU che da Roma Fiumicino (LIRF/FCO) in circa 12 ore ci porterà direttamente al al 成田国際空港(Narita Kokusai Kūkō - Aeroporto internazionale Narita) o com'era conosciuto fino al 2004 (e com'era chiamato dalla speaker nella splendida e indimenticabile sequenza iniziale di Lost In Translation), 東京国際空港成田(Shin-Tōkyō Kokusai Kūkō Narita - Nuovo aeroporto internazionale di Tokyo Narita)(RJAA/NRT), che si trova nella 千葉(Chiba-ken - prefettura di Chiba).

(Picture by Plane Hunter, Airliners.net) Siamo a bordo, l'imbarco è completato. Tutti si sedili sono attrezzati con una coperta di lana verde e un cuscino, entrambi sterilizzati e chiusi in una busta di plastica trasparente. Pur essendo di ottima qualità, i sedili e in generale l'arredamento dell'aeromobile Alitalia è quasi sempre abbastanza malandato: alcuni sedili hanno dei malfunzionamenti alla molla di richiamo dello schienale reclinabile, i comandi remoti dei sistemi AVOD sono spesso distrutti, coi cavi spellati, con sempre qualche pulsante non funzionante, i loro alloggiamenti nei braccioli hanno quasi sempre lo sportellino smollato se non completamente fuori dalle relative cerniere di rotazione. Alcuni schermi degli AVOD sono danneggiati da atti di vandalismo, come raschiature di chiave (nel 2007 al ritorno ho volato con un AVOD che aveva disegnato un bello "smile" nello schermo"). Il pessimo stato di tutto ciò, ahimè, dipende principalmente dagli animali che vengono trasportati su questi aerei, si sa che gli Italiani non tengono molto al bene pubblico. Di certo sugli aerei JAL è raro vedere delle attrezzature ridotte in un certo stato, e il malfunzionamento di un PTV precede un sicuro cambiamento di posto se non un fortunato upgrade in classe business: in caso di malfunzionamento del sistema, in Alitalia (se riesci ad attirare la sua attenzione) arriva un assistente di volo che ti ammazzerebbe per averlo disturbato, riavvia il sistema di tutta la fila con relativo incazzo dei tuoi compagni di posto e non risolve quasi mai il problema, te lo devi tenere così com'è.

(Picture by Plane Hunter, Airliners.net) Nel post precedente avevo parlato della scatola hardware del sistema AVOD (Audio Video On Demand) sotto i sedili della colonna "L". Non l'avevo fotografata ma proprio oggi ho trovato una foto che la ritrae. Purtroppo avere una cosa del genere sotto il sedile davanti non è il massimo della comodità...

(Picture by Plane Hunter, Airliners.net) Dopo il decollo, gli assistenti di volo distribuiscono a tutti i passeggeri le cuffie per il sistema d'intrattenimento, anch'esse sterilizzate e sigillate in una busta. Dopo il decollo e la salita iniziale gli AVOD vengono accesi. Questa è la schermata iniziale: è possibile accedere alla mappa GPS in tempo reale con informazioni sui parametri di volo e di posizione; telefonare con un costosissimo sistema satellitare a carta di credito; giocare con dei semplici videogiochi, ascoltare musica, fare shopping dal catalogo Alitalia; esplorare le destinazioni servite da Alitalia, vedere film e programmi televisivi come già detto "on demand", accedere ad un'area di intrattenimento per bambini. C'è pure un servizio di istruzioni peri meno pratici.

Subito dopo la cabina viene preparata per il pranzo...

(Foto by Davide Cassanello) Questi monti sotto l'ala del 777 EI-DDH dovrebbero essere gli Appennini...

In quest'immagine si può vedere l'ala dell'esemplare I-DISU (con la nuova colorazione, la scritta "Alitalia" è in corsivo e di colore verde, fai il confronto con la foto precedente) deformata dal peso dell'aereo, quest'effetto si chiama "wing bending" ed è normalissimo, nessuna paura...

Ma arriva l'ora del pranzo, la cabina si anima, e i nostri assistenti di volo un pò svogliatamente e bruscamente ci servono il vassoio. Sembrava che ci stessero facendo un favore, un grosso favore, a farlo...questa è stata la mia impressione. Ma le assistenti di volo Giapponesi della JAL non erano molto meglio...

Ed ecco il pranzo: come al solito ho preso il menu Giapponese con carne (si poteva scegliere in alternativa a quello Italiano e mi sembra che non ci fosse l'alternativa con il menu Giapponese di pesce come sulla JAL): abbiamo una vaschetta calda con riso stufato alla Giapponese, quattro fette di carne di pollo leggermente caramellata, delle fette di carota lessa, dello zenzero in salamoia (quello rosso), una specie di fungo Shiitake (quello nero tondo) e dei fagiolini. A sinistra c'è la vaschetta fredda con del salmone norvegese affumicato, della verdura stufata sopra un letto di daikon. Ci sono degli snacks che comprendono una vaschetta di burro spalmabile, una piccola confezione di crackers microscopici su cui spalmare il burro e una intrigante micro-confezione snack di Parmigiano Reggiano.

A parte che io odio i funghi, e quindi quella specie di cosa nera tonda e rinsecchita è rimasta lì dov'era, era tutto discretamente buono: lo zenzero dava quel gusto Giapponese alla carne e al riso anche se quei fagiolini non ci stavano a fare nulla. Il salmone era abbondante e io adoro il salmone affumicato. La verdura cotta non m'ispirava e l'ho lasciata. Purtroppo le mie aspettative per il Parmigiano erano troppo ottimistiche: non era assolutamente buono, avrei dovuto lasciare anche quello...

(Foto by Davide Cassanello) Ed ecco invece il pranzo servito a Davide il 7 ottobre sull'esemplare EI-DDH. Ma facciamo un confronto tra i due...

A quanto pare sono stato più fortunato io! Nel pranzo di Davide c'è la metà del salmone, la metà del daikon, UNA dico UNA fetta di carota lessa, e anzichè il fagiolini ci sono dei broccoli (forse preferivo i broccoli). La carne anche sembra servita in quantità minore e soprattutto, orrore degli orrori, non c'è lo zenzero in salamoia!! Il funghetto però non manca...

Facendo il confronto poi coi pasti della JAL, confezionati sempre dalla stessa società di catering a Fiumicino ma su specifiche di compagnia immagino leggermente diverse: siamo in netta perdita comunque:

Ho raggruppato i pasti di tutti i voli di andata in Giappone da me effettuati fino ad ora: i migliori sono stati di sicuro quelli marchiati JAL del 2007 e del 2008, ma andiamo con ordine:

18 settembre 2007 (JAL), menù Giapponese di carne:
- Vaschetta calda con carne di pollo caramellata e carne di manzo stufata, zenzero in salamoia, riso stufato alla Giapponese, uova strapazzate e piselli.
- Ciotolina con spaghetti di soba e wasabi.
- Ciotolina con una specie di capponata alla Giapponese.
- Ciotolina con una macedonia di frutta freschissima.
- Condimenti: Bottiglietta con salsa per soba fredda, bustina con salsa di soia.
- Accessori: forchetta, cucchiaio e coltello d'acciaio, bacchette di legno, tovagliolo.
- Bevanda a scelta (avevo preso acqua).
- Una bevanda calda a scelta.

19 agosto 2008 (JAL), menù Giapponese di carne:
- Vaschetta calda con carne di pollo caramellata e carne di manzo stufata, zenzero in salamoia, riso stufato alla Giapponese, uova strapazzate e piselli.
- Ciotolina con spaghetti di soba e wasabi.
- Ciotolina con salmone norvegese affumicato, burro in crema, un'oliva e uno spicchio di limone.
- Ciotolina con una (paradisiaca) crema alla fragola (della quale conservo un vivido ricordo...).
- Condimenti: Bottiglietta con salsa per soba fredda, bustina con salsa di soia.
- Accessori: forchetta, cucchiaio e coltello d'acciaio, bacchette di legno, tovagliolo.
- Bevanda a scelta (avevo preso succo d'arancia).
- Una bevanda calda a scelta.

20 settembre 2009 (JAL), menù Giapponese di carne:
- Vaschetta calda con carne di pollo caramellata e (pochissima) carne di manzo stufata, (pochissimo) zenzero in salamoia, riso stufato alla Giapponese (senza le uova strapazzate), e piselli.
- Ciotolina con spaghetti di soba e wasabi.
- Ciotolina con una scarnissima e squallida insalata
- Una sottile fetta di pane francese (??)
- Condimenti: Bottiglietta con salsa per soba fredda, bustina con salsa di soia.
- Accessori: forchetta, cucchiaio e coltello d'acciaio, bacchette di legno, tovagliolo.
- Bevanda a scelta (avevo preso succo d'arancia).
- Una bevanda calda a scelta.

E poi c'è quello di questo volo: purtroppo non c'è più la soba, nè la (paradisiaca) crema di fragola, nè la carne di manzo stufata nè tantomeno le uova strapazzate, anche se la vaschetta col salmone è più grande. C'è un bel panino, che dovrebbe sopperire alle mancanze, ma lo fa di certo in maniera meno esotica e gustosa. La bevanda è un succo d'arancia rossa.

E a sorpresa, come dessert, ci hanno poi servito un piccolo cornetto gelato! Che gradito tocco di classe!!

Ma veniamo alla colazione, servita poco prima dell'atterraggio:

Abbiamo: un cornetto industriale di bassa qualità ripieno di crema, una vaschetta con due fette di prosciutto cotto affumicato, due pezzettini di insalata dal colore assolutamente poco accattivante, UNA oliva, e due mozzarelle ciliegia dal poco rassicurante colore giallastro. Non manca anche qui il panino, se non altro utile per spalmare il burro e la marmellata in dotazione. Per finire uno yogurt alla fragola. Anche a colazione abbiamo la possibilità di scegliere una bibita a scelta oltre alla solita bevanda calda che non manca mai.

Vediamo com'è andata negli anni precedenti:

Anche qui abbiamo le colazioni di tutti i quattro voli fin'ora da me effettuati per raggiungere il Giappone: tre erano JAL, e l'ultimo, quello di cui parliamo, Alitalia.

19 settembre 2007 (JAL), menù fisso:
- Vaschetta calda con delle specie di lasagne ricoperte di besciamella e cubetti di pancetta.
- Ciotolina con una microscopica macedonia di frutta.
- Uno yogurt alla frutta
- Un cornetto industriale di bassa qualità
- Una confezione di marmellata e una di burro, ma non c'era nulla su cui spalmarli.
- Una bevanda a scelta.
- Una bevanda calda a scelta.

20 agosto 2008 (JAL), menù fisso:
- Vaschetta calda con una salsiccia pre-grigliata, dei rotoli di lasagna con sugo e formaggio, due grumi di purè di patate e una coperta di besciamella aromatizzata con erbe.
- Ciotolina con una microscopica macedonia di frutta.
- Uno yogurt di frutta.
- Un cornetto industriale di bassa qualità.
- Un cioccolato Mars e una confezione di burro (senza niente su cui spalmarlo).
- Una bevanda a scelta.
- Una bevanda calda a scelta.

21 settembre 2009 (JAL), menù fisso:
- Vaschetta calda con pancetta, una cipolla dolce, una homelette ripiena di ketchup e formaggio, UN pomodorino ciliegia.
- Ciotolina con una microscopica macedonia di frutta.
- Un succo di frutta in brik da 250ml
- Un cornetto industriale di bassa qualità.
- Una bevanda calda a scelta.

Ed arriviamo alla colazione di questo volo: sembra che l'Alitalia, rispetto alla JAL, disdegni i pasti caldi per colazione e punti più su una colazione mediterranea, pur azzardando una componente salata nel menù, che però fa rabbrividire anche i morti. Geniale il panino per spalmare burro e marmellata, così non vanno sprecati come nella JAL.

A poppa nei voli Alitalia è allestita la "Sky Oasis", che è null'altro che un tavolino dove si possono trovare sempre una bottiglia d'acqua, una bottiglia di Coca-Cola e una bottiglia di succo di frutta rigorosamente all'arancia rossa. C'è qualcosa di simile anche nei voli JAL, ma è utile solo per gli sfiziosi snack Giapponesi a disposizione, visto che durante tutto il volo le assistenti di volo Giapponesi girano con una brocca d'acqua pronte a riempire i bicchieri. Nei voli Alitalia invece gli assistenti di volo...spariscono. Si rinchiudono nella galley a poppa e da dopo la cena non li si vede fino all'ora della colazione. Come già detto, chiamarli per un'emergenza o per un malfunzionamento dell'AVOD non serve a nulla, il pulsante di chiamata è lì solo per figura.

Il sole sta per sorgere, il mar del Giappone è sotto una fitta coltre di nubi e foschia, si inzia la discesa per Tokyo... (continua...)

(Qui la prima, la seconda e la quarta parte)

sabato 12 febbraio 2011

Volo AZ0782 FCO-NRT, 18 settembre 2010, seconda parte: l'imbarco e la cabina...

Continua da qui...

Le foto di questo post sono tratte da due voli differenti effettuati da me e Davide: si tratta sempre del volo AZ0782, ma io l'ho preso il 18 settembre 2010, mentre Davide l'ha preso qualche settimana dopo, il 7 ottobre 2010. Gli aerei sono identici, Boeing 777-243/ER ma sono due esemplari diversi, quello preso da me era I-DISU, mentre quello preso da Davide era EI-DDH. Si possono considerare due aerei gemelli, l'unica loro differenza è lo schema di colorazione. E' interessante confrontare alcuni aspetti di questi due voli gemelli presi a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro: stessa tratta, stessi orari, stesso catering (aspetto questo che verrà analizzato nella terza parte), stessi posti (pur essendo diverse file, erano entrambi "L", cioè finestrino sul lato destro).

(Picture by John Richard Thomson, Airliners.net) Stiamo per prendere il volo AZ0782, un Boeing 777-243/ER dell'Alitalia con marche I-DISU che da Roma Fiumicino (LIRF/FCO) in circa 12 ore ci porterà direttamente al al 成田国際空港(Narita Kokusai Kūkō - Aeroporto internazionale Narita) o com'era conosciuto fino al 2004 (e com'era chiamato dalla speaker nella splendida e indimenticabile sequenza iniziale di Lost In Translation), 東京国際空港成田(Shin-Tōkyō Kokusai Kūkō Narita - Nuovo aeroporto internazionale di Tokyo Narita)(RJAA/NRT), che si trova nella 千葉(Chiba-ken - prefettura di Chiba).

(Foto by Davide Cassanello) L'uscita assegnata al mio volo era la G05, quella del volo di Davide (nella foto qui sopra) era la G09. Siamo nel terminal satellite (T5) dell'aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino. Quest'anno l'imbarco è avvenuto in maniera leggermente differente rispetto all'anno scorso. L'area del gate era parzialmente recintata da delle colonnine tendiflex, i passeggeri in attesa dell'imbarco attendevano seduti nelle poltroncine all'interno dell'area recintata: al momento dell'inizio dell'imbarco gli operatori di terra dell'Alitalia hanno chiuso l'area imbarchi sgomberando tutti i passeggeri in attesa all'interno della zona recintata, e hanno fatto un primo controllo documentale (carta d'imbarco e documento d'identità) agli stessi facendoli rientrare all'interno dell'area recintata dopo il controllo; successivamente è iniziato l'imbarco, con un nuovo controllo documentale e il ritiro delle carte d'imbarco...

(Picture from here) Superato il gate, si scendono queste scale mobili e si raggiunge il piano inferiore dove c'è l'ingresso al pontile d'imbarco (finger) telescopico che conduce all'ingresso dell'aeromobile...

(Picture by Darren Koch, Airliners.net) Qui sopra c'è una panoramica del terminal satellite di Fiumicino: prima si chiamava "C", ora si chiama "T5". Il finger da me utilizzato per questo volo è evidenziato dal quadrato rosso...

Se non siete tra i fighetti che viaggiano in classe Magnifica, superate il primo ingresso ed entrate nel secondo...

(Map from SeatGuru.com) Il mio posto era il 18L. Il posto "L" sta a destra, lato finestrino: la classe economy dei 777 Alitalia è arredata con 30 file di sedili disposti su nove colonne: ci sono due corridoi che dividono le colonne in gruppi di tre (3/3/3).

(Picture by Matthew Lee, Airliners.net) Ecco la cabina di un 777 Alitalia. Uno dei punti a sfavore della disposizione dei sedili del 777 Alitalia rispetto alla diposizione dei sedili della classe economy sul 747 della JAL (che ha pure una densità abitativa superiore organizzata in 10 colonne con due corridoi secondo lo schema 3/4/3, vedi la relativa mappa qui) è che non ci sono divisioni e l'intera cabina economy è divisa in soli due lunghissimi settori intervallati da un blocco di servizi. Il blocco servizi centrale è anche il principale con ben quattro distinte lavatory rooms, e quindi questo comporta un perenne affollamento della zona centrale della zona economy, a tutto svantaggio di coloro i cui posti sono assegnati in quella zona: i più sfigati da questo punto di vista sono quelli delle file 29 e 30, infatti se avrete la sfortuna di sedere lì, oltre ad assistere ad una perenne processione di incontinenti, gli schienali dei vostri sedili saranno utilizzati come supporto dagli incontinenti che vi si reggeranno durante l'attesa per il gabinetto in caso di turbolenza (ma anche se non ce n'è) o in caso di esercizi di stretching anti "trombosi da classe economica".

(Foto by Davide Cassanello) Questa foto fatta da Davide su un sedile "L" dell'esemplare EI-DDH è esplicativa delle condizioni in cui mi troverò a passare le prossime dodici ore della mia vita. Lo spazio è ridottissimo, e in più sotto il sedile lato-finestrino è alloggiata la scatola hardware del sistema PTV della fila precedente: questo implica che ci sia un minor spazio a disposizione (circa il 60%) per alloggiare il bagaglio a mano lì sotto e soprattutto solo la gamba destra si può allungare liberamente sotto il sedile.

(Contact me to claim the copyright for this picture) Dal punto di vista dell'ergonomicità e della comodità i sedili del 777 Alitalia, marchiati Recaro e rivestiti in pelle nel poggia-testa, surclassano quelli del 747 JAL, più grezzi e rivestiti in nylon. Innanzitutto già dalla forma, se confrontati con quelli della JAL (guarda qui e qui) sembrano più grossi e solidi, e hanno un cuscino separato in pelle per la testa. Una delle benedizioni di questi sedili è il poggiapiedi a scomparsa (evidenziato dal quadrato nella foto qui sopra): assolutamente assente nel 747 JAL, consente di variare periodicamente la posizione delle gambe. Un altro punto a favore di questi sedili è che sono più profondi e morbidi di quelli del 747 JAL, si reclinano fino ad un angolo massimo superiore e il movimento di reclinazione fa scorrere leggermente la seduta in avanti, rendendo la posizione un po' più comoda. Il PTV, il sistema di intrattenimento multimediale personale quando funziona (ricordo un Tokyo-Roma AZ con il PTV rotto, dannazione...) lo fa egregiamente ed è più avanzato dei sistemi MAGIC-1 e MAGIC-2 installati nella classe economy dei 747 JAL: i film sono in Italiano (opzione chiaramente non disponibile sulla JAL) e visualizzabili on demand, come se si guardasse un DVD (per questo motivo si chiamano AVOD, Audio-Video On Demand), mentre nei sistemi JAL i film sono proiettati in loop in dei canali dedicati, quindi se si decide di inziare la visione di un film che è già iniziato, bisogna attenderne la fine ed aspettare che inizi di nuovo, pessimo. Gli schermi dei sistemi Alitalia sono leggermente più grandi di quelli dei sistemi JAL, e ci sono delle opzioni carine come ad esempio l'interfono, cioè la possibilità di chiamare un amico in un posto lontano dal nostro digitando il numero del suo posto nella cornetta telefonica che si trova nel retro del remote control del sistema.

Eccoci al nostro posto: quando m'imbarco in un volo intercontinentale spero sempre che i posti vuoti affianco a me non vengano occupati da nessuno, per poter avere più spazio ed azzardare addirittura un letto ad alta quota, ma ciò è accaduto solo una volta in un totale di 8 traversate tra Italia e Giappone (vedi qui)...

(Foto by Davide Cassanello) I nostri amati operatori di terra caricano i pallet pieni di bagagli nella stiva del 777...e siamo pronti al decollo... (continua...)

(Qui la prima, la terza e la quarta parte...)